Inganno - Miniserie TV (2024)

L'attrazione è fatale, nel senso di quasi letale, soprattutto per chi guarda: ci vuole infatti coraggio per sopravvivere a queste sei puntate in cui Corsicato ce la mette tutta per far rimpiangere Paura di amare. Si comincia con un tappetone musicale straboccante, passando poi per personaggi così stereotipati che sembra quasi impossibile facciano tutti parte della stessa famiglia, per finire con una storia che spara in un paio di nudi minuti tutte le salve della sua (supposta) tensione thriller-erotica. Si salva solo la sempiterna Guerritore, otto spanne sopra il resto.

Il primo quarto d’ora, nomen omen, inganna e si sarebbe portati a passare oltre; invece nel prosieguo, forse oltre alle intenzioni autoriali, si apprezza un prodotto coraggioso in cui una sessantenne ricca s’invaghisce d’un trentenne (tanto bello quanto equivoco). L’inganno è palese, ma quando si è prossimi al grande salto, che senso ha negarsi un’ultima illusione pur al prezzo d’ingannare sé stessi? Guerritore è autrice di una prova ardua, complicata anche dai suoi frequenti nudi, ben accompagnata dal resto del cast, da dialoghi mai banali e da una tensione da thriller.