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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per quanto impostato su toni da commedia, DEAD HEAT ON A MERRY-GO-ROUND è un heist movie, in verità più sgangherato di quanto possa far immaginare la presenza di James Coburn nel ruolo di protagonista: sceneggiatura e regia si mettono d'impegno per rendere faticosamente comprensibile la vicenda seminando idee a caso senza dar loro fisionomia omogenea o un filo logico in grado di ordinarle. Non basta proprio la faccia da simpatico mascalzone di Coburn a rendere vivace e spiritoso questo colpo alla banca dell'aeroporto di Los Angeles, e già per arrivare a capire che in fondo è quello il fulcro attorno al quale ruota tutto c'è da aspettare a lungo,...Leggi tutto perché prima tocca sorbirsi gli approcci finto-sentimentali di Eli Kotch (Coburn, per l'appunto) con le domestiche che seduce per poter accedere alle ricche case da svaligiare. E' appena uscito di prigione, il nostro, sempre grazie al suo ascendente sulle donne (che se non altro giustifica il titolo italiano): nello specifico è riuscito a far innamorare di sé la psicologa del carcere, che l'ha fatto liberare per portarselo a letto senza poter intuire quanto quello non abbia la minima intenzione, di mettere la testa a posto. E infatti, appena libero e ancora sotto sorveglianza, ne approfitta per darsi alla latitanza e cominciare la sua opera di seduzione di governanti al servizio di facoltosi signori; giusto per mettere da parte il necessario con cui organizzare la rapina alla banca di cui sopra insieme a tre amici, proprio mentre in città sta per arrivare in visita il premier russo con tutto ciò che ne consegue a livello di impiego della polizia per la protezione. In realtà per un bel pezzo poco si capisce di come le due vicende siano collegate e i dialoghi tra gli agenti si fanno subito terribilmente fumosi quanto in apparenza pleonastici. In generale non ci si riesce proprio ad appassionare a un intreccio tanto buttato là, in cui di tanto in tanto succede qualcosa che non pare avere immediata connessione con il filo principale. Deludente nelle sue parti sentimentali trattate con accenti da goffa commedia sofisticata, il film ha forse solo nell'attuazione effettiva del piano (di cui fin lì nulla o quasi si era potuto immaginare nel suo svolgimento) l'unico punto di forza, con Coburn che si trasforma in falso ispettore accompagnato da un falso prigioniero da trasferire (in realtà uno dei complici). Con l'avvio del colpo il film cambia passo: permangono caos e sgangheratezza, ma almeno comincia a incuriosire e vengono del tutto accantonati i rapporti del protagonista col gentil sesso per acquisire maggiore serietà; mai definitiva però, sia chiaro, perché le tracce di commedia restano a fare da collante per passare dal sentimentale all'azione "noir". La semiesordiente Camilla Sparv mostra inattesa maturità nell'interpretare il ruolo dell'ultima fiama di Eli mentre l'esordiente totale Harrison Ford mostra già il catratteristico sorriso mentre all'interno di un albergo, nel ruolo del fattorino, ha un breve faccia a faccia con Coburn. Gli altri restano perlopiù anonimi e grigi comprimari. Poco chiara la relazione lavorativa col venditore di bare, emblematica dei tanti spunti aggiunti per far minutaggio col risultato di rendere inutilmente confusa la storia. Un piccolo vademecum di come non fare un film quando non si san mescolare coerentemente gli ingredienti. Ampiamente evitabile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/09/21 DAL DAVINOTTI
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Pessoa 18/11/22 20:08 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

L'unica cosa che davvero funziona in questo heist movie di Girard è la faccia strafottente di Coburn, adattissimo per il ruolo. Peccato che il cast, buono e ben impegnato, non sia sorretto da una sceneggiatura adeguata che si fa spesso prolissa e confusa, soprattutto nella prima parte. Il film riprende quota nel finale, durante lo svolgimento del "colpo", ma si tratta comunque di ordinaria amministrazione. Alcune inquadrature rivelano una regia non dozzinale e la confezione è buona, con un budget consistente, ma il prodotto nel complesso non gira come dovrebbe. Non necessario.

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