Discussioni su L'allievo - Film (1998)

DISCUSSIONE GENERALE

14 post
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  • Vawe • 3/05/10 22:57
    Galoppino - 94 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Domenica 9 MAGGIO ore 21:10 su *RAI 4
    Tratto da un racconto di Stephen King. Secondo Galbo è "un opera affascinante grazie anche alla bella prova di Ian McKellen"


    Un buon film ma che trascende non poco da quello che fu il romanzo di King.
  • Brainiac • 3/05/10 23:17
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Vawe ebbe a dire:


    Un buon film ma che trascende non poco da quello che fu il romanzo di King.


    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).
    In questo caso si potrebbe spiegare la differenza-rimpolpante della trama.
    Comunque l'atmosfera (ed è questo il plus, visti gli altri mediocri adattamenti di zio king) la ricordavo torva e molto affine al film di Synger.
    Ovvio che questa è un'opinabilissima considerazione personale collegata ad un ricordo piuttosto vago (avevo sedici anni...).
    Ultima modifica: 3/05/10 23:27 da Brainiac
  • Greymouser • 3/05/10 23:38
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Brainiac ebbe a dire:

    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).


    In realtà si tratta di un romanzo breve, contenuto nella celeberrima antologia "Stand by me", che a mio parere è la cosa migliore realizzata da Stephen King.
    Comunque hai ragione, ci sono notevoli differenze nella trama, a partire dal fatto che la novella è molto più feroce ed esplicita rispetto al film, che non è comunque disprezzabile ma un po' annacquato.
    In particolare, Synger opta per un finale molto meno truculento e irreversibile di quello scritto da King. Secondo me, nel film funziona abbastanza il personaggio del bravo McKellen; molto meno quello del ragazzo. Nel romanzo le fantasie di Tod sono molto più morbose, le uccisioni reali molto più "splatter" e alla fine il tutto si chiude in un bagno di sangue (nel film le cose vanno divrsamente, quindi non è uno spoiler)...
  • Galbo • 4/05/10 07:28
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    A mio parere un film più che discreto.
  • Brainiac • 4/05/10 09:06
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:

    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).


    In realtà si tratta di un romanzo breve, contenuto nella celeberrima antologia "Stand by me", che a mio parere è la cosa migliore realizzata da Stephen King.


    Beh allora ricordavo male, i racconti di Stand (vero, bellissimo) possono considerarsi dei veri e propri romanzi.

    Di King però preferisco alcune cose considerate "minori" come La lunga marcia, L'occhio del male ed il superbo racconto L'arte di sopravvivere da Scheletri, che consiglio davvero a tutti.
  • Schramm • 4/05/10 11:04
    Scrivano - 7694 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:

    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).


    In realtà si tratta di un romanzo breve, contenuto nella celeberrima antologia "Stand by me"

    veramente la raccolta si intitola stagioni diverse e non stand by me, che è invece il terzo romanzo breve della quadripartizione

    a me comunque il modo in cui è stato depurato fece parecchio storcere la bocca e rotare le ventole. c'erano tutti i presupposti per cavarne una micidiale e controversa schiacciasassi. Synger è stato pavido e poco lungimirante. Può aver fatto presa, forse, su chi non ha amato o conosciuto la matrice kinghiana, che assieme a Ossessione e Giardino segreto, finestra segreta resta una delle mie predilette di sempre.
    Ultima modifica: 4/05/10 11:08 da Schramm
  • Schramm • 4/05/10 11:08
    Scrivano - 7694 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Di King però preferisco alcune cose considerate "minori" come La lunga marcia, L'occhio del male ed il superbo racconto L'arte di sopravvivere da Scheletri, che consiglio davvero a tutti.

    praticamente prediligi la metà oscura di stefano, ovvero Richard Bachman. E come darti torto. E' più essenziale, secco, pulp, morboso, ossessivo, maniaco-depressivo, sostenuto ritmicamente, quasi barkeriano nello stile. Anche L'occhio del male infatti è un altro suo vertice purtroppo assai mal riposto su celluloide.
    Ultima modifica: 4/05/10 11:10 da Schramm
  • Greymouser • 4/05/10 12:34
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Greymouser ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:

    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).


