Dove è stato girato Esterina - Film (1959)

La piazza dove Gino (Geoffrey Horne) ed Esterina (Carla Gravina), con il camion carico di mobilio, sosteranno con la famiglia appena sfrattata (il vecchio ha bevuto...) è Piazza dei Cavalieri a Pisa. Sulla destra la Scuola Normale Superiore di Pisa.

La panoramica di inizio film che delimita la zona di campagna dalla quale proviene Esterina mostra i Laghi di Avigliana (TO): il Lago Grande e il Lago Piccolo (45° 3'45.41"N 7°23'8.72"E):

Il luogo in cui Esterina (Gravina) viene presa in giro da alcuni ragazzi a causa del suo fisico è Terrazza Mascagni, in Viale Italia a Livorno:

La piazza che il camion di Gino (Horne) e Piero (Modugno) percorre non appena arrivano a Livorno è Piazza del Pamiglione, a Livorno. (43.549481232091566, 10.304489135742188):

Lo stradello che Esterina (Gravina), dopo aver preso di nascosto la motocicletta al suo datore di lavoro, percorre spedita inseguita da un cane è un viottolo oggi totalmente inerbito situato a fianco di Via Cavour nelle campagne di Trana (Torino). Nel primo fotogramma si riconoscono la Torre degli Orsini, l’adiacente collina e, in primo piano, il canale che costeggia il viottolo:




Questo secondo fotogramma è ripreso dallo stesso punto del precedente, guardando verso sinistra: si notano al centro il corso del torrente Sangone, più in basso lo stradello percorso dalla Gravina (seminascosta sotto "Concini") e subito sotto il canale:

La strada dove Esterina (Gravina) viene schiaffeggiata dal suo datore di lavoro perché aveva preso il suo motorino (che, peraltro, le era anche stato rubato) è Via Roma a Rivalta di Torino (Torino). La scena è stata girata all’altezza della confluenza con Via Benevello, che vediamo nel fotogramma:




Altra visuale su Via Roma, mentre Esterina si avvicina correndo all’incrocio dove sarà presa a ceffoni:

La palazzina dove Piero (Modugno) abita con la moglie (Aveta) si trova in Corso Vigevano 4 a Torino:




Altra inquadratura del portone:

Il porto di Livorno meta del viaggio di lavoro dei camionisti Gino (Horne) e Piero (Modugno), ai quali si aggrega Esterina (Gravina), è in realtà il Porto di Civitavecchia (Roma):

Il bar all'aperto di Livorno dove Esterina (Gravina) viene adescata da una signora (Nucci) che le proporrà un posto di lavoro in un istituto di bellezza (ma alla fine si rivelerà tutt’altro) in realtà è il giardino dell’Hotel Villa delle Palme, situato in Lungomare Guglielmo Marconi 9 a Santa Marinella (Roma). Cominciamo con il riconoscere lo scorcio della località balneare laziale che si vede sullo sfondo:




In questa inquadratura si riconoscono l’edificio dell’hotel e alcuni particolari delle balconate, che ritroviamo in una foto d’epoca, che riprende il luogo dalla prospettiva opposta e nella quale si riconoscono lo stile della balconata (A) e del parapetto della scala posta a lato della facciata vista mare (B):




Oggi nel mezzo del giardino dove è stata girata la scena è stato costruito un nuovo edificio:

Il ponte alle porte di Torino sul quale Gino (Horne), Piero (Modugno) ed Esterina (Gravina) transitano al momento del rientro in città dal lungo viaggio a Livorno è quello posto al termine di Corso Umbria a Torino, situato in un’area all’epoca fortemente industrializzata e che oggi ha cambiato completamente aspetto (45.09087238417038, 7.6629638671875). Al posto degli stabilimenti visibili nel primo fotogramma è stata, infatti realizzata un’area verde, il Parco Dora. Coincidono i pilastrini del ponte, che hanno la stessa forma, e il fatto che il fiume sia troppo stretto per essere il Po (infatti è la Dora):




