Un posto sicuro - Film (2015)

Un posto sicuro
Locandina Un posto sicuro - Film (2015)
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Anno: 2015
Genere: drammatico (colore)

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Tutti i commenti e le recensioni di Un posto sicuro

TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/17 DAL BENEMERITO NANDO
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Homesick 15/08/17 08:31 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Fin dalla prima toccante scena, come nei più alti esempi del cinema italiano di denuncia civile, lo spettatore viene aggredito in modo frontale, realistico, documentato ed emotivamente forte - in ciò acuito dal dramma padre-figlio sullo sfondo -, presentandogli la tragedia dell'Eternit, che ha provocato la morte per mesotelioma pleurico di migliaia di persone, operai e non, con la vergognosa impunità dei colpevoli. Straordinario Colangeli, con la sua maschera straziata e straziante; istintivo D'Amore, rapida e compartecipe la Gioli. Un'encomiabile opera prima.
MEMORABILE: I conati di tosse e i rantoli di Colangeli; Le palline da ping-pong come metafora delle vittime; Le testimonianze dei familiari delle vittime.

Beffardo57 26/03/18 22:18 - 309 commenti

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La tragedia di Casale Monferrato e dell'eternit merita certo attenzione, ma non le rende un buon servizio questo film pesantemente didascalico, con una storia individuale (comprensiva di storiellina d'amore accessoria) appiccicata alla meno peggio sulla vicenda collettiva. Una produzione di mediocre livello televisivo, oltretutto servita da interpreti ben poco espressivi. Al cinema non importa tanto ciò che si racconta, quanto come si riesce a farlo; e anche con l'attenuante dell'opera prima, non sembra di trovarsi di fronte a un esordio riuscito.

Nando 3/05/17 17:11 - 3920 commenti

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Un padre e un figlio privi di qualsiasi rapporto sullo sfondo del dramma dell'amianto nel Monferrato. Una pellicola toccante e poetica in cui la denuncia è evidente ma al tempo stesso si analizzano i rapporti e le persone. Colangeli, come da molto tempo oramai, è in parte e D'Amore lo segue con quel suo interessante modo di fare. Forse la Gioli lievemente in ombra. Comunque la denuncia arriva. Non un capolavoro ma un buon film.

Piero68 8/05/17 08:51 - 3001 commenti

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Toccante fin nel profondo dell'anima per chi, come me, ha vissuto un esperienza similare. Diretto ma poetico, con un D'Amore che mostra una maturità inaspettata e una grandissima qualità (finalmente non porta più addosso la puzza di Gomorra); gli fa da contraltare un ancora più bravo Colangeli, a cui spesso vengono negati gli onori dovutigli. Qualche sbavatura in alcuni passaggi, ma mi sembra normale, dato anche lo scottante tema trattato. Da vedere con una giusta predisposizione d'animo.
MEMORABILE: Lo struggente racconto della fabbrica di Colangeli al figlio/D'Amore; Lo sketch di Totò ripetuto e visto in TV: trait d'union tra due generazioni.

Kinodrop 31/05/17 18:52 - 3480 commenti

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Un esordio ammirevole per il giovane regista torinese che sceglie un tema complesso e drammatico, quello delle terribili conseguenze dell'esposizione all'amianto e delle lotte contro l'impunità dei responsabili. Padre e figlio, caratterialmente opposti, si ritroveranno uniti ad affrontare il dolore di un'irrevocabile malattia. Un racconto che scuote emotivamente e indigna per il cinismo e l'indifferenza delle multinazionali e delle istituzioni, in virtù anche dei due attori veramente formidabili nell'esprimere la crudezza di quegli eventi. Commovente.
MEMORABILE: Il dolore e la rassegnazione nel viso di Colangeli; Le prove del monologo; I video della fabbrica in b/n; Il finale.

Capannelle 16/04/21 21:15 - 4598 commenti

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Apprezzabile per l'intento di denuncia sociale legata alla triste vicenda dell'eternit e sicuramente valido nell'interpretazione sia di D'Amore che di Colangeli. La denuncia finisce però per cannibalizzare il genere filmico, rendendolo più cronachistico e dando poco significato alle vicende individuali del film. Si aggiunga un ritmo compassato nella seconda parte che non favorisce il coinvolgimento. L'uso della mdp dimostra personalità, l'insieme della narrazione appare meno forte e più ondivago.

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  • Curiosità Huck finn • 5/04/19 14:36
    Galoppino - 732 interventi
    Nastro d'argento speciale 70 anni (2016) a Marco D'Amore per l'impegno sui temi della società
  • Discussione Raremirko • 10/08/21 23:09
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Film senz'altro impegnato, di denuncia sul lavoro, discretamente diretto ed interpretato, tra gli altri, da D'Amore (in un ruolo non facilissimo).

    Non particolarmente considerato da critica e pubblico, merita ad ogni modo un'occhiata anche perchè ispirato a fatti reali.