Frankenstein - Corto (1910)

Frankenstein
Locandina Frankenstein - Corto (1910)
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Titolo originale: Frankenstein
Anno: 1910
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)

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Tutti i commenti e le recensioni di Frankenstein

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/01/10 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 13/01/10 09:53 - 10170 commenti

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Prima vita cinematografica per Frankenstein, tenera se vista oggi. La narrazione è un po' sbrigativa e il mostro sembra più che altro un fricchettone; inoltre le questioni relative alla vita, al bene e al male ci sono sì ma con poco rilievo. Il fulcro di tutto sono invece gli effetti speciali, con una notevole nascita del mostro che prende forma lentamente da una tinozza, e con la sua morte inghiottito da uno specchio. Si segnala anche la scena del deliquio dello scienziato che sembra uscita da un quadro di Füssli.

Von Leppe 24/09/10 12:36 - 1322 commenti

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Pensando che è del 1910 (100 anni fa) è un gran film, anche se breve. La creazione del mostro nel pentolone è il massimo per uno dei primissimi horror della storia, cosi come pure il finale nello specchio. Il mostro è molto simile a quello descritto nel romanzo da Mary Shelley: sproporzionato nel fisico e con i capelli lunghi, ma nel volto vediamo già i lineamenti di quello che sarà Boris Karloff con la fronte enorme. Debitore di Melies, questo film è come un gioco di magia.

B. Legnani 29/03/14 15:11 - 5671 commenti

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Cortometraggio a quadri, virati in vari colori, che mette lo scienziato al centro della vicenda, con un mostro che è ben diverso da quella che diventerà (peraltro in seguito) la tradizionale versione della creatura. Si lascia guardare senza problemi, nonostante il tempo trascorso. Notare l'uso dello specchio per allargare il campo visivo dello spettatore.

Pinhead80 11/11/14 13:12 - 5509 commenti

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Il primo Frankenstein ci appare diverso da quello che ormai è entrato a far parte del nostro immaginario, sia per quanto riguarda la creazione che per gli sviluppi della storia e l'aspetto del mostro. Nonostante sia molto datato, lo si guarda con interesse in quanto rappresenta un pezzo di storia del cinema.

Faggi 16/06/16 16:50 - 1551 commenti

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Con il capolavoro di Mary Shelley questa pellicola ha in comune quasi solo il titolo: è più la vicenda di un alchimista che da un intruglio in un pentolone crea un mostro (un suo doppio?) persecutore e geloso. Detto questo si assiste a un prodotto divertente con una messa in scena macabra interessante, belle trovate formali (la nascita della creatura, lo specchio) e un fulminante e inventivo finale (rassicurante ma strano). Ha più di cento anni e li porta bene. Pionieristico, imperdibile.

Claudius 12/05/19 07:53 - 552 commenti

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Prima trasposizione cinematografica del classico di Mary Shelley, anche se non resta molto del romanzo originale. Notevoli il finale con lo specchio e gli effetti speciali. Rivisto oggi fa tenerezza e appare più che mai datato ma, considerando che la pellicola ha più di un secolo di vita, non si può non apprezzare lo sforzo effettuato dal regista. Da vedere.
MEMORABILE: Il campo visivo che si allunga.

Anthonyvm 24/02/20 14:52 - 6644 commenti

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Stranamente il Frankenstein prodotto da Edison non fa menzione del galvanismo e dell'elettricità: qui il mostro è creato per mezzo di pozioni e calderoni stregoneschi. Inutile discutere sull'artigianalità degli SFX (comunque per l'epoca ingegnosi), tuttavia qualche buon esperimento visivo si fa notare (il finale con lo specchio, che sembra suggerire una lettura à la Jekyll e Hyde sul rapporto fra Victor e la creatura). Il look del mostro, con fronte alta e squadrata, ispirerà l'assai meglio noto Frankenstein di Whale. Corto buffo ma fascinoso.
MEMORABILE: Il fantoccio che sorge dal pentolone e muove ossessivamente il braccio su e giù; L'apparizione del povero mostro "quasimodesco"; Il bizzarro finale.

Caesars 22/07/20 09:21 - 4016 commenti

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Questo ingenoso (per l'epoca) corto prende spunto dal romanzo omonimo ma se ne discosta in maniera significativa. Curiosamente infatti il mostro viene generato da una specie di "pozione magica" e nasce da un pentolone. Notevole l'uso dello specchio in alcune scene, sia per allargare il quadro dell'azione sia per mostraci "indirettamente" quanto succede. Lo specchio stesso sarà protagonista nel finale, assai diverso (molto più vicino a Jekyll/Hyde) da quello immaginato da Mary Shelley. Certo visto oggi il prodotto risulta ingenuo, ma 110 anni fa l'impressione doveva essere diversa.

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