Una conferma ci arriva anche da questo fotogramma ripreso dallo stesso punto del precedente, spostando la macchina da presa verso sinistra: si nota, oltre all'incrocio, il pannello che pubblicizza il negozio di elettrodomestici Brondolo, tuttora esistente e situato in Via Borgaro, la strada che ha inizio proprio dal ponte di Corso Umbria. La foto di oggi è ripresa più o meno dallo stesso punto:

La fattoria dove, in occasione di una sosta durante il viaggio da Torino a Livorno, Esterina (Gravina) libera i polli costretti nelle gabbie di un allevamento intensivo si trovava in Via Pianezza 123 a Torino. Ristrutturata, oggi è diventata la sede di API (Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia). Grazie a Mauro per fotogrammi e descrizione.




Quando la macchina da presa stacca verso sinistra vengono mostrati un capannone oggi scomparso e, sullo sfondo, la chiesa dei Santi Bernardo e Brigida:

La strada di Pisa dove Gino (Horne), dopo avervi parcheggiato il camion, viene avvicinato da una donna (Jachino) che gli chiede l’automezzo per effettuare uno sfratto è in realtà Piazzale Gregorio VII a Roma. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione.

La strada alla periferia di Pisa dove Esterina (Gravina) chiede un passaggio ad un motociclista di Torino dopo aver preso la decisione di ritornare al nord è via Leonardo Da Vinci a Livorno. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione. Si riconosce l'inconfondibile viadotto, con sullo sfondo un edificio situato nella parte posteriore del Cimitero Comunale di Livorno. Fatte le dovute proiezioni, Esterina era dove si vede il cono di ripresa:




Il controcampo conferma il tutto, perché ci mostra una struttura forse in ferro ad arco sulla sinistra che attraversa un piccolo corso d'acqua:

L’orfanotrofio dove Esterina (Gravina) aveva vissuto a lungo e nel quale si farà ricondurre da Gino (Horne) dopo esser tornata a Torino è in corso Eusebio Giambone a Torino. Oggi è la sede della polizia Stradale. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione.




Proprio davanti passa anche la strada dove, dopo esser ritornati a Torino, Esterina (Gravina) scopre che Gino (Horne) non era realmente intenzionato a sposarla e che aveva dichiarato d’amarla solo per impedire che si suicidasse nelle cascate. Per l'appunto sempre corso Eusebio Giambone:




Qui i due sono all'incrocio con corso Unione Sovietica:

L'officina dei camion dove, alla fine del film, Esterina (Gravina) raggiunge Gino (Horne) per comunicargli che si sarebbe sposata con un anziano pensionato, ma lui comprende in quel momento di essersi davvero innamorato e le chiede di rimanere con lei, si trovava in Corso Roma 46 a Moncalieri (Torino). Grazie a Mauro per fotogrammi e descrizione. Oggi è divenuta un punto vendita della catena Acqua & Sapone, del quale qui vediamo l’ingresso:




L’incontro finale tra Gino ed Esterina era avvenuto nel spiazzo utilizzato come parcheggio dei camion, oggi in parte occupato da un ala del grande magazzino e in parte da un condominio:



Sulla sinistra c’è questa palazzina, situata all’intersezione tra Corso Roma e Via Leopardi e che negli anni successivi è stata progressivamente allungata:




In questo stesso luogo, nella prima parte del film, era stata ambientata e girata un’altra fondamentale scena del film, nella quale Esterina scopre che Gino e Piero (Modugno) avevano problemi con una cambiale e si offrirà di pagargliela. Le riprese delle trattative tra i due camionisti e il titolare dell’officina, ai quali i due si erano inizialmente rivolti, si sono svolte nel cortile interno, tuttora visibile dalla retrostante Via Leopardi:

La povera abitazione di Pisa dalla quale una famiglia viene sfrattata, operazione nella quale viene utilizzato il furgone di Gino (Horne) e Piero (Modugno) per effettuare il trasloco in realtà è in Viale Carlo Tommaso Odescalchi a Roma. Grazie a Mauro per fotogrammi e descrizione.



