Buiomega71 • 18/07/15 14:11
Consigliere - 25998 interventi Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili
Come ho sempre sostenuto (e quì c'è l'ennesima riprova), un film può avere uno script fallace (e parecchio)come in questo caso, ma se ha sotto la brace una regia scoppiettante e destabilizzante, allora lo spettacolo si fà godurioso e pieno di sorprese
E il caso di questo ultimo film diretto dal grande Ovidio Gabriele Assonitis, che basandosi su una sceneggiatura da bancarella agostiana (scritta anche da Fabio Piccioni)ti piazza numeri di grande regia e impregna il racconto di momenti "pulposi" e decisamente originali
La trama in due righe: Lesley Ann Down (bona eccerto, ma un pò sciapetta) e una scrittrice che và a insegnare letteratura ai detenuti di un prigione texana (e già quì...) e viene presa nei sensi dal tamarrone John Enos, psicotico e con complesso di edipo (infanzia traumatica, padre ubriacone e manesco e madre suicida). In men che non si dica i due si attraggono e cominciano a ciulare. Ma poi lei lo molla, lui non si rassegna, fugge dal carcere in una rocambolesca "pantomima" al sangue (Assonitis doveva appena essersi visto
Il Silenzio degli Innocenti , visto le analogie, non poco velate, con la fuga del dottor Lecter) e comincia a perseguitare la bella scrittrice (che prima glie la molla, poi non glie la dà più) fino al finale con la resa dei conti...
Assonitis e sempre stato per me un regista di culto (
Tentacoli me lo sono visto 32 volte,
Chi Sei? e forse il miglior rip-off dell'
Esorcista,
Stridulum aveva momenti di genio assoluti e sequenze visionarie degne di nota) e anche quì (nonostante firmi uno straight to video dalla trama uguale a mille altre) riesce a far lievitare la tensione, con tocchi registichi di notevole tecnica e situazioni narrative a dir poco bizzarre
Non lesina nella violenza (Tomas Arana trapanato da Enos-viene in mente il trapano di
Madhouse-, il poliziotto sparato in fronte mentre guida il furgone, uno sgozzamento, coltellate e i letali colpi in arrivo nel concitato finale), dona tracce slasher (la fuga di Enos, le battute finali), pompa in erotismo (seppur patinato) negli incontri bollenti tra la Anne Down e Enos (certo, quelli di
Laure erano tutt'altro pianeta), regala almeno un momento conturbante e caliente (la Anne-Down che si tocca , sdraiata a terra, sotto il ventilatore), lambisce lo "psycho thriller" con la follia edipica finale di Enos e regala riprese dal lungo mare da mozzare il fiato (ah, quel mare, che mi pareva ogni di tanto di scorgere lo score ciprianesco di
Tentacoli), con le auto che passano, la gente che si mangia un gelato e va a spasso, i ragazzi che vanno in spiaggia coi pick-up armati di tavole da surf.
Il girovagare della Anne-Down nella città stretta dalla morsa dell'afa e del caldo torrido, tra mimi e ragazzi sullo skate, come Gabriele Lavia girava per le strade assolate di
Chi Sei? O la parata a Solana Beach in
Tentacoli, con il comico che racconatva barzellette sulla spiaggia.
La splendida villa sul mare della Anne-Down, accarezzata dalla MDP di Assonitis (il mare di notte, altre reminiscenze assonitisiane e Delia Boccardo tra i tentacoli), la sauna, lo squash delle due donne tutte sudate, il piano sequenza nella camera da letto della Anne-Down che inquadra i vestiti da "zoccola" sparsi in camera, per poi fermarsi su di lei allo specchio che si mette kili di rossetto, il folle girovagare di Enos sul furgone nel deserto, tra serpenti e strade deserte, Enos che spia la casa della Anne-Down immerso nell'acqua, il confronto finale :"[
i]Togliti le mutandine, togliti il reggiseno e dimmi viene dalla mamma Dial", delirii femminei (la gelosissima e masochista ragazza di Dial-Lady B.Pearl che assomigliava alla negretta di
Dèmoni-a tu per tu con la Anne-Down)
Ci sono alcune forzature (il terribile numero musicale discotecaro che apre il film-vabbè, Assonitis non e Tony Scott-, l'ora di sesso tra i carcerati e le loro compagne-con la Anne-Down truccata che sembrava Michael Jackson-vedere per credere-, i ventilatori che fanno tanto
Brivido Caldo in ogni dove, i risibili momenti in carcere, tra detenuti da operetta e un nero gay da fucilazione immediata), ma sono briciole, perchè la verve registica assonitisiane sopperisce anche a queste pochezze, che alla fine sono quisquilie
Ci sono dei momenti che oserei definire quasi tarantiniani (e non solo per la Lady B.Pearl alle prese con il baule della macchina), ma nei personaggi "fuori di testa" di Tomas Arana (il cinico direttore del carcere sulla sedia a rotelle: "
In sella Jack"), in quello di Michael Parks poliziotto sornione e ironico e in alcune scelte registiche non comuni (la fuga di Enos col furgone in mezzo al deserto).
Ottimo il comparto tecnico, dalla fotografia del fido Roberto D'Ettore Piazzoli, alle musiche di Stelvio Cipriani, con sonorità che oscillano tra Bernard Herrmann e Howard Shore. Nonostante i parecchi nomi italiani (anche importanti) nel cast tecnico, il film e totalmente americano (e sfido chiunque, a non sapere chi e il regista, se pare un film di un regista italiano)
Insomma, decine di spanne sopra i soliti straight to video dalla trama fatta a stampino
Momento cult: I detenuti nella stanze delle lezioni, salta su Marc Fiorini (carcerato che vezza il gay di colore) e sbotta: "
Odio i froci, e quelli che amano i froci!"
A ora della fine un Assonitis e per sempre.
Buiomega71