Buiomega71 • 25/04/14 10:23
Consigliere - 27109 interventi Miniciclo: 9 THRILLER DALLA PELLE DI DONNA
Spesso confuso, adombrato da una finta "autorialità", squilibrato e quasi antinarrativo, zeppo di difetti (a volte noia) , con personaggi insopportabili (il poeta/pittore di Julian Sands che pronuncia frasi in rima baciata), con momenti che sfiorano il "trash" volendo "rippare" stilemmi quasi greenawayani (il banchetto, le opere d'arte)
Ma sono solo orpelli, perchè
Siesta e un esperienza mistica, abbagliata da un furore visionario e sanguigno che entra sottopelle, dove il sangue, il sesso, il sudore, la morte e la passione si mescolano di continuo, destabilizzando, fino ad un twist finale che arriva come una pugnalata e chiude il cerchio di un racconto dove l'odore della morte trasuda in ogni fotogramma (e proietta già la Lambert nei futuri cimiteri dei Micmac), dove mi aspettavo che sparasse, sui titoli di coda, "Pet Sematary" dei Ramones
Già nella sua opera prima miss Lambert dimostra di essere narratrice originale e di razza (basterebbero i primi fotogrammi, dove c'è Ellen Barkin sdraiata su di un prato, vicino ad un aeroporto, col rombare degli aerei, lei che si alza, piena di echimosi e di tagli, con indosso solo un vestitino rosso, per poi denudarsi completamente-il suo nudo integrale e da infarto-e lavare il vestito nel fiume, dove sgoggiola via il sangue. Per poi vagabondare per le vie di una Spagna brulla e bruciata dal sole, stando attenda a non farsi investire dai grossi camion che passano sulla strada assolata-i camion della Orinoco?-), che non rinuncia alla sua vena macabra e horror (che conosciamo molto bene), infilandoci uno degli stupri più disturbanti mai girati (la Barkin violentata da un laido e schifoso tassista dai denti di ferro in una squallida stanza, e come spettatore "voyeuristico" un uomo morente e imbrattato di sangue), o la dimora di una fascinosa Grace Jones, con tanto di stanze mortifere che olezzano di necrofilia, nondimeno le feroci, sanguinose e femminee coltellate nel risolutivo flashback finale
A volte, Mary, si perde nel suo "onirico" e surreale racconto (ridicole e patinate le scene di sesso, se non Sands che scopa con Jodie Foster, mentre nello stesso letto la Barkin si masturba), sbarella di tiri autoriali fuori dalla sua portata (ma le cupe scene nella chiesa, con canti gregoriani anessi, mettono i brividi), abbaglia con la luce del sole e col buio delle tenebre
Sembra quasi un incubo uscito dal genio di Nicolas Roeg, imperfetto sicuramente, non per tutti i gusti di sicuro, ma pregno di una forza visiva che resta nella pelle
Attorialmente, poi, la Lambert fà miracoli. Se Sands e indigeribile, la Jones incisiva-pur in un ruolo quasi cameo-, la Rossellini ferina, finalmente dà valore ad un "brutto anatroccolo" come Jodie Foster
Non mi e mai piaciuta la Foster, lo sempre etichettata come poco sexy e attraente
Ma qui la Lambert la valorizza sessualmente, donandole , forse, il ruolo più sexy e seducente della sua carriera
Ma la vera protagonista del film e in assoluto la morte, che compone , nel finale, tutti i suoi tasselli
Cinema di pancia, sospeso in un limbo incubotico, seducente e di gran fascino
Incubo carnale ad occhi aperti fatto di passione e carnalità sanguigna
Sicuramente squilibrato, ma assolutamente affascinante
La giusta chiave per aprire il "cimitero degli animali"
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/06/14
Lucius, Buiomega71
Rebis, Marcel M.J. Davinotti jr.
Daidae, Myvincent