Shimmer lake - Film (2017)

In una citttadina di provincia lo sceriffo da la caccia a tre criminali uno dei quali è suo fratello. Crime movie la cui vicenda è raccontata a partire dal finale con l'espediente ben congegnato di una narrazione a ritroso, utilizza l'ironia nelle situazioni e nella caratterizzazione dei personaggi. Il film ha evidentemente Illustri modelli di riferimento, ma stenta a trovare un giusto equilibrio tra il brillante e il drammatico con una vicenda non irresistibile e un'ambientazione anonima. Buona la prova degli attori.

Rapinatori improvvisati mettono a segno un colpo nella banca della loro piccola città, grazie alla complicità forzata del proprietario, un giudice sotto ricatto. I guai cominciano dopo... La storia viene raccontata a ritroso, ma è un espediente da maneggiare con cura: qui non la rende più intrigante ma solo più confusa. Anche la commistione fra pulp ed ironia, ora non rara in pellicole di questo tipo, risulta forzata, poco fluida. Se a ciò si aggiunge un disegno approssimativo dei personaggi, il risultato complessivo è un film non indegno ma poco riuscito, mal gestito, di scarso interesse.

Veleggiando verso la metà del film il mio pensiero più frequente era: "Ma che sto guardando? E chi è questo adesso?". Al di là di intrinseche mie difficoltà di comprendonio, lo svolgimento è a dir poco tortuoso: alcuni personaggi con lo spessore di un cartonato e altri solo nominati che fanno capolino da zompi spazio-tempo che lasciano decisamente interdetti. Poi si migliora un po', ma l'epilogo inverosimile finisce di chiudere un cerchio che decisamente non quadra. Regia abbastanza anonima, attori nella media per il genere.

Un modestissimo calco di altri ben più consitenti esempi (fratelli Coen et similia), che vorrebbe stupire con un narrato a ritroso e però confonde le idee rendendo tutto molto contorto. In una piccola comunità in cui tutti sembrano conniventi, i personaggi appaiono tipizzati al ribasso conformemente all'inverosimiglianza della storia e ancor più del suo finale. Si rimane basiti da così tanta schematicità narrativa, dai fiacchi colpi di scena e da un cast potenzialmente valido ma frenato dalla regia. Un inutile tassello della cinematografia di genere.

Pellicola che deve molto ai Coen, soprattutto per il tratteggio dei personaggi e alcuni snodi che prende la storia durante lo svolgimento. Essendo un prodotto derivativo, soffre la mancanza di originalità, non riuscendo di conseguenza a restare impresso nella mente. Non che sia scadente, ma lo si potrebbe definire uno dei tanti di un mucchio in cui sono necessari numeri diversi per poter emergere. La parte migliore è la seconda, quando entra nel vivo e permette di ricomporre i pezzi a seguito di un montaggio a ritroso.

Racconto (a ritroso) di una rapina alla banca di un paese solitario degli Stati Uniti. Thriller targato Netflix cupo e condito da humor nero. La storia non è granché, ma coinvolge quel giusto da mantenere desta l'attenzione, vista anche l'assonanza con alcuni film diretti dai fratelli Coen (che rimangono comunque su un altro pianeta). Consigliabile.