Naked childhood - Film (1968)

Naked childhood

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/05/15 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 23/05/15 14:13 - 4588 commenti

I gusti di Giùan

Bambino di 10 anni affidato ai servizi sociali, François fa la spola tra varie famiglie affidatarie senza riuscire a placare il suo disagio. Splendido esordio nel lungometraggio di Pialat, il quale ammanta il film di quella precipua miscela di intensità emotiva, sobrietà narrativa e implacabile realismo destinata a diventar la sua cifra stilistica. L'infanzia perduta di François è raccontata senza il sentimentalismo cinefilo di Truffaut ma con la malinconia etica di Eustache. Difficile trovare una resa così aderente della vulnerabilità infantile.
MEMORABILE: L'uccisione del gatto della sorellina nella prima famiglia; Le riunioni attorno al tavolo nella famiglia contadina; Il colloquio con l'assistente sociale.

Daniela 27/04/16 07:15 - 12699 commenti

I gusti di Daniela

Un bambino di 10 anni, abbandonato dalla madre e respinto dalla famiglia adottiva per il suo carattere difficile, viene affidato provvisoriamente ad un'anziana coppia ma, nonostante il loro affetto, continua manifestare tendenze al furto, all'aggressività, al vandalismo... Esordio registico eccezionale per rigore e realismo, interpretato da attori non professionisti con una naturalezza che ce li fa sentire vivi e sollecita ricordi personali. Fratello minore di Antoine, Francois è più chiuso e scostante di quello, ma riesce comunque a suscitare la nostra compassione. Film essenziale, bello.
MEMORABILE: La morte del gatto; L'anziana nonna mostra a Francois la sua foto quando era ragazza

Cotola 30/06/16 23:47 - 9082 commenti

I gusti di Cotola

L'infanzia "nuda" e cruda, negata e bistrattata (anche se non sempre). Pialat la racconta con grande partecipazione ed empatia ma lo fa comunque col suo stile narrativamente essenziale ed ellittico ed emotivamente sobrio e realista, a tratti sembra quasi freddo, che diventerà un marchio di fabbrica. Eppure nonostante queste caratteristiche emotive è difficile non emozionarsi. Uno di quegli esordi che non si dimenticano visti i risultati eccezionali e la notevole maturità stilistica. Impossibile non pensare a Truffaut ed al suo Antoine Daniel seppure con delle evidenti differenze. Bellissimo

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