Friday night - Film (2002)

Dopo una premessa in stile Ingorgo, una coppia di sconosciuti si apparterrà per l’intera notte. Trama esile per giustificare un incontro d’amore occasionale (richiamo a Bertolucci) e farlo durare per lunga parte in silenzio. La Denis filma una Parigi ad altezza uomo, lontana dal suo glamour e descrive bene le fasi intime (con piccoli accenni sognanti). Finale liberatorio alla Truffaut che riporta alla luce la metropoli.

Uno sciopero, un ingorgo, un incontro tra due sconosciuti che passeranno la serata-notte insieme. Sotto questo aspetto il film ricorda Ultimo tango a Parigi anche se per molti altri versi, in primis il tasso di erotismo e carnalità, se ne allontana. La Denis, come in molte altre sue pellicole, è interessata al sentimento amoroso ed alle sue declinazioni: lo fa in modo sobrio, pudico, semplice e minimale. I toni sono molti realistici e certi momenti sono pienamente verosimili. Lo stile è semplice come spesso accade nei film della regista. Non male, ma si sente che manca qualcosa.

Pare un incrocio tra Jarmusch, Raimi (continue inquadrature sulle mani) e Carax. Un po' dramma, un po' road movie, ma alla base sentimentale, con alcuni tocchi "surreali"; basta questa miscela a far capire la voglia della Denis di sperimentare come suo solito, offrendo qualcosa di, sì, già visto sul versante della trama, ma non della struttura. Se qui il risultato è dei migliori, il merito è del fascino di una Parigi notturna e caotica magnificamente fotografata e dell'ottima coppia Lindon-Lemercier, le cui mani sono più eloquenti di qualsiasi discorso o espressione facciale. Ottimo.