In the Earth - Film (2021)

In the Earth
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Titolo originale: In the Earth
Anno: 2021
Genere: horror (colore)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/05/21 DAL BENEMERITO LEANDRINO
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Leandrino 8/05/21 09:28 - 525 commenti

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Due scienziati si addentrano nella foresta inglese per una ricerca sperimentale con lo scopo di risolvere la pandemia in corso. Wheatley mette dentro tutto quel che abbiamo sperimentato durante la crisi sanitaria - isolamento, paranoia, (pseudo)scienza, mascherine e gel - e lo mette in contatto (o in contrasto) con l'ecologia. Il risultato è un horror notevole che, sebbene non sempre chiaro, colpisce per la potenza delle musiche e dell'immaginario, e materializza la pochezza della violenza tra uomini al cospetto della forza intestina quasi divina dell'iper-oggetto Terra.

Bubobubo 5/07/21 21:15 - 1847 commenti

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Dalla terra veniamo, alla terra ritorniamo. Poco importa come: resti inanimati falcidiati da virus invisibili, superorganismi dotati di volontà autonoma, addirittura viaggiatori illegittimi attraverso dimensioni ed ere più o meno (s)conosciute. Folk horror pandemico? Lo si potrebbe definire così, ma si dovrebbe poi aggiungere "lovecraftiano" (per le suggestioni del finale), "tecnocratico" (per il rinfocolare della polemica natura-cultura) e, naturalmente, "survivor" (ma chi oggi non cerca di sopravvivere a suo modo?). Si fa prima a consigliarne la visione, cum grano salis.
MEMORABILE: Luci accecanti e suoni deformanti; In mezzo alla nebbia di spore senzienti.

Daniela 9/07/21 00:00 - 13012 commenti

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Mentre nel mondo imperversa una pandemia, una ranger guida un ricercatore all'interno di zona boschiva dove da tempo un'altra scienziata sta conducendo studi sulla micorrize... Dopo la parantesi infelice del remake di Rebecca, Wheatley torna a temi più congeniali con questo horror a basso costo che presenta forti analogie con il contemporaneo Gaia: ambientazione silvestre, approccio mistico/folk ai misteri della natura, epilogo di difficile interpretazione. Un film non del tutto riuscito, certo ostico nei suoi eccessi criptici, ma originale, suggestivo, meritevole di visione.
MEMORABILE: Tutto quel che accade al piede del povero Martin. 

Kinodrop 13/07/21 19:44 - 3200 commenti

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Cercare un rimedio a una tragica pandemia nei boschi inglesi invece che nei laboratori attrezzati porta i due protagonisti a scontrarsi con le forze della natura (aggravate da miti e superstizioni di altri tempi), tenute "sotto controllo" da una coppia di ricercatori ormai vittime di spore e alterazioni mentali. La parte horror è limitata "alle cure" di un piede sfortunato e all'incredibile, "sinistro" dj set diffuso tra gli alberi. Dove voglia andare a parare Wheatley non ci è dato sapere, resta solo un insieme di effetti sonoro-visivi del tipo videoclip a basso costo. Fumoso.

Anthonyvm 1/08/21 15:42 - 6195 commenti

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Se Bouwer, nel coevo Gaia, fonda il conflitto fra umanità e natura all'alba dell'apocalisse sul bagaglio iconografico dell'Antico Testamento, il buon Wheatley si appoggia a un cifrario folk-horror, ma ha la notevole intuizione di introdurre il metodo scientifico nel calcolo. Ragione e magia, fascino e mistero, l'impotenza di una mente radicata nella logica (Alma) e la follia di chi ha sepolto il senno in nome di una "nuova" verità (lo squilibrato Zach). Violenza survivalista, editing allucinogeni, tocchi kubrickiani (fra monoliti e matti con l'ascia) e un poco di humour: meritevole.
MEMORABILE: Il significativo subtext pandemico, fra quarantene, rapporti umani sfaldati e gel disinfettanti; Il piede infetto e operato; La musica degli alberi.

Schramm 26/06/22 15:00 - 3786 commenti

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Da grandi impotenze derivano grandi irresponsabilità. Quando fideismo scientifico, scienza delle soluzioni immaginarie e fondamentalismo esoterico-ambientalista si rompono le corna, per il museo delle iattanze è il 13° grado della Richter e la noosfera diventa Noosferatu. Al principio e alla fine era/sarà luce-suono (non chiamarono così l'atomica gli hibakusha?). Wheatley pone in non essere ogni autodivinità in un sovrappositivo e ipomanicale trip reset di teorie di Stiegler e Bertiaux, micotropia, folk-body-survival horror, luddismo, binaurali field recordings. Che dire, Mexcalibur!
MEMORABILE: Nell'occhio; Pedicure; Ost (immane rientro per Mansell); Nebbia; Bad trip.

Capannelle 28/06/22 19:51 - 4513 commenti

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Wheatley prende ispirazione da diversi racconti horror e apocalittici degli ultimi trent'anni e la cosa gli riesce bene nella prima parte, senza mettere a dura prova le risorse della produzione. I tre personaggi interagiscono con efficacia e si respira sufficiente tensione in questa classica lotta tra metafisico e razionale. Magari un po' forzato ma niente di scandaloso. Quando entra in scena la dottoressa Wendle, però, il tasso lisergico aumenta e la maionese filmica impazzisce.
MEMORABILE: L'abnegazione con cui Martin accetta di essere accettato (sul piede).

Dave hill 20/10/24 22:43 - 113 commenti

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Allucinato esercizio di stile nel folk horror più noioso e inconcludente. Quattro scienziati, studiosi di rune, spore, libri antichi di stregoneria, suoni del bosco, credono di poter dialogare con la natura ma finiscono per martoriare il piede di uno di loro e la pazienza dello spettatore. Un caleidoscopio di filtri e flasback è la ricompensa dopo cento minuti di sconforto. Un film che fa sicuramente riflettere e pensare ad altro, durante la visione. Borioso e noioso.
MEMORABILE: Il piede ricucito, amputato, cauterizzato consente di camminare e forse vincere la maratona di New York.

Valcanna 5/11/24 08:31 - 88 commenti

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Horror-thriller folk psichedelico che, oltre l'esercizio di stile, ha ben pco da dire. La trama semplice e senza particolari stratificazioni narrative ne fanno una pellicola che incentra il suo fulcro nelle immagini psichedeliche prive però di particolare significato. Non si capisce bene il ruolo della pandemia, oppure il perché uno dei protagonisti abbia strane vesciche sul corpo. Insomma, ci sono buchi abbastanza gravi che lo faranno scivolare, inesorabilmente, in quel grande calderone dei film dimenticati nel giro di una serata.

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