L'olandese scomparso - Miniserie TV (1974)

L'olandese scomparso (miniserie tv)

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Il professor Marino Magnolato (Pambieri), veneziano residente a Rotterdam, torna in laguna dopo dieci anni in seguito a una telefonata allarmata del suo amico olandese Eric Vansee (Habich), oceanografo che lavora in una Fondazione dove si studia il fenomeno dell'acqua alta. A Venezia, tuttavia, Marino non trova il suo amico ad aspettarlo: Eric pare scomparso e forse è suo il cadavere senza testa trovato in un canale di Marghera. Su cosa stava indagando? Perché aveva chiamato Marino a Venezia? E' davvero morto? E soprattutto chi ha rubato la preziosa "Tempesta" del Giorgione dalla galleria dell'Accademia? Il commissario Anzani (Mori) non sa che pesci pigliare, mentre il protagonista trova delle tracce...Leggi tutto sul computer di Eric: versetti dell'Antico Testamento e molto altro. Tutto da interpretare. Cosa si nasconde dietro un intrigo che pare coinvolgere anche una contessa (Perego) e una restauratrice (Guarnieri), ex fidanzata di Marino che da due anni stava assieme ad Eric? Ambientato in una Venezia indubbiamente ben ripresa, per una volta lontana da quella cartolinesca a cui in troppi fan ricorso, un giallo in piena regola (tre puntate di una cinquantina di minuti ciascuna) che sa come far montare l'atmosfera di mistero attorno a una vicenda in cui torna, dopo il successo del SEGNO DEL COMANDO, l'idea del quadro "rivelatore". Gli elementi per realizzare uno sceneggiato valido non mancavano, compreso un protagonista all'altezza (per quanto un po' ingessato). A difettare è però la regia di Negrin, che fatica a rendere sufficientemente efficace la narrazione e a confermare quanto di buono sembrava promettere la prima parte, ottima nel preparare il campo. Con il dipanarsi dell'enigma, nonostante i molteplici spunti d'interesse, la storia tende a sfaldarsi e mostrare le crepe di una sceneggiatura non certo di ferro. Persino il finale, che pure avrebbe i suoi meriti, arriva senza riuscire a stupire come potrebbe, a conferma di un'atmosfera il cui clima iniziale si dissolve forse anche per l'eccessiva dilatazione dei tempi (due puntate sarebbero state probabilmente sufficienti). Sprecata Rada Rassimov come moglie di Marino, personaggio poco significativo, troppo caricata la Guarnieri, pessima la scelta (almeno per chi conosce il veneziano) di far parlare Carnelutti (ovvero il professor Maniago) in simil-dialetto; peccato soprattutto per la rilevanza dello stesso nella storia, la cui credibilità viene così in un certo senso penalizzata. Buona l'idea di avvolgere il personaggio chiave dell'olandese scomparso nel dubbio, studiati con intelligenza gli agganci all'arte, al Giambellino e al Giorgione, azzeccati (ma piuttosto vaghi) gli accenni alla minaccia ecologica. Considerato l'anno di uscita un buon prodotto, pur se ampiamente perfettibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/07/14 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/08/16
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Dusso 11/08/14 23:08 - 1566 commenti

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Giallo totalmente veneziano di buona fattura con elementi ecologistici, quadri del Cinquecento e musiche thrilling di Calvi molto incalzanti e incisive. Vicenda di discreto interesse dove la cornice veneziana (fortunatamente è girato a colori, anche se arrivati a noi molto spenti) riesce a dare qualcosa di più. Buona la prova di Pambieri e della Guarnieri.

Nicola81 12/08/14 18:57 - 2840 commenti

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Oceanologo olandese (Habich) scompare misteriosamente a Venezia. Oltre alla polizia, indaga un suo collega (Pambieri) affiancato dalla riluttante consorte (Rassimov). L'intreccio giallo non fa rimanere a bocca aperta, ma la tematica ecologista è originale, gli attori sono bravi (ma i ruoli della Rassimov e della Guarnieri io li avrei invertiti) e la regia di Negrin molto meno statica rispetto al più celebrato Lungo il fiume e sull'acqua. Bella colonna sonora di Pino Calvi.

