Pink Floyd: Behind the Wall - Documentario (2011)

Pink Floyd: Behind the Wall
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Pink Floyd: Behind the Wall
Anno: 2011
Genere: documentario (colore)
Note: Aka "Pink Floyd: Behind the Wall - Inside the minds of Pink Floyd".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Retrospettiva sulla carriera dei Pink Floyd realizzata attraverso stralci di interviste ai quattro membri della band e a chi vi lavorò o semplicemente li conobbe soprattutto nei primi anni. E' difatti sugli esordi degli Anni Sessanta che il documentario concentra buona parte della durata, proprio perché le testimonianze presenti più rilevanti sono quelle di chi frequentò i Floyd di Syd Barrett (tra questi la celebre Jenny Fabian, "groupie" per eccellenza che con Syd ebbe una relazione). Si ripercorrono così - per l'ennesima volta, diciamolo pure - i primi passi, i concerti all'UFO Club, la vita nella Swingin' London attraverso filmati d'epoca e numerose fotografie che i fan già ben conoscono....Leggi tutto Si può anzi dire che l'intera operazione non sia diretta a chi ha già una certa infarinatura sul gruppo, a chi ha già letto e ascoltato ricordi simili molte volte poiché qui nulla di nuovo viene aggiunto. Persino la struttura è quella più utilizzata, per chi si pone di fronte all'idea di raccontare la storia della band. Grande attenzione all'era Barrett, accenni alla psichedelia e a Timothy Leary (ma senza nemeno citare album chiave come "Ummagumma" o "Atom Heart Mother") quindi l'aggancio diretto a “The Dark Side of the Moon"; poi il segreto di Pulcinella di Gilmour sul fatto che "Wish You Were Here" sia un album dedicato al ricordo di Syd, qualche parola dei quattro sulle tensioni all'interno del gruppo, la reunion epocale al Live8, la morte di Wright allora ancora relativamente "fresca". Si salta abbastanza di palo in frasca, dopo aver analizzato i primi anni, lasciando che di tanto in tanto alle raramente interessanti notazioni degli intervistati (tutti piuttosto marginali nelle vicende floydiane, se si eccettuano i quattro Floyd e John Boyd) si sostituiscano filmati di esibizioni che ormai - in tempi di Youtube - è impossibile definire rari. Per chi non conosce la storia del gruppo può essere un decente compendio, ad ogni modo, per quanto largamente lacunoso. E' curioso notare che in tv la gran parte dei documentari riguardanti la band tenda comunque a soffermarsi così a lungo sulla figura di Barrett, evidentemente ritenuta più spendibile rispetto agli anni in cui Waters e Gilmour avevano preso le redini del gruppo (quasi subito, quindi, a un anno dall'esordio "The Piper at the Gates of Dawn"). E' noto che in seguito interviste e notizie sulla band si diradarono sempre più per una scelta precisa dei membri, che decisero di mantenere quanto più possibile intatta la loro privacy, ma al cospetto di monumenti della musica come "Wish" e "Dark Side" non si può saltare - quasi senza far tappa - a "The Wall". Mai citati i due dischi con Gilmour leader (ma ovvia tappa per lo storico concerto a Venezia) nel velleitario tentativo di addentrarsi invece nella psiche dei diversi componenti. Un documentario di routine, valorizzato dalla presenza dei quattro Floyd (che intervengono più volte) e da una professionalità nella confezione che rendono il tutto ampiamente vedibile. Doppiato anche in italiano.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/10/18 DAL DAVINOTTI
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Modo 9/10/19 00:24 - 949 commenti

I gusti di Modo

Documentario che narra in particolare i primi anni dei Pink Floyd, con diverse testimonianze legate ai primi anni londinesi della band. Assistiamo ad aneddoti divertenti come la frequentazione del locale undergrond UFO. Altri invece sono più tristi, come il deperimento fisico e mentale di Syd Barret. Forse si parla troppo del periodo lisergico mentre è un po' tirato via quello di maggior successo commerciale, costellato di capolavori assoluti. Nel complesso godibile, specialmente durante le immagini della Londra che fu!

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