La glu - Corto (1907)

Esce lo stesso anno de La colle universelle di Méliès e come questo tratta di scherzi con la colla: un monello si diverte a cospargere di colla una panchina, i gradini di una casa e il sellino di una bicicletta, con immaginabili conseguenze per i malcapitati. Di discreto effetto, la comica acquista valore principalmente per essere stata girata tutta in esterni (prima in campagna, poi in città) e per la ripresa prospettica della bici mentre si allontana per le vie. Spazioso.

Stavolta Alice Guy fa meglio di Méliès, lavorando sullo stesso tema della colla, che qui è spalmata da un bambino burlone sugli scalini di una casa, su una panchina e sulla sella di una bicicletta fino alla necessaria nemesi finale. Il ritmo della comica è buono e le idee non sono male, peraltro condotte con brio, anche se con poca inventiva. Peccato per la sprecata potenzialità dell’incontro tra le prime vittime della colla e il ciclista, che avrebbe potuto generare un irresistibile e caotico carosello di incollati, ma già così è divertente.

Cortometraggio gemello de La colle universelle di Méliès; anche questo tratta di scherzi fatti con la colla (evidentemente argomento esilarante alla fine dell’800). Il corto si contraddistingue per il buon ritmo impresso alla narrazione e per la capacità di sfruttare adegutamente le “location” in esterni.

Siamo nel campo delle Comiche, con l'utilizzo di uno strumento che causa umorismo, che verrà poi perpetuato fino ai giorni nostri da molti cartoni animati, vale a dire la colla. Stavolta il corto di Alice Guy è frizzante e divertente, nonostante un tema ben noto, grazie alla naturalezza e alla freschezza del risultato finale.

Un bambino molto dispettoso si diverte a imbrattare con la colla scalini, panchine e anche la sella di una bicicletta. Finirà suo malgrado vittima del suo scherzo. Alice Guy utilizza la comica della colla già vista al cinema per imbastire un corto divertentissimo che ancora oggi riesce a far sorridere. Il ritmo è serrato e il divertimento assicurato anche grazie all'interpretazione dei malcapitati che si ritrovano letteralmente incollati alle cose. La prima parte del corto è quella che funziona meglio, mentre la seconda è leggermente più scontata. Da recuperare.