L'impressionniste fin de siècle - Corto (1899)

Tipico spettacolo di illusionismo cinematografico in cui Méliès compie alcuni numeri – la sparizione di una donna, sua riapparizione e trasformazioni – utilizzando la tecnica dell’arresto della ripresa, già ampiamente sperimentata nei corti precedenti. Di mero valore storico.

Altro buon prodotto di Mèliès. Questa volta il protagonista è un prestigiatore che circa in un minuto fa sparire e riapparire prima una donna e poi anche se stesso (con consueta sorpresa finale). Nella sua brevità funziona; si registrano un buon ritmo e ottimi effetti speciali, ovviamente.

Illusionista fa scomparire e ricomparire una donna più volte. Méliès ormai ha mandato a pieno regime le sue mirabolanti invenzioni cinematografiche e qui le applica al meglio, arrivando a una spettacolare precisione tecnica nelle due trasformazioni "a vista" dei due personaggi uno nell'altro. Piacevole e molto ben fatto.

Forse questo cortometraggio di Méliès, rispetto ad altri di simil-uguale tematica, risulta essere più fiacco e fine a se stesso. Questo perché manca una storia di riferimento di base e il tutto, sembra essere campato un po' così, a la bene e meglio. Ovviamente rimane di positivo la capacità dell'autore di rendere "magica" ogni atmosfera.

Inebriante corto di un solo minuto di die secoli fa, basato sul meccanismo dell'illusionista e dei suoi giochi di sparizioni e di riapparizioni, stavolta di persone. Come sempre, macchina ferma e lo stesso Méliès ad agire vorticosamente. Molto piacevole.

Un cortometraggio dai connotati prettamente "sperimentali" nel quale Georges Méliès fa scomparire e ricomparire una donna più volte. Nulla di particolarmente inventivo nella trama dunque, ma non si può non sottolineare la precisione che già sul finire dell'800 l'artista francese aveva raggiunto negli effetti speciali davvero mirabolanti per l'epoca nonchè la fluidità delle immagini.