Discussioni su Savageland - Film (2015)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/06/21 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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  • Grande esempio di cinema:
    Schramm
  • Non male, dopotutto:
    Anthonyvm

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
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  • Schramm • 16/12/21 20:54
    Scrivano - 7694 interventi
    domovideone, il tempo di precipitarmi elettrizzatissimo da queste parti per segnalarti qualcosa che a mio avviso spazza via tutta la schiatta dei foundfootager e dei POVerillusi che hanno riempito oltre l'orlo ogni metafossa, e che solca supersonico i cieli della mockuzone come non accadeva dai tempi di pougheepsie tapes e antrum (leggasi: inquietudine a busso)  che m'avvedo con perplesso sgomento che l'hai trattato con sufficienza ponendo un diaframma tra te e il finalmente dell'entusiasta che trova una ventiquattrore piena di mazzette da 500€ in una discarica.

    e dire che qua non ci sono tutte le carte in regola, ma tutti i possibili mazzi di carte che tavolo da gioco filmico abbia mai avuto. forse sono io che non m'aspettavo una simile ricchezza di contenuti , punti di vista, derapate narrative e segniche, scavi psicologici e suggestioni culturali (il cholo, il bordercrossing, il true crime, lo zombibloodbath, la questione razziale [strepitoso quel god bless america intonato come l'horst wessel lied!!], la funzione sociale del capro espiatorio, quella estetica del fotografo - e capro espiatorio e fotografo sono qua un tutt'uno - la suggestione - e superstizione- esoterica, il cortocircuito tra eroismo e colpa, l'appiglio razzista per risolvere legalmente e socialmente l'imponderabile), e formali (su tutti quel camcordering da shockumentary alla bougas che pare di sfogliare davvero Alarma! e quel ritmo sincopato che non concede mai un mezzo minuto di respiro, quel candeggiare tre quarti di metraggio nell'emoglobina e nella sporcizia)

    ma l'aspetto più sorprendente è la scansione diapositivizzata dell'accaduto, rendendo sovradinamica la fissità in un crossover linguistico di graffiti, disegni, tatuaggi, fotografie forensi e arthouse ed elaborati grafici computerizzati. quando ricapiterà di rivedere un film di zombi senza quasi gli zombi con zombi che quando appaiono non sono in movimento e fanno finalmente prendere un cagotto epocale?!

    e quella detection, così sbalorditivamente curatissima e ultrafiscale nei più microscopici dettagli, incalzata da sagaci contraddittori sempre capaci di disorientare e moltiplicare e capovolgere di continuo le prospettive geopolitiche, culturali, psicologiche, estetiche, legali.

    e infine quella colonna sonora di zoviet france, che alla fine fa venir voglia di scattare sull'attenti e spaccarsi le falangi in applausi.

    e giocarsela così scaltramente sull'oggettivizzazione, parliamone. mi è parso di stare davanti a un vero documentario anche quando si oltrepassavano i confini della realtà (anche perché non vengono mai davvero oltrepassati: il termine zombi non viene mai astutamente fatto uscire dalla bocca di nessuno, e per quel che se ne sa può essere un'epidemia di idrofobia, un caso di isteria collettiva -  tanto più che

    SPOILERISSIMO salazar viene morso senza diventare uno di loro), FINE SPOILERISSIMO

    sensazione di assoluto coinvolgimento, questa, che in un genere ormai frusto come quello del fakeumentary - che mi trova di norma molto severo e prevenuto - esperisco una volta ogni 5 fumate papali.

