Buiomega71 • 24/03/20 10:03
Consigliere - 27155 interventiAndrew Van Slee, responsabile del tremendo slasher
Adam & Evil, lancia l'allarme sui pericoli delle chat erotiche online (all'epoca ancora "primitive") e di chi si può nascondere dietro un nick o dietro lo schermo di un computer.
Quindi un incrocio tra il classico
Attrazione fatale e
Viol@ (
Closer arriverà di lì a poco), dove la donna più sensuale e vogliosa del mondo (dal nick Angel) può essere tranquillamente anche quella più pazza e fuori di testa.
Thrillerino straight to video non poi dissimile da quelli che uscivano in vhs a metà anni '90, con al centro la solita femmina folle possessiva, isterica, stalkerizzatrice, ricattatrice e assassina, pronta a mandare in vacca la vita del maritino borghese annoiato dal tran tran della vita coniugale, che ha avuto la malaugurata idea di iscriversi ad una chat on line per placare i suoi bollenti spiriti.
Fotografato peggio di un filmaccio patrocinato da Playboy e zeppo di incredibili buchi di sceneggiatura, il filmetto però diverte e tiene desta l'attenzione fino alla fine, con colpi di scena e situazioni spiacevoli che attanaglio il povero Thomas Howell (ormai finito a girare thrilleretti da discount come questo) e lo gettano in un gorgo di ricatti, persecuzioni telefoniche, minacce e...omicidi.
Prima si assiste alle porcherie che si scrivono lui e la femme fatale Angel (che c'ha un'apparato di PC che manco
Wargames), con lei sempre più vogliosa e disinibita, che si struscia e dice le porcaccionate e lui che si eccita e si trastulla in solitaria (di culto assoluto la sequenza dello stampaggio e della spedizione della foto, dove Howell strappa via la parte con la moglie, per poi gettarla nel cestino), ma lei, oltre che gran porca, c'ha pure degli scatti d'ira piuttosto preoccupanti, che denotano una chiara insanità mentale.
Lui, però, ha anche una moglie (traumatizzata da una violenza carnale subita l'anno prima) e cerca di finirla lì con le cose zozze via web, ma Angel non ci stà, e scatta la vendetta femminea del rifuto che va a rovinare la vita a Howell.
Lo script, poi, prende derive assurde e ben poco credibili ( i due che chattano dicendosi le cosacce e mentre digitano sui tasti parlano ad alta voce, la moglie di lui che prende in mano la situazione per fermare la folle Angel), ma quel che conta è che non ci si annoia tra citazioni a
Vestito per uccidere, amplessi delittuosi alla
Basic Instict, occultamenti di cadavere sulle colline losangeline, sexy poliziottone tutte di un pezzo e parecchio ambigue (da sturbo la Quinlan), ragazze morte pugnalate fatte recapitare a letto, i sospetti che Van Slee getta sulle bionde (pare che il regista abbia una personale ossessione per le ossigenate), fino al finalone con la psicopatica (in reggicalze, tacconi e coltello da cucina alla mano) che si intrufola in casa, lega Howell al lettone e comincia una violenta zuffa femmineo/craveniana con la moglie di lui, tra botte e teste infilate nello schermo del PC (
Anch'io ho il mio sito internet, come uccidere le puttane-sic!-).
Qualche momento suspence và a segno, e la storiella intrippa abbastanza per non annoiare troppo, seppur sorvolando su alcune scelte narrative che sconfinano nel trash e nel ridicolo (in)volontario (l'appuntamento che la moglie, parecchio sciapetta, prende con Angel e si camuffa da uomo, la biondazza zoccolona che si presenta all'appuntamento e il risibile battibecco con equivoco).
Sesso all'acqua di rose (più che altro i dialoghi da pornazzo negli incontri virtuali) e violenza sotto il livello di guardia (i petti insangunati delle vittime di Angel ammanettate alla sponda del letto), stampo prettamente televisivo (ormai abituale marchio di fabbrica per questo genere di psycho thriller) e patinatismi a iosa.
Comunque simpatico, Howell se la cava alla grande con le sue preoccupazioni e con i guai dove va a ficcarsi, ottimo comparto femminile (su tutte la detective austera e al tempo stesso provocante e la milfesca moglie del capo con voglie nascoste), qualche tetta quà e là e la psicopatologia muliebre delle stalker assassine flippate che è sempre valore aggiunto.
Da sculto la minacciosa voce del PC (con ologramma alla
Demoni delle galassie infernali) che continua a ripetere "Facciamo un gioco?".
Andrew Van Slee (che recupera un pò di punti in più rispetto al suo misero slasherino-girato dopo ma che ho visto prima-) appare in un ruolo cameo, è il corriere che consegna la busta alla moglie di Howell sull'uscio di casa.
Buiomega71, Lupus73