Divertentissimo film comico dalla storia semplice semplice (lo scienziato Walter Chiari scopre un ormone che fa acquisire fascino per 24 ore con tutti i guai conseguenti) che innesca una serie di equivoci esilarantissimi e spesso imprevedibili. Il cast è praticamente perfetto con un Aldo Fabrizi in piena forma (strepitoso quando beve l'ormone femminile) e un Peppino un po' in disparte ma sempre efficace (come quando fa la conta per scegliere il pollo da rubare). Insomma un film comico italiano di quelli migliori.
Una sorpresona questo divertente e frenetico film di Bianchi del ’55. Lo scienziato Roberto Mandi (Walter Chiari) inventa per caso l’elisir d’amore che trasforma qualsiasi imbranato in un infallibile seduttore. Tra riferimenti all'opera di Donizetti e al film Il magnifico scherzo di Hawks, Bianchi mette tanta carne al fuoco ma riesce a cucinarla a puntino tutta; tra Fabrizi, Chiari e Peppino De Filippo è il festival dell’equivoco, della gelosia e delle risate e con il rassicurante messaggio finale che l’amore è un sentimento e non una formula chimica.
MEMORABILE: Nel ruolo di Sandra, la fidanzata di Chiari, Bianca Maria Fusari, un'attrice di notevole fascino e di grande presenza scenica apprezzata da Mankiewicz.
Classica commedia leggera anni '50 che si basa su una trovata, quella della pozione magica che dona fascino, rifritta da millenni in tutte la salse possibili. La sceneggiatura non si sforza nemmeno di fornire originali variazioni sul tema affidando gli sviluppi della vicenda al talento dei grandi nomi coinvolti, che riescono a tenere in piedi la baracca più che dignitosamente. Si ride spesso, anche se i tanti anni passati si sentono tutti, e alla fine dei conti chi ama il genere potrebbe visionarla senza rimanere deluso, anche se i migliori esempi del genere sono decisamente lontani.
MEMORABILE: Il personaggio interpretato da De Filippo, che avrebbe meritato più spazio.
Simpatica pochade che materializza il sogno di molti uomini: un intruglio ormonale che li renda irresistibili. Purtroppo la sceneggiatura langue per più di un’ora, prima di riuscire a escogitare snodi più efficaci. Per la maggior parte del tempo spreca infatti un cast di livello, reiterando e diluendo le medesime gag con insulse canzonette. Ma quando i meccanismi cominciano a scattare, pure Chiari e Fabrizi possono finalmente esibire le loro doti comiche che donano un sapore da commedia anni '40. Splendida la Fusari, mentre Dorian Gray pare inserita a forza insieme ai suoi show.
Commedia semplice ma in parte riuscita, con un cast interessante in cui a spiccare è un ottimo e spassoso Aldo Fabrizi, mentre Chiari e De Filippo appaiono un po' sottotono. Cast femminile gradevole ma sulla soglia della sufficienza, con un gradito cameo della Pica. La prima parte non gira come dovrebbe pur con qualche sporadica risata, ma la seconda per fortuna è migliore, anche per gli equivoci che si moltiplicano.
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SPLIT SCREEN ALL'ITALIANA La scena delle telefonate tra il commendatore (Fabrizi) e due soci in affari, risolta in apparenza con la tipica tecnica che fraziona lo schermo, rallentate le immagini rivela di fatto il trucco: gli attori sono nella stessa stanza e seduti allo stesso tavolo: