Passaggi tv di Scomparsa nel nulla - Film (2015)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/07/21 DAL DAVINOTTI
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  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Marcel M.J. Davinotti jr.

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  • Buiomega71 • 29/03/22 19:16
    Consigliere - 26071 interventi
    7/04/22 ore 02:30 su Rai 2
    Furioso action a timida base thriller, ci porta in quel di Marrakech dove una madre, lì in vacanza con la figlia di pochi mesi, si vede rapire la piccola sotto il naso cominciando una caccia senza sosta nel disperato tentativo di riprendersela. Lei è Lisa Brennan (Dixon), guardia del corpo di un onorevole repubblicano (Whitmey) che guarda caso è pure il padre di Sophie, la bimbetta portata proprio per quello in incognito a Marrakech. L'uomo, già sposato e in attesa d'un figlio pure dalla moglie, non sembra troppo volersi occupare del rapimento della figlia avuta...Leggi tutto dall'amante, costringendo di fatto quest'ultima ad arrangiarsi da sola in un paese che non conosce facendo affidamento solo sulle sue indubbie qualità fisiche. Sorta di Jason Statham in gonnella, la donna dà il via al suo personalissimo CRANK fuggendo da tutte le parti, arrampicandosi sui muri, saltando sui tetti mentre il regista - seguendo per l'appunto l'esempio del succitato action adrenalinico - tenta di movimentare il quadro con ogni mezzo possibile, a cominciare dal montaggio e da interventi sull'immagine: si sprecano ralenti fuori luogo, scatti improvvisi, zoom, riprese concitate, sovrapposizioni fotografiche e altri espedienti che, uniti a una brutta fotografia dai colori esageratamente saturi, danno subito l'impressione di un B-movie ambizioso quanto modesto. Già la Dixon pare un po' troppo in là con gli anni per fare certe corse a perdifiato (si nota una certa goffaggine, quando riprese e montaggio non frullano tutto nell'azione esagitata), poi gli inseguimenti rigorosamente a piedi tra le strade marocchine danno la netta impressione di esser girati sempre negli stessi punti aggravando la sensazione di ripetitività che si palesa a più riprese. E dire che una storia, dietro, ci sarebbe anche (sempre opera del regista tuttofare Howard J. Ford), ma viene spalmata nel caos faticando a trovare un suo spazio; forse è meglio così: in fondo si tratta del solito traffico di infanti orchestrato da menti misteriose e affidato a esecutori rozzi e gelidi. Lisa tuttavia è costretta anche a lottare contro le autorità locali, decise a impedire che metta a soqquadro la città da sola rifiutandosi di valutare con loro la situazione al posto di polizia. D'altra parte le statistiche (almeno quelle dei titoli di testa) dicono che in casi di sparizione di bimbi sono decisive le prime tre ore: se in quelle non si arriva alla soluzione, solo nel 25% dei casi (questo riportano i titoli di testa, ma Lisa dice "in un caso su dieci", rivedendo le percentuali a modo suo) si può sperare di ritrovare lo scomparso. La donna smuove le sue conoscenze in America, contatta il suo amante in politica, ma ancora non basta: è sul posto che va risolto il problema, magari con l'aiuto dei pochi che capiscono cosa sta realmente accadendo. Nel frattempo ci sorbiamo pure un flashback d'infanzia di Lisa grazie al quale scopriamo perché si senta responsabile della morte di suo padre. Detto della scarsa credibilità dell'insieme (dalle passeggiatine con carrozzino al suq allo svelamento della mente criminale), il film cerca di farsi notare in ogni modo per gli espedienti visivi associati alla particolare colonna sonora iimpreziosita da sonorità africane e per i molteplici esterni, ma dopo la quarta fuga a gambe levate o le pause ingiustificate che spezzano ritmo e omogeneità, ci si chiede se non era il caso di concedersi un minimo di sobrietà in più. Chiudi
    Marcel M.J. Davinotti jr.