Ivanhoe - Serie TV (1958)

Il canto "àiva-no-o! àiva-no-o!" risuona ancora nelle televisioni private, specialmente in orari notturni. Roger Moore (imprevedibile futuro Agente 007) entra nelle case italiche, a cavallo di candido equino, accuditi (lui e l'equino) dal fido Gurth (Robert Brown, che troveremo negli 007 più tardi, nel ruolo di M, pure accanto a Moore!). Un buon telefilm.

Lo scoprii anni fa, su Tele Montecarlo, per caso, come spesso mi capita con i programmi tv e mi piacque. Forse perché Ivanhoe aveva lo stesso avversario di Robin Hood, il principe Giovanni Senza Terra, forse perché l'eroe era impersonato da Roger Moore, forse perché la canzone, che fungeva da sigla al telefilm, mi rimbombava in testa perché era allegra ed orecchiabile. Il futuro James Bond degli Anni Settanta era affiancato da Robert Brown, l'attore che sostituì Bernard Lee come M negli Anni Ottanta.

Trascinato da un motivetto di quelli che ti entrano in testa a martellate, ecco uno degli eroi della vecchia, amata, tv dei ragazzi. Certo non assiduo come Rin Tin Tin oppure Zorro, ma capace comunque di suscitare qualche fremito, soprattutto nelle ragazzine come era (allora) la sottoscritta. Ben poco medievale, il bel Roger Moore era comunque molto cavalleresco e, in completino di cotta di maglia sul suo destriero bianco, faceva la sua figura.

Buona serie televisiva interpretata da un giovanissimo Roger Moore insieme ad altri validi attori. Sia pure con qualche ingenuità, la storia è interessante e gli episodi ben realizzati con una giusta miscela di azione e umorismo tipica delle produzioni britanniche. Buona la caratterizzazione ambientale.