"Ci sei rimasto male, faccia di maiale". Incredibile, ma vero: questa discutibilissima frase con la quale si infierisce sulla vittima di una bugia, potrebbe essere alla base della storia scritta da Leslie Caveny (che proviene dalla TV, ma quella fatta bene). Se pure fosse, ciò che ne trae è pregevole e, soprattutto, educativo se il film lo vedete con dei bambini. La morale (quelle enunciate da una classe alla fine della storia sono divertenti: "E' sempre colpa delle madri") è che il segreto della felicità è stare bene con sé stessi.
Simpatica fiaba urbana, dal punto di vista narrativo non originalissima (ma da quello cinematografico è un soggetto inconsueto). La storia di una ragazza maledetta con un naso da maiale è molto ben riuscita, la fotografia ottima, il cast ben assortito, la Ricci sembra particolarmente in forma. Nel succo merita almeno una visione.
Commedia romantico-fiabesca tendente al british-demenziale (nel cast c'è anche il rubicondo guitto wrightiano Nick Frost) che si sviluppa attorno alla scomoda maledizione "porcina" abbattutasi sul volto della povera Cristina Ricci, eterna baby-interprete assurta oramai da tempo al ruolo di mini-Barbara Steele del fantasy contemporaneo. Temi come diversità, isolamento, pregiudizio, curiosità verso il mondo esterno ed autoaccettazione vengono affrontati senza intenti educativi o pretese autoriali ma con epidermica leggerezza disimpegnata. Intrattenimento rosa destinato a bambine di ogni età.
MEMORABILE: I genitori che per tatto nei confronti della piccola Penelope evitano di far colazione con la tradizionale pancetta...
Penelope è una ragazza con un grosso naso porcino a causa di una maledizione lanciata sulla sua famiglia secoli addietro, che dovrebbe sciogliersi nel momento in cui un uomo di sangue blu la sposerà, ma... Commediola romantica che affronta il tema della diversità e dell'autoaccettazione in modo leggero, originale e con toni da fiaba e qualche tocco demenziale.
Piccola fiaba dalla morale semplice ma efficace. Palansky, già apprezzabile in Stories of lost souls (suo il primo segmento), qui abbandona le tinte horrorifiche per abbracciare il fantasy: una ragazza, col naso da maiale a seguito di una maledizione, spezzerà l'incantesimo solo quando qualcuno la sposerà. La Ricci riesce a essere attraente anche così, McAvoy in gran spolvero, ma a emergere è soprattutto Catherine O'Hara, nel ruolo della madre. Finale romanticamente prevedibile.
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DiscussioneRaremirko • 25/09/21 21:20 Call center Davinotti - 3863 interventi
Vicenda favolistica vagamente Burtoniana, con un buon cast (la Whiterspoon non è usata benissimo però; la O'Hara convince ed è sempr ein ruoli simili, bene la Ricci truccata e un giovane McAvoy) ed una regia che riesce ad imprimere quel minimo di ritmo che consente la visione senza problemi.
Son già passati 15 anni dalla sua uscita ed il film è carino e vedibile, ottimo per una domenica in famiglia.