Il regista georgiano Babluani dirige un cast quasi stellare, per l'auto-remake di un suo stesso film (che non ho visto),in cui figura anche un redivivo e stagionato Ben Gazzara. Ma per cosa, poi? Una storia tanto farraginosa quanto inverosimile, dal finale telefonato che arriva dopo una serie ripetitiva di sequenze tutte uguali. Immagino che l'originale dovesse essere molto meglio. La motivazione del protagonista per partecipare ad una assurda tenzone di roulette russa è assolutamente sfuggente. La delusione cala su tante notevoli risorse attoriali sprecate per una pinzillacchera.
Non male, soprattutto la prima parte, quando si è ancora ignari del gioco a cui parteciperanno i vari protagonisti. Poi la storia procede su binari canonici per riprendersi con un finale beffardo, della serie "il crimine non paga". Ottimo il cast, in primis un trasandato Rourke e il giovane Riley, ma bravi anche tutti gli altri, da Winstone a Statham, dal vecchissimo Gazzara all'esaltato Shannon. Buono.
Evidentemente a corto di idee, il regista Géla Babluani realizza un remake di un suo stesso film, riproponendo una storia che si spera avesse reso più credibile nella prima opera. Questo remake, benchè impegni volti abbastanza noti (Mickey Rourke su tutti) è un film noioso e ripetitivo, oltre che basato su una sceneggiatura dalla grande implausibilità. Gli attori si impegnano il minimo indispensabile e il doppiaggio italiano è pedestre.
Babluani riciancica se stesso e il suo mirabile 13 Tzameti in questa ingiustificabile replica avanspettacolistica, mal cellofanata sotto una vuota ristrutturazione visagistica a colori di filodrammatica pacchianeria, senza alcun fine utile riscontrabile se non quello di batter cassa e piazzare in sala un malloppetto commerciale ingollabile senza odiose ostruzioni esofagee. Una dittografia deplorevolmente drenata da ogni allegoria fatalistica, maledettismo polar e nichilismo cimininiano, che riprende un po' i sensi solo nell'ultimissima parte, quando oramai il treno Amtrak della presentabilità è già bello che partito.
MEMORABILE: La macchiettistica partecipazione di Mickey Rourke...
Babluani compie un'operazione simile a quella condotta da Haneke: un autoremake nel giro di pochi anni, messo in scena con più soldi e cast di lusso. Ma se Funny Games risulta un film-fotocopia forse superfluo ma in grado di conservare la forza dell'originale, questo 13 stravolge la sceneggiatura nel vano tentativo di dare un minimo di spessore a personaggi affidati a volti noti (tutti peraltro mal/sotto utilizzati), riuscendo ad essere nel contempo ripetitivo e dispersivo. Come se non bastasse, la versione italiana appioppa un doppiaggio inascoltabile. Remake fallimentare di un bel film.
MEMORABILE: Jason Statham sembra di passaggio fra un set e l'altro (forse lo è davvero) - Shannon risulta più fastidioso che inquietante
Storia drammatica. Cruda e inquietante. Un ragazzo, per poter pagare le cure al padre, si invischia in un vortice di violenza. Se non fosse per un finale discutibile, il film risulterebbe meglio di quel che è. Cast formato da ottimi attori (fra cui il redivivo Ben Gazzara). Regia piuttosto efficace. Colonna sonora poco riuscita. Buon film, ma poteva essere più ambizioso.
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Galbo ebbe a scrivere:
...il doppiaggio italiano è pedestre...
Nemmeno in un porno avevo mai sentito voci italiane così orrende e inespressive (addirittura la bambina viene doppiata con la voce in falsetto di un maschio adulto...)
Gestarsh99 ebbe a dire: Galbo ebbe a scrivere:
...il doppiaggio italiano è pedestre...
Nemmeno in un porno avevo mai sentito voci italiane così orrende e inespressive (addirittura la bambina viene doppiata con la voce in falsetto di un maschio adulto...)
concordo, veramente osceno. Come ti è sembrato il film; a me nulla di che....