Il confine dell'inganno - Film (2007)

Il confine dell'inganno
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: A Family Lost
Anno: 2007
Genere: avventura (colore)
Note: Aka "Deception" ma non "I confini dell'inganno".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fino a un certo punto il film regge. Consideriamo che è un prodotto televisivo, con tutti i limiti del caso, e che in fondo può giovarsi della buona interpretazione di una ancora giovanissima ma già molto espressiva Nicole Muñoz (ben doppiata, va detto), qui la figlia diabetica di una donna che semplicemente ha scelto, dopo essere stata lasciata dal marito (e padre), l'uomo sbagliato. Fino a un certo punto, si diceva. Perché nell'ultima parte, quando subentrano l'azione e il thrilling, si precipita in almeno un paio di scene che definire grottesche è poco e che lasciano ampiamente capire quanta poca attenzione si sia data alla plausibilità...Leggi tutto delle stesse: nella prima madre e figlia sfuggono dalle mani di chi le tiene sotto tiro (tre uomini grossi così) a cinquanta centimetri semplicemente scappando d'improvviso in una zona in cui la visibilità è di almeno duecento metri. I loschi figuri non solo non riescono a bloccarle sull'istante come logica direbbe, ma riescono dio solo sa come a perderle di vista! Successivamente qualcuno viene spinto in un dirupo (fino a un secondo prima non inquadrato) spiccando un volo in avanti di cinque o sei metri per raggiungerlo e tuffarcisi dentro. Ci si chiede come il regista non si sia accorto dell'assurdità della cosa...

Ma non è solo qui che il film perde completamente di vista il buon senso, anche da parte delle protagoniste; che invece fino a quel punto erano riuscite a rendere relativamente coinvolgente la vicenda, cominciata a Seattle (tanto per cambiare, con la solita torre in primo piano). Qui Valerie Williamson (Gibb) e sua figlia Claire (Muñoz) vengono invitate dal nuovo fidanzato di lei, Steve Walsh (già, lo stesso nome dello storico cantante dei Kansas), a seguirlo in Alaska. Salgono così su un aereo privato insieme a un terzo passeggero, Marcus (Santiago), che avevamo visto nel prologo rubare un file dal Pc di un'azienda eliminando la guardia di sorveglianza. Steve dice che le raggiungerà in seguito sul posto, ma l'aereo in Alaska non arriverà mai. Poco dopo il decollo, infatti, il velivolo viene colto da una perturbazione ed è costretto a un disastroso atterraggio di emergenza sulle montagne: il pilota muore sul colpo, i tre passeggeri non si fanno neanche un graffio e cominciano a vagare per i boschi convinti di poter tornare facilmente in città. Verranno sorpresi da un orso mentre Steve riuscirà a farsi accompagnare sul luogo dell'incidente da una agente di soccorso.

E qui comincia la seconda parte della vicenda, pronta a disperdere quanto di discreto visto fino a quel punto per tentare tragicamente la via del thriller (con tanto di grizzly assassino che circola in zona). Si innesta la componente avventurosa su di una base noir facile facile (c'è da recuperare la chiavetta che avevamo visto sottrarre nell'incipit) aggiungendovi molto blandamente il dramma della bimba diabetica che necessita di cure immediate. Sullo sfondo qualche contrasto familiare (Claire non sopporta Steve, che invece sua madre adora) e una suggestiva ambientazione boschiva con neve. Al centro le due donne (i  maschili sono tutti disdicevoli), dipinte come indifese e parzialmente ingenue, in balia degli inganni del titolo italiano che effettivamente si celano dietro una storia in apparenza banale e non proprio esaltante. Non un film tremendo, visto che in fondo la recitazione è nel complesso accettabile e che la regia un certo ritmo lo tiene, ma certo siamo lontani da ogni parvenza di originalità e tutto sa tristemente di già visto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/05/23 DAL DAVINOTTI
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