Homesick 26/12/15 17:23 - 5737 commenti

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Sceneggiato che non riserva molte sorprese sul versante giallo-thriller-poliziesco, suscita comunque interesse per l'insolita tematica ecologista intrecciata con la pittura (qui è di turno "La Tempesta" del Giorgione). Venezia costituisce sempre uno sfondo di indubbio fascino e Negrin dirige con sobrietà e perizia, curando l'interpretazione degli attori - seri e professionali -, tra cui emergono le figure ambigue ed eccentriche della contessa Didi Perego e dell'antiquario Pietro Biondi.
MEMORABILE: I codici segreti associati ai vari quadri; i messaggi via radio agli altri studiosi.

Manrico 27/01/16 10:58 - 95 commenti

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Sceneggiato che nel 1974 intreccia temi ancora attualissimi come la protezione della laguna di Venezia dalle maree e i furti d'arte, questo di Negrin, pur con qualche (perdonabile) ingenuità di sceneggiatura e recitazione, risulta ancora oggi affascinante per l'originalità del soggetto e soprattutto per l'ambientazione. Una Venezia così dettagliata in scorci non usuali, così magica e quotidiana al tempo stesso difficilmente si vede in produzioni analoghe. Non solo per nostalgici.

Ultimo 13/08/16 12:26 - 1653 commenti

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La scomparsa di un uomo e il furto di in quadro (la Tempesta di Giorgione) sono il nucleo centrale di questa fiction gialla in tre puntate. Negrin dirige con perizia e azzecca le location veneziane; il cast si dimostra nella norma (Pambieri e Mori sono i migliori, a mio parere...). Manca qualcosa nella sceneggiatura, a mio avviso troppo aperta a intepretazioni varie. Se amate il giallo lo apprezzerete sicuramente. Da riscoprire!
MEMORABILE: La sigla.

Myvincent 24/05/21 07:33 - 3726 commenti

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Uno scienziato olandese scompare assieme a un celebre dipinto del Giorgione e, naturalmente, i due fatti vengono collegati. Ancora uno sceneggiato mystery del decennio '70, un po' debitore de Il segno del comando, ma con l'accoppiata Pambieri-Rassimov. La storia prende, complice la scenografica Venezia, la sceneggiatura è articolata; peccato per il finale "aperto" che lascia insoddisfatti, dilaniati dal dubbio interpretativo.

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  • Musiche Lucius • 8/08/14 00:05
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 8/08/14 08:05 da Zender
  • Discussione Callahan • 14/05/16 15:45
    Disoccupato - 10 interventi
    Lo reputo uno sceneggiato di notevole spessore.
    Solitamente prediligo gli sceneggiati anni 80, quelli anni 70 solitamente li ho sempre etichettati abbastanza soporiferi....ma con le dovute le eccezioni. "L'olandese scomparso" lo è, merito di una splendida e suggestiva ambientazione veneziana, unita ad una trama solida e un sorprendente (ed anche enigmatico) finale, non posso che consigliarne la visione. Il finale è interpretativo...io invece penso che Eric Vansee in fondo in fondo ci fosse dentro con tutte le scarpe. L'omicidio di Betty rimane irrisolto...ma mi dà l'impressione che sia stato proprio lui. Altra che rimane in sospeso c'è che due componenti della banda riescono a fuggire e poi il professor Maniago...altra figura emblematica e rimane il dubbio sul fatto che anche lui fosse coinvolto nella torbida vicenda. Il cadavere dalla testa mozzata...chi era? Troppe domande senza risposta o perlomeno come ripeto, ognuno la sua interpretazione.ÿ
  • Discussione Zender • 14/05/16 18:50
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Già, ce ne vorrebbe un'edizione degna, però.