Zender • 6/10/08 15:19
Capo scrivano - 46958 interventiPrima di andare da Pio, nel pomeriggio, con
Markus e
Geppo si era deciso di fare un salto allo svincolo autostradale di
Arluno dove Wikipedia diceva che fossero state girate
le scene del benzinaio (
Sandro Ghiani). Dopo aver smarrito la strada 512 volte per colpa di un navigatore che si rifiutava di riconoscere tutti gli interventi stradali degli ultimi anni in zona Fiera, dopo un'ora di interminabili giri attorno a un obiettivo che nemmeno sapevamo con esattezza dove fosse, proviamo a fermarci in una
stazione di servizio della Ies vicina allo svincolo.
Il posto non sembra assomigliare nulla a quello che vediamo nei fotogrammi, ma ci fermiamo ugualmente per riflettere e ragionare. Capiamo che spostando qui, muovendo là ("il pino, il pino, è lui!" grida l'alberologo
Markus) potrebbe davvero essere il posto giusto. Ci avventuriamo in un locale lì nei pressi e ne abbiamo la coferma: sì, lì lo sanno tutti: il benzinaio è proprio quello! E allora ecco spiegati i motivi delle diversità. Innanzitutto grossi interventi sulla costruzione che si vede nelle scene impedisce di fare un raffronto con gli infissi (completamente diversi). Inoltre, come vedete, la seconda costruzione (dietro la prima) un tempo non esisteva proprio: c'erano solo alberi!

La casa che invece si vede sullo sfondo in questa scena è stata demolita un paio di anni fa.


Inoltre il boschetto che c'era dietro la stazione di servizio è diventato un bosco fitto di
silos bianchi.
Geppo intanto prova a replicare l'infastidito atteggiamento di Ghiani nel film...


Se poi un tempo nella zona esistevano solo
due distributori oggi essi sono raddoppiati. Guardate (nelle manovre della Muti, che comunque all'entrata nell'area ci dimostra che il posto è indubitabilmente quello) come in zona non ci sia praticamente nulla, tra la strada e i distributori. Guardando nel location radar capirete come invece essi siano oggi per l'appunto raddoppiati.

Ad ogni modo grazie al segnalatore
Leopold di Wikipedia: il posto era proprio quello, usciti dallo
svincolo di Arluno in via
Luigi Sturzo, all'incrocio con
via Adua. Questo il suo ricordo, che ci ha inviato via mail, di quei momenti:
"Mio nonno Giuseppe, proprio il giorno delle riprese, stava rincasando dopo essere andato a trovare sua figlia, mia zia, quando ha notato la troupe e un certo movimento assiepato nei pressi di un distributore dove, apparentemente, non ci sarebbe stato nulla di particolare da notare... Mi raccontava di un sacco di persone accorse sul posto, in particolare perché lo svincolo è particolarmente trafficato ancora oggi, ma soprattutto un sacco di giovani trepidanti che non vedevano l'ora di vedere Ornella Muti, nota per la sua bellezza e per la sua intraprendenza in campo cinematografico. Le scene girate a sua detta furono talmente "ardite" (la Muti recitò proprio lì una scena in topless) che la maggior parte delle donne presenti se ne andarono, mentre gli uomini rimasero e anzi i più arditi tornarono lì con macchine fotografiche. La situazione andava degenerando, con ingorghi anche nel traffico, al punto che la troupe fu costretta a disperdere i presenti dopo aver finito di girare la scena, che non venne ripetuta molte volte". Il ponte in barche su cui passa la Muti, invece, è come noto il
ponte in barche di Bereguardo, di cui
QUI TROVATE LO SPECIALE DEDICATO.
