Buiomega71 • 3/08/15 10:31
Consigliere - 27127 interventi Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili
Ennesima variante di
Un tranquillo weekend di paura e affini (chessò,
Rituals- il trekking della morte) in salsa prettamente televisiva, quindi banditi violenza selvaggia e quant'altro rappresenti il "survivor movie"
Quattro donne (la "donna bionica" Lindsay Wagner, l'ex replicante Joanna Cassidy, Constance McCashin e figlioletta tredicenne) decidono di fare una gitarella a cavallo negli impervi boschi di BitterCreek , guidate dal "cowboy" perennemente ubriaco di Tom Skerritt
Mal gliene incoglie, perchè quattro buzzurri nazifascisti (che però sembrano più quattro sfigati guerrafondai che giocano al softair nelle domeniche pomeriggio) cominciano a darle la caccia, costringendo le quattro donzelle e il rude Skerritt a una fuga disperata tra boschi, rapide e sentieri pericolanti
Questa, all'osso, la trama, che non si discosta un millimetro da questo tipo di pellicole
Tutto, però, e innocuo e slavato (le prede non si fanno mai davvero male, e i predatori armati fino ai denti che manco i marines fanno ridere), senza mordente e affossato dalla piattezza e dalla banalità dal mezzo televisivo
Peccato, perchè la regia dell'inglese naturalizzato australiano Tim Burstall (
Terra Selvaggia) è piuttosto robusta e professionale e le location naturali dei boschi sono un incanto (dove Burstall ne coglie il lato selvaggio come un novello John Boorman), tra cascate, fiumi e rapide
Non male nemmeno le scene d'azione ben strutturate (l'inizio con gli SWAT che assediano la casa dei fanatici guerrafondai, lo scontro finale tra le donne e l'ultimo "guerriero" rimasto, con Joanna Cassidy che prima ha una crisi isterica, poi imbraccia risoluta il fucile mitragliatore, o gli attacchi canini di Buster, il cane di Skerritt). I "guerrieri del bosco silenzioso" fanno irruzione nelle tende abbandonate delle quattro donne, e uno si porta via qualche effetto personale intimo femminile (mica scemo l'amico)
Ma il filmetto risente troppo della sua natura di film per la tv, e così la piattezza narrativa la fà da padrone e il cinismo, la ferocia e la cattiveria vengono lasciati gentilmente fuori dalla porta (colpo di grazia, poi, il pessimo e tristissimo happy end)
Il mestiere di Burstall fà che non ci si annoi più di tanto, ma la consistenza e quella di un telefilm.
Momento cult: Lindsay Wagner, a inizio film, và a fare una telefonata nel retro di un bar, dove trova sbronzo, sdraiato su un tavolo da biliardo, Tom Skerritt. Prende in mano la cornetta, ma un cane stile
Cane Bianco di Fuller le ringhia addosso, e Skerritt corre in bagno a buttare sù l'anima. La Wagner, spaventata dal ringhiare del cane e schifata dai connati di vomito di Skerritt, desiste dal telefonare.
Buiomega71