Albert Fish: nel peccato trovò la salvezza - Documentario (2007)

Albert Fish: nel peccato trovò la salvezza
Locandina Albert Fish: nel peccato trovò la salvezza - Documentario (2007)
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Titolo originale: Albert Fish: In Sin He Found Salvation
Anno: 2007
Genere: documentario (colore)

Cast completo di Albert Fish: nel peccato trovò la salvezza

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Tutti i commenti e le recensioni di Albert Fish: nel peccato trovò la salvezza

TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/06/12 DAL BENEMERITO GESTARSH99
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Gestarsh99 14/06/12 00:24 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Sotto forma di rielaborazione giornalistica "sui generis", un delirante excursus biografico che disseziona con macabra asetticità la storia di uno degli orchi più diabolici, nefandi e spaventosi del 20esimo secolo: Albert Fish, il Vampiro di Brooklyn. Sadomasochista, cannibale, scatofago, pedofilo e assassino; perso in una selva di miraggi cristologici, ordini demoniaci dal subconscio e perversi dogmatismi religiosi covati in anni di brefotrofio e cura Lodovico al contrario. L'algido Niagara di mostruosità che diluvia sui 90 minuti di film spegne senza false illusioni ogni tremula lucina catartica in fondo al tunnel.
MEMORABILE: L'incommentabile racconto della cottura dei corpi sminuzzati dei bambini uccisi...

Anthonyvm 4/08/19 18:52 - 6704 commenti

I gusti di Anthonyvm

Borowski rinuncia a girare il solito biopic e opta per il documentario vero e proprio. Uno dei più inquietanti serial killer della storia viene ritratto attraverso testimonianze (agghiaccianti le letture delle lettere del folle così come il resoconto dello psichiatra che si occupò del caso), foto e filmati d'epoca e anche ricostruzioni con attori. Queste ultime tradiscono una certa economia di fondo: nonostante si tenti la via pseudo-visionaria (immagini di santi e Cristi), l'aspetto è alquanto televisivo e cheap. Interessante, ma poco di più.
MEMORABILE: Il weirdissimo collezionista che non riesce a nascondere una certa ammirazione morbosa per Fish; San Sebastiano pieno di frecce; Cannibalismo su Gesù.

Schramm 7/01/25 14:45 - 4066 commenti

I gusti di Schramm

Si chiama Fish e nomen omen moltiplica la pesca a strascico nel giardino di infanzia dato alle fiamme. Lontano dalle neurotipicità del neutro truecrimentary, Borowski va giù non meno verticale e morboso di un Bougas, in stilistica mimesi con l'ade psicoemotivo del pedomicida le cui teofarneticazioni sono avvallate da un corredo visivo tongue-in check da malsano horror visionario, a sua volta corroborato con sussiego compiaciuto e condiscendente dal controverso performer e pittore estremo Joe Coleman, qui eretto a quasi assolutorio psicopatologo. Quando il crime è più true che mai.

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  • Discussione Gestarsh99 • 16/06/12 23:23
    Scrivano - 21542 interventi
    Difficilmente mi è capitato di vedere un documentario su un serial killer in cui la crudezza insopportabile degli eventi narrati potesse da un lato generare il classico disgusto umano per la figura odiosa, repellente e deplorevole del protagonista e dall'altra però anche suscitare una contraddittoria ilarità teatrale per la maniera in cui il meccanismo deviato di questa mente malata viene trasfigurato materialmente nelle ricostruzioni filmiche.

    Un trattato di cronaca psicosociologica dalla duplice anima contrastante:

    * glaciale resoconto di una via crucis a tappe forzate nell'abominio più degradante;

    * sardonico ballo in maschera dei fantasmi più blasfemi di un'educazione infantile oppressiva, repressiva e contronatura.


    Solo per chi ha voglia, stomaco e nervi resistenti.
  • Discussione Buiomega71 • 17/06/12 02:09
    Consigliere - 27361 interventi
    Acquistati il dvd di questo film (edito dalla Gargoyle), esattamente due anni fà, credendo fosse il film Wisteria: The Story of Albert Fish, con Patrick Bauchau, invece mi ritrovai un documentario (anche se ricostruito nella narrazione).