    cosa ti ha frenato dall'elevare almeno a ***! il pallinaggio? non me lo spiego. aiutami a capire.
    Ultima modifica: 16/12/21 21:09 da Schramm
  • Anthonyvm • 17/12/21 02:15
    Scrivano - 806 interventi
    Ehilà Schramm!
    Credo che per me sia valso un po' il meccanismo opposto: avevo letto qualche recensione entusiasta sul film (o meglio, avevo dato un'occhiata ai voti espressi a stelline, visto che di sinossi e dati artistici mi sono tenuto strategicamente a digiuno), e probabilmente avevo alzato un po' troppo l'asticella delle aspettative.
    Ho gradito molto il format adottato (in genere sai che i mockumentary mi garbano mille volte più dei classici found-footage) e, sulle prime, anche la storia mi stava accalappiando per bene. I dettagli sono un tantino nebulosi, ma tutto il setup con la cittadina fantasma e le foto dei corpi ritrovati mi facevano sperare bene.
    Poi è subentrata la rottura dello schermo suggestivo: non so, saranno state le performance non sempre credibili, o quelle sfumature cromatiche delle pagine di giornale che mi hanno riportato coi piedi per terra a dire "ah, ma sì, è solo un film", o anche solo il tema zombesco che da metà in poi ha incanalato la vicenda in un subgenre di suo inverosimile. Okay, ovviamente non sto a puntare il dito contro l'implausibilità del plot dato che ci troviamo in un horror, ma le ipotesi che mi ero formulato durante quei primi minuti, ignaro completamente della direzione che la trama avrebbe preso, non hanno infine ottenuto i riscontri auspicati. Di conseguenza anche l'inquietudine è andata via via scemando, un po' come giusto quei documentari da Discovery Channel dove ti fai dei pipponi mentali in attesa del "big reveal" sul mistero inspiegabile di turno, e poi quando arriva con disappunto ammetti a te stesso che non ci puoi credere abbastanza.
    Cosa che, ad esempio, non è successa quando ho visto The Poughkeepsie tapes, o Lake Mungo (che pure di paranormale tratta), ma anche Megan is missing (eh, so che non ti troverò d'accordo su questo punto...).
    Forse partendo dal presupposto che avrei visto uno zombie-movie avrei fatto più attenzione alle sottigliezze che hai evidenziato nel tuo commento qui sopra, commento che onestamente mi fa venir voglia di riprendere sotto esame il film e, con diversa consapevolezza, ripassarlo al vaglio. Soprattutto quella nota che hai aggiunto come spoilerissimo, cui non avevo fatto caso e che potrebbe davvero ribaltare la prospettiva con cui avevo finito di giudicarlo.
    Ché in fondo, un 6+ gliel'ho già assegnato di mio.
  • Schramm • 17/12/21 11:32
    Scrivano - 7694 interventi
    ATTENZIONE RESIDUI ADDENSAMENTI DI SPOILER DEVASTANTI

    ...dettagli nebulosi? porca handycam, ma è proprio il loro essere così pedantemente particolareggiatissimi che mi ha esponenzialmente stretto il lazo cui mi teneva e che me lo rende servito fumante e profumoso su vassoio in platino. se mai c'è un overload quasi ingestibile (più per lo spettatore che per gli autori) di raccolta reperti e piani semantici che rischia di mandare nel pallone ma poi lo fa calciare esultando goal campioni del mondo!! (e la parola mondo, dato il contesto....)

    quel che mi ha sedotto maggiormente è proprio quanto a questo genere abbiamo sempre rimproverato: la totale assenza dell'autocompiacimento della coatta demolizione della quarta parete. il film ha una progressiva portata meta proprio perché non sta là a urlarti "produci consuma meta! sbattiti fatti meta!", più si defila da quel punto di vista, e più pianta le tende nella tua credulità.
    certo anch'io so che è solo un film ma restavo ammiratissimo nel ripetere "siamo davvero al principio fondamentale dell'attanza: essere talmente finti da diventare super-reali!". e una simile conclusione me l'ha strappata proprio il suo prendere le distanze dal pov tecnico, abbracciando invece la pluralità di punti di vista umani intellettivi e culturali che mira a una complessiva oggettività dove tutti possono avere ragione come torto.

