Emergency - Film (2022)

Tre studenti trovano una ragazza ubriaca nella loro stanza al college; è l'inizio di un'odissea per portarla all'ospedale. Indie che parte quasi come una commedia teen per poi scendere progressivamente in territori più drammatici; la vicenda è lo spunto per diverse riflessioni sui giovani ma in particolare sulla paranoia dei neri post-Black Lives Matter, con il terrore della Polizia e dei pregiudizi a creare situazioni paradossali e pericolose. Un tema woke quindi, chiaramente di parte, ma svolto con stile e senza calcare eccessivamente la mano, con un cast convincente nei ruoli.

Due studenti di colore di un college americano vogliono tentare l'impresa di partecipare a tutte e sette le feste organizzate in una notte, ma un imprevisto riporta i due nel loro alloggiamento, dove trovano una ragazza bianca ubriaca e totalmente incosciente. Cosa fare? Commediola all'insegna dei più smaccati luoghi comuni sui giovani, lo studio, lo sballo e il razzismo, che va avanti con un fastidiosissimo chiacchiericcio tipico delle sitcom adolescenziali, reiterando allo stremo la stessa situazione di dubbio, per poi concludersi nel più ovvio dei modi. Intrattenimento elementare.

Mentre si stanno apprestando a compiere l'impresa di partecipare a sette feste nell'arco di una notte, due studenti neri si trovano tra i piedi una ragazza bianca svenuta dentro il loro appartamento. La cosa più ragionevole sarebbe quella di chiamare subito i soccorsi ma... Nelle ntenzioni, doveva probabilmente essere una riflessione sul peso dei pregiudizi e sulla più che giustificata diffidenza degli afroamericani nei confronti della polizia ma il risultato finale è oltre 100 minuti di chiacchere di desolante pochezza tra personaggi di scarso spessore dal lessico assai limitato.

Intenzionata a completare in una notte un estenuante tour alcolico fra i party di sette confraternite, la strana coppia formata dal perditempo Sean (Cyler) e dal biologo in erba Kunle (Watkins) si ritrova invece a gestire la spinosa incognita di una ragazzina bianca riversa priva di sensi nella casa dell'amico Carlos (Chacon)... La colpevolizzazione razziale a priori al tempo del BLM; Williams confeziona un thrillerino che, nonostante personaggi monodimensionali e qualche stucchevolezza di troppo (il prefinale), si muove con onestà tra gli stereotipi del genere. Buono il finale.