    In realtà si tratta di un romanzo breve, contenuto nella celeberrima antologia "Stand by me"

    veramente la raccolta si intitola stagioni diverse e non stand by me, che è invece il terzo romanzo breve della quadripartizione

    a me comunque il modo in cui è stato depurato fece parecchio storcere la bocca e rotare le ventole. c'erano tutti i presupposti per cavarne una micidiale e controversa schiacciasassi. Synger è stato pavido e poco lungimirante. Può aver fatto presa, forse, su chi non ha amato o conosciuto la matrice kinghiana, che assieme a Ossessione e Giardino segreto, finestra segreta resta una delle mie predilette di sempre.



    Avevo semplicemente indicato il titolone che compare a caratteri cubitali sull'edizione italiana. So bene che l'antologia si chiama "Different seasons".
    Per il resto sono assolutamente d'accordo: Synger aveva per le mani una cassa di dinamite, ma ne ha sortito al massimo un petardo col botto.
  • Schramm • 4/05/10 12:39
    Scrivano - 7694 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Avevo semplicemente indicato il titolone che compare a caratteri cubitali sull'edizione italiana

    titolone che deve essere stato schiaffato a bella posta solo di recente, perché nella mia edizione dell'88, intitolata appunto stagioni diverse, non figura...
    Ultima modifica: 4/05/10 12:42 da Schramm
  • Caesars • 4/05/10 15:38
    Scrivano - 16811 interventi
    Vero, la prima edizione del libro s'intitola "Stagioni diverse". Probabilmente "Stand by me" è stato aggiunto dopo il successo del film.
  • Vawe • 4/05/10 19:01
    Galoppino - 94 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Vawe ebbe a dire:


    Un buon film ma che trascende non poco da quello che fu il romanzo di King.


    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).
    In questo caso si potrebbe spiegare la differenza-rimpolpante della trama.
    Comunque l'atmosfera (ed è questo il plus, visti gli altri mediocri adattamenti di zio king) la ricordavo torva e molto affine al film di Synger.
    Ovvio che questa è un'opinabilissima considerazione personale collegata ad un ricordo piuttosto vago (avevo sedici anni...).


    Esatto, come avete gia detto, trattasi di racconto, non romanzo.
    (Bellissima raccolta, non amo i racconti ma questi del Re sono i migliori, secondo me).
    Il film non è affatto brutto, solo che tralascia parte della crudeltà, dell'animo, del protagonista.
  • Vawe • 4/05/10 19:04
    Galoppino - 94 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:

    Mi pareva di ricordare fosse un racconto breve (ma posso sbagliare).


    In realtà si tratta di un romanzo breve, contenuto nella celeberrima antologia "Stand by me", che a mio parere è la cosa migliore realizzata da Stephen King.
    Comunque hai ragione, ci sono notevoli differenze nella trama, a partire dal fatto che la novella è molto più feroce ed esplicita rispetto al film, che non è comunque disprezzabile ma un po' annacquato.
    In particolare, Synger opta per un finale molto meno truculento e irreversibile di quello scritto da King. Secondo me, nel film funziona abbastanza il personaggio del bravo McKellen; molto meno quello del ragazzo. Nel romanzo le fantasie di Tod sono molto più morbose, le uccisioni reali molto più "splatter" e alla fine il tutto si chiude in un bagno di sangue (nel film le cose vanno divrsamente, quindi non è uno spoiler)...

    Ecco, esattamente quello che penso!
  • Vawe • 4/05/10 19:11
    Galoppino - 94 interventi
    Schramm ebbe a dire:


    a me comunque il modo in cui è stato depurato fece parecchio storcere la bocca e rotare le ventole. c'erano tutti i presupposti per cavarne una micidiale e controversa schiacciasassi. Synger è stato pavido e poco lungimirante. Può aver fatto presa, forse, su chi non ha amato o conosciuto la matrice kinghiana, che assieme a Ossessione e Giardino segreto, finestra segreta resta una delle mie predilette di sempre.


    Certamente, chi non ha mai letto il racconto apprezza di più il film rispetto a chi l'ha letto.
    "Temo" che se si inizia a parlare di King non riusciremo più a smettere....
    Io adoro Ossessione, è il primo libro di King che ho letto.
    Purtroppo è bandito ai lettori da anni.
  • Buiomega71 • 2/04/13 10:17
    Consigliere - 25998 interventi
    La fascinazione del male secondo Bryan Singer.