    il paragone con discovery channel o focus paga proprio perché anche in essi le performances sono spesso dubbie e si gioca di retro-engineering (e, anvedi il paradosso, quelli sono documentari veri!! XD). qui però l'assunto che rimarchi a DC viaggia in autoreverse: al mistero ci credi più che abbastanza proprio perché il big reveal parte dopo una dozzina scarsa di minuti e da lì procede a corrente alternata dando l'elettroshock sia in AC che in DC: ora sembra un caso di nera, ora sembra che sovrannaturale ci covi (e in alcuni punti le due cose ballano ebbre a braccetto) e tu là al gancio a trovare plausibili entrambe le opzioni, indeciso assieme al film che palleggia dall'una all'altra sponda senza radicarsi mai nell'una o nell'altra.

    la parola zombesco, per esplicitamente teratomorfi che siano gli inhumans, la prenderei con le pinze per i già esposti motivi (siamo insomma più dalle parti di un rec quanto a entità/natura del danno). ma scontiamoli pure per redivivi, sai che c'è? che finalmente non sono più deliberata e studiata metafora o allegoria o sineddoche di un bel niente di niente di niente. semplicemente, è impazzato il totocaos più irrefrenabile e non c'è metadiscorso che riesca a interfacciarli. vuoi non esclamare vivaddio?

    se proprio vogliamo essere puntigliosi e trovargli un cavillo, sta proprio nel fatto che in un simile casino un poveretto così si sia salvato cavandosela con soli due tre morsi sulla mano e uno stress post-traumatico. ok, è un aspetto fondativo della sua possibile colpa che fa leva sull'intero assetto di ambiguità dell'opera, ma la domanda cui non viene mai nemmeno accennata risposta è: come diamine ha fatto a salvarsi avendo tra le mani una fotocamera analogica?? a colpi di flash? sarebbe un'idea anche bella (quando mai il cinema ha avuto zombi fotofobici? vedi mai che invece son vampiri?) ma lui stesso a una certa la stronca qualificandola un'arma inefficace sulla lunga distanza che non ha salvato la bambina.

    l'implausibilità del plot ne è proprio il suo sistema linfatico - di più, è il plot stesso, ed è proprio questo il salto significante vincente (sempre dando per implicito l'humblecoding della mia opinione beninteso), la boccia che fa strike anche se lanciata sbilenca: questa implausibilità, proprio in quanto tale, viene continuamente contrastata e ridiscussa da chi vuole salazar colpevole no matter what, rilanciata invece da chi vede nel totale un uomo giusto nel posto sbagliato al momento sbagliato da scagionare oltre ogni irragionevole dubbio. questo cozzo fomenta il tunz-tunz del film, assieme a una scansione fatta al 90% di piani fissi (qui non si può non applaudire: film di questo genere usano come motore ritmico o stampella narrativa proprio i chasing, le imboscate repentine, gli spazi da percorrere o evitare, l'ostensione della putredine corporea - e tutti elementi che qui esperisci sensorialmente come ritmicamente grazie a un "semplice" patchwork di foto e disegni!! - dal movimento delle immagini alle immagini fisse che creano movimento, insomma dai un wow a 120 decibel concedimelo).

    va detto, e qui la straccio, che a me questo film è letteralmente capitato. chiaro, sapevo che era un film (c'è un cast, ma poi ti scopro che metà è costituito da personaggi reali, e allora ditelo che...), ma non mi aspettavo un simile fakebusting dove una degradatissima realtà criminale e al contempo esoterica come quella messicana convergono in maniera così sagace (a tal pro, attenzione anche al cholo di carpenteriano memento accennato all'inzio, che trova poi il suo geniale alveo trionfale in quel finale con salazar reso eroe-martire proprio dal cartello - con quei graffiti di santificazione ove mitologema e metalogema fan tuttuno che non possono non rievocare, almeno per un attimo, il suggestivo melange di leggendaria superstizione e degrado urbano che anima candyman).

    magari se lo rivedi se ne riparla senz'altro. certo è che almeno a caldo nell'inflazionatissimo genere mi forma una bella tripletta di meta-cagotti con antrum e pooghepsie (di lake mungo ho paonazza memoria - non ricordo neanche se l'ho davvero visto :D ; megan is missing per me dritto e senza ripensamenti nell'umido coi guanti)

    naturalmente se c'è all'ascolto qualche incauto che ci ha seguiti fin qui buscandosi le briscole degli spoileroni gedeoni è un film del quale caldeggio a 100 gradi la visione.
    Ultima modifica: 17/12/21 11:43 da Schramm
  • Anthonyvm • 18/12/21 01:26
    Scrivano - 806 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ...dettagli nebulosi? 

