La vendetta di Christie - Film (2007)

Difficile giudicare equamente un film che parte da una condizione d'inferiorità dovendo scontare una produzione televisiva causa di evidenti limiti di budget destinati a riflettersi sul risultato finale. Non sarebbe tuttavia corretto non rimarcare le qualità di un soggetto ben articolato, che partendo da basi non particolarmente originali mostra una costruzione sensata e a suo modo “creativa”. Non è così facile individuare un protagonista, che inizialmente sembrerebbe essere proprio la Christie del titolo (Kind): dopo aver perso il padre (McGowan), suicidatosi, non va d'accordo nemmeno con madre e patrigno (entrambi fuori dai giochi); così, quando...Leggi tutto deve trasferirsi per gli studi, sceglie Philadelphia, dove ha lo studio medico suo zio Ray (Wesley Shipp), quello stesso zio che nei suoi sogni immagina di uccidere nei modi più efferati. Perché? E' presto detto e lo si capisce chiaramente da uno dei non numerosi (per fortuna) flashback: l'uomo - sicuramente benestante - non aveva accettato di aiutare il fratello che gli chiedeva disperatamente del denaro, prima di togliersi la vita. Gliel'aveva riferito in una telefonata drammatica che Christie di nascosto aveva ascoltato facendosi una chiara idea del responsabile vero dell'insano gesto di papà... Da qui l'idea di prendere contatto con la famiglia dello zio, composta da lui, sua moglie (Gibb) e dalla figlia adolescente Haley (Bovaird), per fargliela segretamente pagare. Come? E' proprio su questo che il film struttura la sua storia, lasciando a Christie il compito di elaborare un piano non immediatamente intuibile e che coinvolge anche una ragazza (Phillips) cui ha procurato una falsa identità... Ma non è solo in una storia articolata intelligentemente che si ravvisano le qualità maggiori, perché va detto che stupisce ad esempio in positivo il personaggio dello zio il quale, ricattato, per una volta non decide - come capita quasi sempre al cinema - di piegarsi alle logiche viscide di chi lo minaccia ma di riferire la cosa alla polizia dimostrando ammirevole coerenza e lungimiranza. Come lui, a grandi linee tutti i personaggi sono tratteggiati meno superficialmente del consueto (tranne nel caso di Christie, modellata senza gran fantasia sui tanti criminali mentalmente instabili, per quanto lucida e anche lei inserita in una logica narrativa che funziona). Se non fosse per una fotografia modesta, una recitazione non certo esaltante (di nuovo, spiace dirlo, soprattutto nel caso di Dani Kind/Christie) e musiche anonime come in fondo anche la regia, che pure prova a dare un tocco personale scegliendo qualche inquadratura insolita dall'alto o dal basso, il film potrebbe fare la sua buona figura, tra le tante produzioni canadesi in campo thriller di questi anni. Perché si guarda con curiosità fino alla fine e si capisce come sia stato scritto con attenzione superiore alla media, pereoccupandosi di spiegare ogni nuovo passo avanti fatto nella risoluzione del caso senza tralasciare i particolari. Poi certo, il breve epilogo post soluzione lascia agghiacciati per quanto è tirato via e insignificante, l'intera ultima parte non riesce mai a creare la necessaria tensione deludendo proprio a un passo dalla conclusione, ma nel complesso è un thriller guardabile senza troppi rimpianti...

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