Santa Claus conquers the martians - Film (1964)

Regolarmente presente nelle classifiche dei peggiori film di sempre, SANTA CLAUS CONQUERS THE MARTIANS ha in realtà una scusante fondamentale: è cinema per ragazzi (diciamo pure bambini) e non può certo rientrare nella fantascienza, nonostante la presenza dei marziani. Basti pensare che si parte dando per scontato che Babbo Natale esista davvero e abbia il suo bel laboratorio di giocattoli al Polo Nord. Ci va la tv a intervistarlo e il buon vecchietto, con la sua grassa risata colpisce la fantasia di due bimbi marziani (la femmina è Pia Zadora!) che se la passano a guardare le trasmissioni terrestri sul loro pianeta. Una vera teledipendenza che finisce coll'annientarli e intristirli, quando spengono....Leggi tutto Per questo loro padre chiede consiglio a un decrepito saggio locale, il quale suggerisce indirettamente la soluzione: Babbo Natale va rapito e portato su Marte. La spedizione aliena parte e agisce in fretta: irrompe nel laboratorio e sequestra Santa Claus assieme ai due bambini che avevano detto dove trovarlo; una volta su Marte basterà far partire la sua grassa risata per far tornare il buonumore ai due pargoli marziani (scena folle: lui entra in stanza, ride e tutti ridono a rimorchio come dei dementi); solo che ora chi più gli permetterà di tornare sulla terra? E' troppo utile lì... La storia poi continua, prevede sabotaggi ad opera di un marziano ribelle, lotte intestine e Babbo Natale che si compatisce quando lo mettono a schiacciar bottoni in laboratorio per distribuire i giocattoli, lui valente artigiano... I limiti stanno quindi proprio nel progetto di base, concepito per divertire i ragazzini e di conseguenza scritto in modo elementare, con una trama piuttosto articolata ma spiegata con assoluta semplicità, con qualche battuta sciocca e pure un alieno comico d'accompagnamento, tale Dropo (McCutcheon), che naturalmente fa subito amicizia coi bambini e Babbo Natale schierandosi dalla loro parte. Gli effetti speciali sono carnevalizi, con il temibile robot marziano Torg che è la quintessenza dell'automa costruito a scatole sovrapposte, i costumi dei marziani ridotti a tutine, mantelli e una sorta di maschera subacquea con respiratore alzata sulla capoccia, pistole spaziali che sembrano (sono?) dei phon per capelli e quando sparano per immobilizzare fanno solo “bop”... Dal suo punto di vista – e a fronte di una realizzazione che i maggiori di 10 anni troveranno imbevibile – non si può dire nemmeno così brutto, vista l'originalità della storia e la capacità di svilupparla con invidiabile coerenza. Aberrante è invece la recitazione in generale (tremenda quella della “signora Natale”, che quando la inquadrano alla tv col marito e l'intervistatore se ne esce con una performance epocale), a conferma di un budget inesistente. Puntellata dagli oh-oh-oh di Babbo Natale, insomma, una fantafavola condita con battute come questa, raccontata dal vecchietto in rosso sull'astronave: “Qual è quella cosa morbida, rotonda e verde che metti su un bastone per arrostirla sul fuoco?” Risposta: “Un martianmallow” (e tutti giù a ridere). Rendiamoci conto...

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