Buiomega71 • 13/08/25 10:32
Consigliere - 27443 interventi Rassegna estiva:
Indipendentia-Il lato oscuro del cinema italiano Ci aveva già pensato Jarman a narrare un film anticinematografico ed "estremo", solo che al posto di voci e uno
schermo blu, Zarantonello ci sbatte in faccia (per 75 monotoni minuti) il pene di Trentalance, ora moscio, ora barzotto, ora in erezione, impegnato in masturbazioni, pastrugnamenti,alle prese con un aspiratore e in farlocche penetrazioni e sesso orale con le ragazze di turno che lo vengono a trovare, con una gamba
cronenberghianamente imbragata.
Se non si può negare a Zarantonello una certa bizzarria e sfacciato coraggio per un'operazione del genere, così come alcuni divertenti dialoghi (c'è pure un sottotesto thriller :"Che fine ha fatto Jasmine"? Forse uccisa, forse scappata, si saprà solo nel deludente finale risolutivo), dove si alternano voci fuori campo, rumori di fondo del traffico cittadino, squilli telefonici, telefonate di suadenti voci femminili "misteriose" (colpo di scena abbastanza intuibile per quanto riguarda Elena), a siti erotici alla 899 e ai soliti problemi del maschio alfa con le donne, l'operazione sarebbe stata più consona per un corto, perchè dopo un pò sembra di assistere a un giochetto provocatorio fine a se stesso o a uno scherzo goliardico che, però, stufa presto.
Alcuni momenti divertenti vanno comunque a segno (il gioco erotico della cera prima e della Nutella poi, l'incubo con la foto di Clinton e la motosega in azione-momento grottescamente umoristico un pò banalotto-, la sfida alla kaiju eiga-o western- con l'enorme attributo dell'infermiere gay che vuole farsi il povero Ciccio cercando di convertirlo all'omosessualità, la tizia che si addormenta durante la fellatio, l'omaggio
miseryano con la vendetta del fidanzato fatto becco, che vuole storpiare Ciccio a colpi di chiave inglese), Zarantonello non rinuncia a qualche lieve tocco gore affidato al mitico Maurizio Trani (la ferita aperta sulla gamba di Ciccio ricucita, coi punti di sutura, dall'infermiere in primo piano) e flebili virate sul feticismo (le mutandine, l'ennesima amante squisitamente zoccola che si presenta a Ciccio in tacchi alti, lui che le liscia le scarpe e lei : "
Ti piacciono le mie scarpe?, Sono scarpe da tr**a") in un via vai di donne una diversa dall'altra (quella che crede nell'amicizia e vuole rimanere vergine, quella che vorrebbe un figlio da lui, quella gelosa che le morde il pene, la fidanzata apparentemente scomparsa nel nulla, quella che tradisce il fidanzato e infine la poliziotta, che prima lo accusa e poi le telefona-alla fine dei titoli di coda, che mostrano il backstage del film-).
Simpatica anche la fiaba di "Cenerentola e Barbalù" che Ciccio racconta alla misteriosa Elena al telefono, dove salta fuori il Zarantonello in nero della
stanza delle farfalleFinale dove la macchina da presa allarga e mostra, finalmente, il volto di Ciccio (il simpatico Trentalance), per poi sfumare in nero
Peccato che Zarantonello giocherella col porno esplicito (i peni eretti) ma non vada fino in fondo, fermandosi al di quà della linea del comune senso del pudore (sia nelle penetrazioni, sia nei rapporti orali, il "giangiuedì" milleriano di Ciccio resta sempre floscio) e la provocazione resta solo negli intenti.
Curioso lo è e a Zarantonello non gli si nega una certa genialità, ma l'originalità, a volte, non paga e la patina di noia è difficile da mandare via, così come quella di una "provocazione" volutamente programmata e poco sincera.
Ryo, Bubobubo
Mascherato
Pigro, Marcel M.J. Davinotti jr.
Lucius, Buiomega71