    Per sua stessa ammissione (da un intervista rilasciata a Film Tv nel 2000, per l'uscita di X-Men) il bel e bravo Bryan asseriva che c'era un legame tra i suoi film: Nei mie film nulla e come appare, e c'è sempre il labile confine su cosa e bene e su cosa e male, come il presentatore di "Public Acces", il Kaiser Soze dei "Soliti Sospetti", l'anziano gerarca nazista de "L'allievo", e Magnetto e Xavier di "X-Men")

    L'allievo può essere letto come un film di vampiri (il vecchio gerarca nazista che vampirizza il giovane Todd al fascino del lato oscuro), pervaso da un omosessualità non poco larvata (le docce che pullulano di ragazzetti ignudi, il marchettaro clochard di Eias Koteas-che farà una brutta fine, degna del miglior psycho-thriller, e sò che nel racconto i due diventavano veri e propri serial killer di barboni-il legame morboso tra il vecchio SS e l'efebico Todd-non per nulla, Singer, accarezza il suo corpicino a torso nudo, madido di sudore dopo una notte di incubi-)

    Accarezzato dalla stupefacente fotografia di Newton Thomas Sige, toccato dalle note di John Ottman (che fanno tanto Howard Shore) e dalla impeccabile regia di Singer, che aveva un talento non comune, prima di mercificarlo con blockbusteroni senz'anima (a parte il primo X-Men), un kammerspiel dell'orrore (quello del lato oscuro dell'anima e del cuore nero di tenebra), inchiodato tra notti piovose e province spielberghiane, di case fatiscenti che sembrano dimore di insospettabili serial killer.

    Singer regala pezzi di cinema unico (il montaggio alternato sul diploma di Todd, mentre l'FBI perquisisce la dimora del gerarca nazista-alla Il silenzio degli innocenti-), il finale agghiacciante nella sua terribile "normalità" di accusare anche il falso, la violenza sugli animali (il povero gattino Timmy quasi arrostito vivo al forno, e il passerotto con l'aletta spezzata che entra nella palestra, scena quasi insostenibile, che mostra la lucida crudeltà della quale stà sprofondando Todd), sino al momento (denso di omoerotismo feticistico)della vestizione del vecchio nazista con la divisa da gerarca delle SS, davanti ad un estasiato Todd, che obbliga il vecchio a marciare. Attrazione/ repulsione, che sfocia nella follia meccanica del vecchio nel saluto nazista.

    Sottolineato dalla canzoncina tormentone "Its Berlin", da sitcom che passano in tv (i Jefferson), dai cartoni animati di Mr. Magoo, ad un episodio stile Radiazioni BX Distruzione uomo di Strega per amore, dove le donne restano sullo sfondo (la madre di Todd, la ragazzina infatuata di lui che ad un primo incontro sessuale pensa che sia gay, dopo un imbarazzante defiance), agli incubi sull'olocausto (ben reso quella nelle docce che mi ha fatto venire alla mente Nightmare 2), al ricatto che si trasforma in un diabolico cul de sac :

    Todd al gerarca: "Vai a farti fottere!"

    Il gerarca: "No, ragazzo mio, ci stiamo fottendo a vicenda!"

    Sino alla "possessione" del male, che sfocia nel crudele finale.

    Sembra quasi la versione nera e cupa di Cuori in Atlantide, e per quanto mi riguarda il finale (a differenza del racconto kinghiano-che ho letto sul web-) qui e molto più sottile e inquietante, in linea con la violenza psicologica che impregna la pellicola (teste che esplodono e frattaglie di cervello avrebbero fatto precipitare il film nel senzionalistico e nella baracconata), quindi ottima scelta di Singer (e del suo sceneggiatore Brandon Boyce) di cambiare le carte in tavole.

    Un opera che ti resta nella pelle, nella sua quotidianità dell'orrore, tra raccapricianti racconti di sterminio (narrati da un compiaciuto McKellen-da notare il ghigno mellifluo sul suo volto, quando Renfro le chiede che cosa provava in quei momenti-) e patti faustiani melliflui tra anziani nazisti dalla ferocia mai sopita e ragazzi svegli.

    Peccato che Singer abbia-temporanemente-abbandonato questo suo modo "teatrale" di raccontare , dove il marcio "lynchiano" e sapori terrifici alla Tras el Cristal con indimenticabili reminiscenze al Servo loseyano, non hanno bisogno di effetti speciali fracassoni e rivisitazioni di super eroi.
    Ultima modifica: 2/04/13 15:45 da Buiomega71