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Discussioni su Girl hell 1999 - Film (1999)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/10/10 DAL BENEMERITO GESTARSH99
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  • Quello che si dice un buon film:
    Gestarsh99, Greymouser
  • Non male, dopotutto:
    Schramm

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Gestarsh99 • 4/04/11 23:07
    Scrivano - 21542 interventi
    Abbastanza pesante ed esplicito il TRAILER ORIGINALE di questa pellicola estrema, fonte d'ispirazione per il Visitor Q di mister Miike.

    Un'opera destinata solo ed esclusivamente a chi sa a cosa va incontro.
  • Gestarsh99 • 6/05/11 16:26
    Scrivano - 21542 interventi
    @Greymouser:

    Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questa opera estrema di Yamanouchi, un prodotto sicuramente inconcepibile per chi non è abituato ad avere a che fare con le nipponiche nefandezze dei pinky-violence e degli ero-guro.

    Personalmente ci ho letto all'interno un messaggio disperato sulla ricerca impossibile dell'amore nella società moderna (giapponese?): chi ha i mezzi economici riesce a comprarne qualche sprazzo fugace, magari in un angolo abbandonato di una insalubre raffineria chimica oppure nell'angusta claustrofobia di un greve macchinone coi vetri oscurati; chi invece non ha uno yen in tasca e vive ai margini è costretto a carpirlo con la violenza, con la coercizione e con l'inganno.
    In entrambi i casi comunque non si tratta mai di un sentimento puro e tradizionale ma di una pratica deformata ad ogni più bassa e sconcia perversione (incesto, piss-strawing, feticismo, dp, abuso d'incapace, etc.)

    Anche l'unica ed ultima ricerca di un affetto primigenio (quella della protagonista, che sogna un seno materno a cui potersi dissetare) alla fine non potrà che cedere alla corruzione del mondo che la circonda.
  • Greymouser • 6/05/11 16:36
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    @Greymouser:

    Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questa opera estrema di Yamanouchi, un prodotto sicuramente inconcepibile per chi non è abituato ad avere a che fare con le nipponiche nefandezze dei pinky-violence e degli ero-guro.

    Personalmente ci ho letto all'interno un messaggio disperato sulla ricerca impossibile dell'amore nella società moderna (giapponese?): chi ha i mezzi economici riesce a comprarne qualche sprazzo fugace, magari in un angolo abbandonato di una insalubre raffineria chimica oppure nell'angusta claustrofobia di un greve macchinone coi vetri oscurati; chi invece non ha uno yen in tasca e vive ai margini è costretto a carpirlo con la violenza, con la coercizione e con l'inganno.
    In entrambi i casi comunque non si tratta mai di un sentimento puro e tradizionale ma di una pratica deformata ad ogni più bassa e sconcia perversione (incesto, piss-strawing, feticismo, dp, abuso d'incapace, etc.)

    Anche l'unica ed ultima ricerca di un affetto primigenio (quella della protagonista, che sogna un seno materno a cui potersi dissetare) alla fine non potrà che cedere alla corruzione del mondo che la circonda.


    Sono abbastanza d'accordo, anche perchè molti ottimi registi nipponici e asiatici cercano di rappresentare, al limite della metafora più estrema, le complesse contraddizioni della società nel contesto della loro visuale. Il bello è che tali rappresentazioni, come ho avuto modo di dire più volte, hanno il merito di assurgere a simboli universali. Inoltre - e lo dimostra anche il film di Yamanouchi - questi registi hanno un talento speciale nel tenere insieme e fondere alchimisticamente le degenerazioni più aberranti dell'umano con un soffio di struggente poesia esistenziale.
  • Gestarsh99 • 6/05/11 16:55
    Scrivano - 21542 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    [...] questi registi hanno un talento speciale nel tenere insieme e fondere alchimisticamente le degenerazioni più aberranti dell'umano con un soffio di struggente poesia esistenziale.

    In questo specifico senso, Koji Wakamatsu può essere visto come uno degli autori più esemplari e lungimiranti dell'intera cinematografia del Sol Levante (Su su per la seconda volta vergine ad esempio è un vero capolavoro, nella sua sintesi adamantina di lirismo nostalgico, afflato libertario e violenza pop stilizzata).

    E parliamo di 40/50 anni or sono.