Le macerie della casetta, inquadrate durante la demolizione:




Il controcampo dei primi due fotogrammi:




Per cui la casa da demolire era a queste coordinate 41.85869431690191, 12.50095009803772. Questi gli elementi che mi hanno permesso di individuare il luogo esatto: qui vediamo la parte alta dello stabile sede della Casa Provinciale delle Figlie del Cuore di Maria (E)...




...mentre elemento fondamentale è stata la cupola della basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola (G), che vediamo "incorniciata" dagli edifici in costruzione F e H:

Le cascate nelle quali Esterina (Gravina) tenta per la seconda volta il suicidio, trattenuta da Gino (Horne) che, per impedirne l'insano gesto, le dichiara di essersi innamorato di lei sono le solite Cascate di Monte Gelato, di cui QUI TROVATE LO SPECIALE. Facciamo un confronto con Attila (1954), in cui si vedono ancora le due torri:




Questo un fotogramma da E' arrivata la parigina (1958) ripreso dalla parte opposta e che mostra come la torre più alta sia identica (in alto soprattutto):

L'aeroporto dove Gino (Horne) e Piero (Modugno), vanno con il loro camion a caricare dei fusti da portare a Livorno, ritrovandosi come ospite inattesa Esterina (Gravina), la quale era salita di nascosto nel cassone del camion, è il Sandro Pertini di Torino-Caselle. Siamo nella zona aeroportuale riservata ai velivoli militari, che corrisponde all'attuale Leonardo Spa, Divisione Velivoli, Caselle Sud.
L'ingresso è in Strada Aeroporto 12, Caselle Torinese (TO) (punto esatto: 45.1871071058526, 7.653892635971715). Grazie ad Allan per i fotogrammi.




eccolo visto dall'esterno:

La strada dove il camion di Gino (Horne) e Piero (Modugno) con a bordo anche Esterina (Gravina), in viaggio da Torino a Livorno, si ritrova fermo a circa 200 chilometri dal capoluogo piemontese per la rottura di uno pneumatico è in realtà ben più vicino a Torino, trovandosi infatti in un punto all’incrocio tra Via Chieri (ex SS 10 Padana Inferiore) e Via Banchette a Pino Torinese (TO).

Determinante ai fini del ritrovamento è stata la presenza nei fotogrammi di una linea filoviaria extraurbana su strada in leggera salita. Nella zona di Torino di queste linee ce n’erano due, e una di queste era la Torino-Chieri, attiva fino al dicembre 1979; ci troviamo infatti lungo la strada che unisce Torino a Chieri, la ex SS 10 Padana Inferiore, la storica Torino-Monselice. Grazie ad Allan per i fotogrammi e a Roger per gli ulteriori indizi. Qui si vedano la curvatura della strada...




...quindi il traliccio sulla strada principale (A) e il muretto ancora esistente su quella secondaria (B):



Qui sul fondo del fotogramma si riconosce l’abitato di Pino Torinese:




Una scena poi senza stacchi: i tre vengono aiutati da una bizzarra vecchietta e dal suo nipotino che abitano in una vecchia casa proprio all’incrocio tra le due vie, della quale si vedono l’ingresso ed il pozzo dal quale i tre si rifocilleranno. Negli anni la casa è stata completamente ristrutturata fino a diventare una villetta, con l’accesso alla proprietà chiuso da un cancello. Il pozzo è stato coperto (ma è sempre là, visibile solo con il 3d causa siepe che ne impedisce la visuale dalla strada), ma la posizione è la stessa:

La trattoria di Pisa dove Gino (Horne) offre la cena alla famiglia che era stata sfrattata si trova in Via del Crocifisso 9 a Roma. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione.