Rubikon - Film (2022)

Rarissimo esempio di fantascienza austriaca, RUBIKON porta il nome della stazione spaziale in cui giunge un ristretto gruppo di astronauti in missione dalla Terra. Per precisione dalla Nibra, una delle gigantesche aziende private che hanno preso il sopravvento sulle pubbliche in un 2056 fosco come pochi. L'umanità, vittima delle consuete catastrofi ambientali, ha trovato luogo per sopravvivere solo in alcune biosfere abitate dai ricchi, con la povera gente comune a languire all'esterno in condizioni che non è dato sapere (anche perché la trama in questo senso risulta piuttosto confusa). Hannah Wagner (Richter), militare, sbarca con altri sul Rubikon e vi incontra lo scienziato...Leggi tutto russo Dimirtri Krylow (Ivanir), il quale sta conducendo da tempo esperimenti su un particolare tipo di alga che sviluppa ossigeno, fondamentale per il futuro della nostra specie. Completata l'operazione, molti degli occupanti della stazione (compreso il figlio di Dimitri) ripartono per la Terra incorrendo in un incidente che li disperde nello spazio.

Lassù restano solo Hannah, Dimitri e Gavin (Bladgen), un chimico, impossibilitati a parlare con la Terra (Hannah fino a quel punto aveva frequenti contatti con la sorella, piazzata nella biosfera della Nibra). L'atmosfera si fa presto tesa soprattutto a causa di Gavin, che scoperto come le condizioni sulla Terra stiano drammaticamente aggravandosi nelle ultime ore, opta a sorpresa per il suicidio. Gli altri due lo salvano, ma l'atmosfera sul RUBIKON non è certo delle più allegre. Tutto girato all'interno della stazione spaziale (con un paio di puntate al suo esterno giusto per mostrarci almeno che forma abbia l'unica location del film), RUBIKON limita quasi del tutto gli effetti speciali limitandosi a mostrare anonime sale e camere con porte a pressurizzazione, schiere di computer e l'armamentario tipico del genere, con un cupo grigio a comporre i colori delle pareti. Gli unici tre protagonisti (smaltiti in fretta gli altri) dibattono su come comportarsi in una situazione tanto infausta (tornare avventurosamente sulla Terra senza navigatore? Restare per sempre chiusi lì a respirare alghe?) mantenendo un apprezzabile self control.

Salvo qualche muso contro muso inevitabile siamo nel campo della fantascienza più riflessiva, che pone facili questioni filosofiche lasciando che i ritmi rallentino progressivamente raggiungendo il culmine verso la metà. Gli attori reggono discretamente la parte e gli inconvenienti sono sufficienti a stimolare un minimo di attenzione, mentre si cerca di capire cosa diavolo stia succedendo sulla Terra e quale sia la missione top secret di Hannah. Qualcuno sa qualcosa che gli altri non sanno e il cinismo a cui l'umanità è arrivata nasconde per forza di cose alcuni particolari da scoprire. Niente di eclatante comunque, come niente di eclatante è il film nel suo complesso. Rigoroso, correttamente diretto dalla regista Magdalena Lauritsch, potrà parzialmente soddisfare chi cerca nella fantascienza storie non necessariamente d'azione, costruite in questo caso quasi come fossimo a teatro, con l'ausilio di scenografie futuristiche (ma nemmeno troppo) a fare da quinte e tre attori in scena. Le musiche di Daniel Helmer e Maximilian Liebich provvedono a un tappeto sonoro senza sbalzi, quasi ipnotico. Motivi per star svegli ce ne sono, ma non è detto che bastino...

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