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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per scrollarsi di dosso quella fastidiosa discendenza da SENTI CHI PARLA (saga che nel terzo capitolo già era arrivata a far parlare gli animali in luogo dei bambini), il film di Miniero affida a Claudio Bisio il compito di far snocciolare al gorilla qualche commento appena più salato e dal sapore vagamente sociopolitico, ma non molto cambia: l'effetto di ascoltare un ammasso di pelo che piazza battute di dubbio gusto e canta "Gelato al cioccolato" mentre chi gli sta attorno discute d'altro (senza poterlo sentire, ovviamente) ha ben poco di divertente....Leggi tutto Si può tentare di calare il tutto in un clima da favola surreale quanto si vuole, ma per ottenere buoni risultati ci voleva minimo la sagacia di un McFarlane. Oltretutto il gorilla pensante se ne sta piuttosto in ombra, senza mai davvero intervenire attivamente in una storia centrata invece sul rapporto teso tra Lorenzo (Matano), avvocato squattrinato finito a lavorare nel retrobottega di un'estetista (Del Bufalo), e la moglie Manuela (Caportondi), alla quale non vuole concedere il divorzio. Ci van di mezzo il nuovo compagno (Scianna) di lei e naturalmente i tre figli: due gemelline tipo SHINING (con citazione ripetuta, per non lasciar cadere nel nulla la trovata) e un adolescente che si rifuta di parlare perché ha la zeppola. Vinta in tribunale una causa (contro l'ex moglie) che porta alla liberazione di un gorilla dello zoo, Lorenzo dovrà poi tenersi in casa il primate in attesa della chiamata d'uno strano tizio (De Lorenzo) che gli ha promesso di occuparsene per restituirgli la libertà. Una convivenza meno difficile del previsto, a sorpresa: il gorilla farà amicizia coi ragazzini, si adatterà a una giungla casalinga ricostruita alla bell'e meglio e si limiterà a commentare sarcasticamente di tanto in tanto ciò che vede. Più dura la lotta con Manuela, decisa ad ottenere il divorzio e che non manca di sottolineare ad ogni piè sospinto l'inadeguatezza dell'ex marito, anche nell'educazione dei figli. In aggiunta gli screzi tra lei e il nuovo compagno e la saltuaria intromissione in casa del vicino (Lillo), giusto per provare a rendere simpatica la situazione con qualche gag in più; che però non arriva nemmeno da lui, dal momento che la sceneggiatura è troppo tesa a puntare sull'aspetto buonista e il politically correct a ogni costo. Detto delle desolanti osservazioni del gorilla (quelle spassose si contano sulle dita di mezza mano), non resta che prendere atto della consueta competenza registica di Miniero e della validità di un cast cui non si può certo imputare la colpa di un film sbagliato fin negli intenti iniziali, che mescola insensatamente tocchi surreali a pragmatismi familiari di rara banalità per chiudere con un'ultima parte vagamente action che se possibile è pure peggio di quanto visto fin lì.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/02/19 DAL DAVINOTTI
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Zoltan 23/06/20 15:41 - 201 commenti

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Non c'è proprio nulla da salvare in questo film. I commenti del gorilla (che non divertono mai) servono come pretesto per portare in scena il solito quadretto familiare stantio con innamoramenti, ripensamenti e un tragico finale pseudo-action. Non funziona nulla. Di un film che vorrebbe divertire, a stupire è la totale mancanza di idee, di gag, persino di verve. Matano è discreto, la Capotondi spicca per antipatia e la Del Bufalo dà l'impressione come sempre di esser lì per la bella faccetta. Pessimo.

Nick franc 9/05/22 23:17 - 545 commenti

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Se già lo spunto di partenza era fiacco, lo svolgimento è pure peggio: una commedia che mette più tristezza che allegria; una prima parte alla camomilla, una seconda che si ravviva un po' con un'improvvisa svolta da action (montata invero piuttosto male) e un finale zuccheroso. Poco aiutano interpretazioni mediocri (si salva Matano; Capotondi, Del Bufalo e Scianna sono insopportabili) in un film troppo buonista che per non offendere nessuno finisce per scontentare molti. Un poco ispirato Bisio doppia il ciarliero gorilla con battute sull'attualità spicciola che vanno sovente a vuoto.
MEMORABILE: Il gorilla che ghermisce il povero Lillo; Le assurde citazioni di Kubrick e Tarantino.

Pinhead80 12/05/22 17:49 - 5104 commenti

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Un modesto avvocato che viene abbandonato dalla moglie s'imbarca nella causa che vuole libero di tornare in Africa un simpatico gorilla dello zoo locale. Obbligato a occuparesene e non avendo possibilità economiche, sarà costretto a ospitare l'animale in casa. La commedia di per sé ha una sceneggiatura molto debole, ma è sufficientemente leggera da strappare qua e là qualche risata. Matano non straborda nel classico repertorio infarcito di volgarità e ci regala invece una recitazione più sobria e quindi convincente. Simpatica anche l'idea di dare una voce al gorilla.

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  • Curiosità Mauro • 20/09/21 19:57
    Disoccupato - 12294 interventi
    Nel film è stato inserito un piccolo omaggio indiretto ad Alberto Sordi. Quando viene mostrata una carta intestata di Alfonso Pizzo (Scianna), il medico nuovo compagno di Emma (Capotondi), si legge anche l'indirizzo al quale ha lo studio, Via Catalan Belmonte. In realtà non esiste nessuna strada con quel nome, né a Salerno (dove è prevalentemente girato il film), né in nessun altra città italiana: quello è il nome di uno dei personaggi interpretati dall’indimenticato attore romano, Giovan Maria Catalan Belmonte, protagonista dell’episodio “First Aid (Pronto Soccorso)" nel film I nuovi mostri (1977).

  • Curiosità Mauro • 21/09/21 12:05
    Disoccupato - 12294 interventi
    Peter John Elliott è lo stuntmen inglese che ha recitato nel costume del Gorilla (fonte: titoli di coda; non è accreditato su imdb).