Nick Zodiack (o Nick Zedd che dir si voglia) scrive, produce e dirige quest'indecenza su celluloide (un super 8, a dire il vero) cercando sopra ogni cosa di disgustare lo spettatore. Ci riesce, soprattutto nella scena che vede il fratello travestito di Suzi Putrid leccare le parti intime del suo barboncino mostrando poi la bocca sporca di liquido biancastro. Per il resto è solo uno Z-movie girato male: siamo in una casa di New York dove vivono appunto Suzi (una cantante punk-glam truccata in stile Kiss), suo fratello (un travestito con parruccona bionda e occhialoni alla Elton John) e il padre (l'unico normale, ormai rassegnato a una famiglia di matti, che prega prima di mangiare e cerca di trovare...Leggi tutto l'uomo giusto per Suzi). Zedd ci racconta soprattutto di Suzi, per l'appunto (interpretata da tale Donna Death), che va a cantare in un locale scatenando i suoi fans: minuti e minuti di pezzi punk-glam (e non death metal, come annuncia il cartellone fuori del locale) per riempire la pellicola, dialoghi oltremodo verbosi, un telegiornale che in pratica riassume di tanto in tanto cosa sta succedendo e saltuariamente qualche scena splatter, come quando un gruppo di amici prende una ragazza, la spoglia e la fa a pezzi con la sega elettrica per poi mangiarla in un simpatico siparietto cannibalistico (ben girato, a sorpresa, e davvero sanguinario); o quando Suzi castra con un coltello un tizio che ce l'aveva duro mostrandoci fiera un grosso vibratore che dovrebbe essere il frutto della sua azione. Poi qualcuno sale sul palco e accoltella Suzi alla gola, ma lei non muore e anzi sarà una delle poche superstiti al disastro nucleare che avverrà di lì a poco (denuncia ecologista in un film di questo genere? Pazzesco!). Passano 20 anni e Suzi è di nuovo una capobanda, ma mostri mutanti la attaccano in un finale carevalesco: "the end fuk you!"