C'mon c'mon - Film (2021)

C'mon c'mon
Locandina C'mon c'mon - Film (2021)
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Titolo originale: C'mon C'mon
Anno: 2021
Genere: drammatico (bianco e nero)
Regia: Mike Mills

Cast completo di C'mon c'mon

Note: E non "Come on come on".

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Tutti i commenti e le recensioni di C'mon c'mon

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/04/22 DAL BENEMERITO LOU
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Lou 11/04/22 18:26 - 1143 commenti

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Un’America in bianco e nero dalla parte dei bambini, che sono invitati a esprimere le proprie aspettative sul futuro. Intento lodevole quello di Mills, che utilizza le interviste ai ragazzi come cornice per raccontare l’intenso rapporto che si instaura tra lo zio Johnny, il sempre intenso Phoenix, e il piccolo Jessie, bambino sveglio, un po’ petulante e viziato ma perfettamente in grado di capire la situazione. Qualche pretesa autoriale di troppo, ma lo stile è efficace e originale, l’approccio delicato, la fotografia elegante.

Myvincent 3/07/22 07:57 - 3984 commenti

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Protagonista del film non è un bambino di 9 anni che sembra più maturo per la sua età, né lo zio che si sente inadeguato rispetto alle sfide a cui viene posto e nemmeno la società occidentale odierna così dilaniata da conflitti e crepe, bensì la noia. Il regista persiste con uno stile lento, autoriale, intellettuale, colto, costruendo una storia e raccontandola alla sua maniera, senza mai cambiare ritmo e note (a parte qualche canzone naturalmente dotta), col risultato di voler stupire e far riflettere a tutti i costi, Joaquin Phoenix è ingrassato, ma mantiene intatto la sua allure.

Paulaster 4/07/22 09:52 - 4870 commenti

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Zio tiene con sé il nipotino mentre la madre si occupa dell’ex marito. Piccolo spaccato su cosa pensino i ragazzi americani del futuro che li attende, facendo prevalere un certo ottimismo. Le nevrosi quotidiane (comprese le difficoltà educative) si possono superare con la resilienza e Phoenix incarna bene il tentativo di chi ci prova. La giovane età del bambino protagonista si rivela giustamente acerba in alcuni frangenti e i problemi del padre sono troppo accentuati in altri. Il b/n si presta alla riflessione e si potevano sottolineare di più le caratteristiche delle diverse città.
MEMORABILE: Il gioco dei bambini morti; Il nascondino nello store; In mezzo alla parata.

Daniela 19/07/22 00:23 - 13257 commenti

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Mentre sta intervistando in varie città bambini e adolescenti riguardo cosa pensano sarà il loro futuro, un giornalista radiofonico aiuta la sorella impegnata ad assistere il marito nevrotico occupandosi al suo posto del nipote, un bambino di nove anni iperattivo... Confezione raffinata, grande interpretazione di Joaquin Phoenix, belle le interviste (vere) ma anche qualche perplessità riguardo il messaggio educativo, considerato che lo zio, nello sforzo di comprenderlo, finisce per assecondare troppo il petulante ragazzino trattandolo come un adulto in miniatura con cui venire a patti.

Deepred89 31/07/22 13:00 - 3864 commenti

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Estratto di alta borghesia snob e alternativa che si direbbe non tanto ruffiano quanto volontariamente parodistico se non adottasse - nell'estetica, nelle musiche, nei dialoghi - lo stesso linguaggio del mondo che descrive. Bianco e nero da foto artistica del salone de La vita di Adele, citazioni colte in sovrimpressione, interviste multiculturali e "cool" a giovani scolari in cerca del senso della vita e, dulcis in fundo, un piccolo protagonista che, lagnandosi e filosofeggiando a corrente alternata, assurge a inquietante emblema di tale società. A suo modo illuminante.

Capannelle 10/08/22 22:13 - 4560 commenti

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Dalle premesse sembrava anche più pesante, ma va dato atto a Mills e Phoenix di portare avanti il discorso con un certo ritmo e facendo in modo che non diventi troppo verboso. Questo al di là della potenza di fuoco espressa dal piccolo Woody Norman, che poteva tramortire anche il più benevolo degli spettatori. Ma sia lui che gli adulti che lo subiscono trasmettono sufficiente empatia e questo aiuta a sorvolare sul difetto principale, quello di calcare la mano sulle supposte incapacità da parte della madre e dello zio, che in realtà meriterebbero il Nobel per la pace.

Pigro 9/09/23 11:19 - 10094 commenti

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La convivenza inattesa tra zio e nipote è il dispositivo narrativo per uno straordinario poema visivo e concettuale sulla fragilità degli adulti che annaspano nel presente e sulla proiezione di bambini e adolescenti verso il futuro (non a caso il bravissimo piccolo protagonista gioca a fare l’orfano, senza passato), vero e proprio tema centrale del film, investigato nelle bellissime interviste vere in giro per le metropoli Usa. Una grammatica filmica difficile e impegnativa (un po’ Malick), con notevole fotografia in bianco e nero stile reportage.

Enzus79 20/12/23 21:37 - 3215 commenti

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Mentre è impegnato in un progetto di interviste itineranti, un giornalista è "costretto"" a badare al nipote: stringerà un forte legame. Pellicola interessante, dalle tematiche introspettive, in cui il rapporto adulto/bambino è ben analizzato nelle sue evoluzioni. Forse un po' lungo per quanto concerne la durata. Joaquin Phoenix e la Hoffman davvero bravi. Ottima la fotografia.

Mr.chicago 25/03/25 16:25 - 291 commenti

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La scelta del bianco e nero, del racconto rallentato e raffazzonato interrotto da spezzoni di interviste a ragazzi e bambini americani di seconda generazione, del ritmo blando, del "tutto un bla bla bla" (parafrasandolo), rende la visione impegnativa. Inoltre la profondità dei ragionamenti tra il protagonista e il bambino di nove anni risulta abbastanza forzata (ad esempio pensieri come "zona di resilienza e respirazione consapevole" buttati lì dal ragazzino sono difficilmente credibili). Però la confezione d'autore e un Phoenix comunque di livello ne aggiustano il tiro.

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