Marché - Corto (1897)

Il film 395 non è molto interessante: più che i personaggi che passeggiano per strada, infatti, si mirano i contorni, come i tendaggi che la costeggiano, i pali, i cordami. Il 396 è il più interessante del trio: merito del movimento dei dromedari, che scorrono da sinistra verso destra, caracollando elegantemente. Il 397 ha un punto di ripresa quasi identico a quello del 396. Cambia invece la movimentazione del traffico, umano e animale: a sinistra predominano i pedoni, ma sulla destra la fila dei mansueti dromedari, che si allontana, bordeggiando i negozi, attira di più l’attenzione.

L’aspetto più interessante delle tre pellicole che riportano lo stesso nome è quello della vivida tranche de vie del mercato di Jaffa: la prima facendoci calare nel mezzo dell’affollato suq, in una stradina su cui si affacciano i negozi, le altre inquadrando un’area più vasta nella quale assumono maggior forza visiva i cammelli. La potenza dell’evocazione esotica in questi vivacissimi scorci di Palestina è forte, anche se lo sguardo dell’operatore sembra meno interessato a costruire inquadrature curate.