Galveston - Film (2018)

Picchiatore al soldo di un malavitoso, dopo aver saputo di avere un cancro sfugge a stento ad un tentativo di omicidio ordinato dal suo stesso capo, portandosi dietro nella fuga una giovanissima prostituta... Quante volte abbiamo visto un criminale che, giunto di fronte alla morte, cerca di dare un senso diverso alla propria esistenza? Il film di Laurent, più nota come attrice che come regista, offre una variante del tema che diventa interessante nell'epilogo, di struggente malinconia, restando per il resto nella corretta ma ordinaria amministrazione. Buona la prova di Foster.

Un delinquente malato terminale d una giovane prostituta in un viaggio in fuga dai fantasmi del passato e un feroce boss. Trama abbastanza abusata, al cinema, tuttavia qui subentra una bimba e un desiderio di rivalsa dei protagonisti che vorrebbero cambiare il corso delle loro vite. Finale doloroso ma con un briciolo di speranza. Intenso Foster, acerba la Fanning.

Dopo uno scontro a fuoco nasce un rapporto profondo fra un criminale e una giovane prostituta. Pellicola, diretta dall'attrice Melanie Laurent, che ha tutti i crismi del genere action, condita però anche da sfumature drammatiche che rasentano l'introspettivo. Finale un po' amaro. Ben Foster forse nella sua migliore interpretazione. Colonna sonora così così. Consigliabile.

La regista (e attrice) Mélanie Laurent dirige una vicenda di ordinaria criminalità che ha per protagonisti un delinquente di mezza tacca e una giovane prostituta in viaggio insieme verso il Texas. Benché la storia non sia originale, è evidente la cura nella caratterizzazione dei personaggi, unita ad un certo gusto visivo nelle inquadrature e alla buona ambientazione. Gli attori forniscono nel complesso una buona prova. Godibile anche la colonna sonora. Un buon film. 

Malato terminale, scampato per un pelo a una trappola mortale ordita dal suo stesso boss, l'ombroso sicario Roy (Foster) fugge fra Louisiana e Texas portando con sé la giovane prostituta Rocky (Fanning) e la piccola Tiffany (Price). Noir asciutto nei toni, ottimamente interpretato (bravi i protagonisti) ma non sempre affilato nella realizzazione (la sottotrama con protagonista Tray-Aramayo non porta da nessuna parte) e con un finale che vorrebbe dirsi e farsi catartico, ma rischia piuttosto di ripiegarsi su sé stesso in un eccesso di lirismo. Meglio, comunque, del precedente Diving.

Noir moderno caratterizzato da una bellissima fotografia, specialmente per quanto riguarda le scene notturne. Il destino ineluttabile, come le regole del genere suggersicono, sembra essere il vero protagonista che determina il futuro dei protagonisti. Se la regia si dimostra piuttosto originale nel filmare alcune scene, per esempio, con l'utilizzo della macchina a mano, la sceneggiatura sembra avere più di una lacuna. Buono.

Non passano molti minuti per maturare l’impressione che sia un qualcosa non distante da quanto già visto altrove. La parte migliore, purtroppo, è soltanto l’ultima in cui prova ad uscire dal seminato, dando un senso a una vicenda che altrimenti non avrebbe avuto molto da dire. Un antagonista relegato a poco e niente che assume un ruolo appena marginale è uno dei limiti da cui non si eleva. Discrete le interpretazioni e la regia, anche se non sembra, almeno nel complesso, di possedere i mezzi per restare impresso nella memoria a lungo.

La folle corsa di un delinquente e di una giovane prostituta, lontano dal loro destino segnato, si arricchisce di aspetti che solo il caso saprà regalare e che metterà in evidenza i loro lati più disperatamente umani. La regista sa creare dei personaggi "bad" che sanno anche essere positivi, proprio come è così nella vita di tutti i giorni. Ben Foster chiuso nel suo grugno perenne, si illumina di una Elle Fanning iridescente, a volte troppo sopra le righe. Comunque un film da non perdere.