Il truffatore di Tinder - Documentario (2022)

Tre donne raccontano le loro esperienze con un sedicente rampollo conosciuto su Tinder che si rivelerà un truffatore incallito. Discreto documentario true-crime supportato da un ricco corredo multimediale (fra messaggi vocali, foto, video e articoli di giornale) che, oltre a stimolare ormai ovvie riflessioni sulla natura ingannevole dell'era dei social e sui rischi che ne derivano, concede anche una sorta di rivincita "morale" alle vittime (quella legale, ahinoi, non sarà altrettanto soddisfacente). Esecuzione buona ma talvolta ridondante: venti minuti in meno non avrebbero guastato.

Shimon Hayut ostenta le sue pacchiane ma finte ricchezze tramite i social e tante saranno le donne che cadranno nella trappola del sedicente magnate dei diamanti. Una sorta di schema Ponzi da 8 milioni di euro in cui, ad essere spremute, sono le svariate "fidanzate" sparse in giro per il mondo. Tutto ciò viene ben narrato, avvalendosi di alcune vittime che metteranno a disposizione della produzione foto, messaggi audio e video. Molte interviste e ricostruzioni meticolose rendono questo docufilm particolarmente avvincente e - a tratti - stupefacente per l'intrecciarsi della trama.

Un prodotto che riesce a catturare sufficientemente l'attenzione dello spettatore. La storia ha dalla sua un intrigante intreccio fra app dating e il sempre attuale schema Ponzi. Dal canto suo la produzione di messaggi e lo svilupparsi degli eventi va di pari passo e non sfocia mai in inutili virtuosismi o situazioni filler. La durata è congrua al raccontato ed è in grado di offrire un buono spaccato su una certa realtà, qui esasperata per la capacità del truffatore ma non così remota come possibilità, seppur per importi minori.