Il capitalista - Film (1952)

Vecchietto anticonformista e miliardario decide di nominar suoi eredi due ignari giovani; prima però si stabilisce da loro in incognito. La frase di lancio sui flani fu: "Chissà cosa ne pensa Carlo Marx?" Siam infatti lontani anni-luce cinematografici dai melò degli anni d'oro di Sirk, la temperie è piuttosto quella di una gradevole commedia (con canzoni) molto "americana" e buonista-progressista (alla Capra). Segnò comunque il primo incontro tra il regista e Hudson, a suo agio nella parte quasi quanto il sempre arzillo Charles Coburn. Divertente e divertito.

Un anziano miliardario senza eredi decide di donare una grossa somma ai discendenti della donna da lui amata in gioventù e, per conoscerli meglio, si fa ospitare a casa loro in incognito... Film insolito nella filmografia di S., che per soggetto, trama e epilogo natalizio ricorda molto i film di Capra dei due decenni precedenti. Nel cast, in cui Coburn fa la parte da leone, Sirk dirige per la prima volta Hudson, che diventerà poi il suo attore prediletto, e James Dean fa una breve comparsa. Spettacolo amabile anche se il messaggio ("il denaro non fa la felicità") risulta piuttosto scontato.

Graziosa commedia d'altri tempi, con morale scontata (non sono i soldi a fare la felicità) ma che si fa seguire per l'amabilità con cui la sceneggiatura sa proporla. A tenere banco è soprattutto la performance di Coburn, che su ruoli simili ha costruito una carriera e sa infondere il giusto piglio a tutta la vicenda. Più oscurato Hudson, mentre Piper Laurie è in parte. Fuori posto i brevi momenti musicali. Non male.