    No, no! Mancata contestualizzazione da parte mia: intendevo "dettagli nebulosi" per me a ricordare esattamente immagini proposte e sensazioni a esse legate! ^^'

    Penso di essermi perso per strada il valore dell'ambiguità e dell'implausibilità di cui parli, o meglio la loro natura di colonna portante del plot stesso. Una volta raggiunta la consapevolezza che saremmo andati in direzione zombi (okay, diciamo "infetti", mi pare giustamente più adeguato) su di quelli mi sono focalizzato, la forza della suggestione si è afflosciata, la presa terrifica mi ha mollato e potrei essermi perso tutto il contorno. Che anzi, da come la metti più che contorno sembrerebbe l'essenziale chiave di lettura.

    Insomma, mi ha appagato la forma-base ma dei contenuti ho carpito lo strato esterno, e avrei personalmente preferito si muovesse in un altro verso. Parlo soprattutto a livello di storyline: se mi conosco abbastanza, posso asserire che le mie speranze ricadevano in un non-detto assoluto alla Peter Weir o in un'interpretazione degli eventi che costeggiasse twist più razionali.

    Comunque ripeto, un rewatch non è da escludersi, anche perché l'idea di un paraocchi momentaneo che mi distoglie l'attenzione da un buon mockumentary (e so quanto sei selettivo in questo settore, anche più di me) non mi sconfinfera troppo! :P
  • Schramm • 19/12/21 15:01
    Scrivano - 7694 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:
    Una volta raggiunta la consapevolezza che saremmo andati in direzione zombi (okay, diciamo "infetti", mi pare giustamente più adeguato) su di quelli mi sono focalizzato, la forza della suggestione si è afflosciata, la presa terrifica mi ha mollato e potrei essermi perso tutto il contorno. Che anzi, da come la metti più che contorno sembrerebbe l'essenziale chiave di lettura.
    si ti posso capire perché è pur vero che da una certa in poi non si scappa: è accaduto qualcosa di non proprio ordinario che per inesplicabili motivi ha visto escluso salazar, ed è un qualcosa sempre più evidente quantomeno a parità di indizi fotografici. indizi, però, non prove. e il film non punta sull'è accaduto qualcosa ma sull'inesplicabilità di salazar. fino alla fine è astutissimo nel fartelo sembrare sia eroe-martire che colpevole, tanto più coinvolto quanto più è escluso e viceversa, per quanto le posizioni destrorse di chi vede in lui solo una facile chiusura del caso sono così ottuse da farti propendere più per la prima opzione.
    avrei personalmente preferito si muovesse in un altro verso. 
    temo che in tal caso saremmo rimasti entrambi delusi..
    le mie speranze ricadevano in un non-detto assoluto alla Peter Weir o in un'interpretazione degli eventi che costeggiasse twist più razionali.
    date le premesse, era impossibile giocarsela così genialmente: significava far fuori l'unica assicurazione sulla presunta innocenza del protagonista, cioè il rullino, e con essa farci appoggiare chi lo vuole nel braccio della morte. però però. chissà cosa avrebbe tirato fuori weir da uno script come questo... ma forse a weir non sarebbe mai venuto in mente nulla di simile.in ogni caso un rewatch te lo auguro e raccomando, noterai che le domande che restano senza un punto esclamativo non son poche, e che per quello che è il genere con le sue scppatoie e i suoi birignao sempre più vuoti questo è un film multistrato e molto meno superficiale di quel che sembra. il che considerata da una parte la tua passione per il genere e dall'altra la tua avversione per la sua spesso sterile e furbesca semplificazione, non mi pare pochissimo ;)