    Non sò, i documentari sui serial killer preferisco vedermeli ma non collezionarli...

    Questo e capitato per errore.

    Appena visiono farò sicuramente sapere...
  • Discussione Gestarsh99 • 17/06/12 13:18
    Scrivano - 21542 interventi
    Per me questo film potrebbe battere ai punti qualsiasi opera di fiction concorrente.
    E' proprio l'approccio "bipolare" alla materia l'elemento geniale e annichilente del prodotto in questione.

    Lo spettatore casuale e impreparato che capita tra le grinfie di questo "horrormentario" o abbandona la visione ad 1/3 o ci resta secco.

    Immagina, una puntata di Linea d'ombra diretta da Rob Zombie.
  • Discussione Buiomega71 • 17/06/12 13:35
    Consigliere - 27361 interventi
    Mhà, sinceramente ne vidi un pezzo e trovai ne più ne meno le stesse cose sui documentari dedicati ai serial killer che vanno in onda su Fox Crime.

    Nel libro La follia dei mostri, scritto da un profiler dell'F.B.I. viene descritta (con minuziosa particolarità) cosa Fish faceva alle sue piccole vittime (la gamba amputata della bimba fatta a pezzi e poi divorata, incastonata nello scarico del bagno), quelle si da far passare notti insonni, e dove può arrivare la mostruosità umana.

    Ripeto, non l'ho visto tutto, quindi mi sarò perso il più (conoscendo comunque l'abominevole operato di Fish).

    Appena visiono ci torno sù...
    Ultima modifica: 17/06/12 13:36 da Buiomega71
  • Discussione Gestarsh99 • 17/06/12 17:40
    Scrivano - 21542 interventi
    Quella della semplice inchiesta criminale è solo un'impressione passeggera data dall'incipit.
    Solo col trascorrere dei minuti ci si accorge della lenta discesa verso un qualcosa di ben più infernale.
  • Discussione Schramm • 6/01/25 14:38
    Scrivano - 7825 interventi
    io non l'ho trovato così stravolgente come gest lo dipinge, è però molto vero che rispetto all'asetticità tipica di molti truecrimentary ci va più verticale: la sovraintendenza del''outsider joe coleman (solo la sua casa-museo meriterebbe documentario a sé) eretto a quasi assolutorio psicopatologo e criminologo di fiducia basta a garantire iato; man mano che procede il regista tende all'adozione stilistica del punto di vista psicoemotivo dello stesso fish, conferendo un malato impianto da horror visionario e blasfemo alle sue crescenti farneticazioni cristologiche, avvicinandosi di qualche metro all'approccio tongue in check di un bougas (un altro che se la gioca con coleman quanto a mirabili collezioni della sfera criminale) senza fortunatamente andarci mai a pari. manca insomma il prendere le distanze dalla materia trattata, che anzi viene elaborata con un sussiego quasi morboso, e - levando tranquillamente il quasi - compiaciuto e condiscendente.

    personalmente c'è solo un elemento del narrato che mi trova al 100% discorde, ed è il refrain del luogo comune dell'aspetto mansueto pacioso innocuo e insospettabile di fish, che a me quel pelo di inquietudine e quel che di storto lo ha sempre trasmesso anche nelle sue foto più neutre, dove peraltro nemmeno si sforza di accennare un mezzo sorriso. non mi ha sicuramente mai dato l'impressione del nonnino puccioso.
    Ultima modifica: 6/01/25 14:40 da Schramm
  • Discussione B. Legnani • 6/01/25 16:20
    Pianificazione e progetti - 15253 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    io non l'ho trovato così stravolgente come gest lo dipinge, è però molto vero che rispetto all'asetticità tipica di molti truecrimentary

    Qui giunto, mi sono messo a letto con un libro di D'Annunzio.