A banquet - Film (2021)

Mai confondere la massa col peso, specie se la massa è quella critica del misticismo veicolato dal digiuno (e viceversa) e il peso quello specifico dell'esoterismo escatologico dove Seconde Venute, anunnaki e succubati ultramondani fanno girotondo finché non casca il mondo, interiore (la famiglia) o esteriore (neo-cosmogonie) che sia. Tra cronenberghismi arcimboldeschi e metafora 4mtx4 della coming of age a tutta malinconia, la Paxton attiva un semaforo che s'attarda sul rosso quando dovrebbe scattare verde e viceversa. Vorrebbe essere la più maudit, ma volere non sempre è potere.

Difficile dire cosa volesse rappresentare veramente la regista, in questo lavoro inglese che segue la linea dei deliri mistici recentemente affrontata anche in Saint Maud; tra suggestioni apocalittiche, parallelismi con l'uso di droghe e le malattie psicologiche (l'anoressia) e in generale uno sguardo molto cupo sul mondo dei giovani e sui rapporti familiari, si snoda uno slow-burner di una certa eleganza, che sfiora solo brevemente il body-horror e in generale resta in un limbo stilistico indefinito. Conserva comunque con successo un'algida inquietudine per tutta la durata.