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Discussioni su The reach - Caccia all'uomo - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
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  • Capannelle • 8/01/16 23:52
    Scrivano - 3935 interventi
    Scrive giustamente Zappoli su Mymovies: "Dispiace solo che Douglas, con il peso contrattuale che deve aver avuto nei confronti di un regista poco più che esordiente, non si sia imposto per cambiare un finale che abbassa il livello del film a un deja vu piuttosto risibile."

    Peccato perchè per 80 minuti la pellicola gira anche bene poi arriva quella roba appiccicata con lo sputo, illogica e inutile.
  • Galbo • 9/01/16 07:39
    Consigliere massimo - 4019 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Scrive giustamente Zappoli su Mymovies: "Dispiace solo che Douglas, con il peso contrattuale che deve aver avuto nei confronti di un regista poco più che esordiente, non si sia imposto per cambiare un finale che abbassa il livello del film a un deja vu piuttosto risibile."

    Peccato perchè per 80 minuti la pellicola gira anche bene poi arriva quella roba appiccicata con lo sputo, illogica e inutile.


    concordo e aggiungo che il coprotagonista "funziona" poco a mio parere...
  • Buiomega71 • 16/09/23 10:00
    Consigliere - 27258 interventi
    La dimensione della convenzionalità viene attenuata dai virtuosisitici tocchi di regia del giovane regista francese (notevole, in questo senso, Douglas riflesso nella pupilla di un Irvine semi morto) che sposta l'asse dell' "hunted movie" al sapor di deja vù verso lidi lisergici e allucinati (tutto il prefinale notturno nella grotta, illuminato dai fari del mostruoso mezzo di Douglas, con Irvine che regredisce allo stato brado e primitivo armato solo di una rudimentale fionda).

    Douglas gigioneggia con sopraffina perfidia e squisito cinismo (sorseggiando un Martini mentre la sua "preda" cuoce sotto il sole battente)  seguendo passo passo il destino funesto della sua vittima a bordo di un'accessoriato suv a sei ruote.

    Suvivior movie (e western moderno) che ha al suo arco frecce notevoli (i flashback sulla famiglia sterminata dall'arsura, il tiro a segno sui televisori abbandonati nel bel mezzo del deserto, seguendo i pali della luce, le risorse nascoste fatte trovare dall'amico morto, il bidone dall'acqua preso a fucilate, l'oasi occultata nella grotta letteralmente prosciugata. la beffarda, e inaspettata, fuga in elicottero) e soprattutto il momento nuove Colline hanno gli occhi, con il ritrovamente del fetido tugurio che sembra uscito da Non aprite quella porta parte 2, con al suo interno inquietanti manichini semoventi, un'ossessiva fissazione per una donna orientale e un giradischi che non smette di suonare una musichetta snervante.

    Irvine (con quella faccia da bravo ragazzotto americano) patisce il martirio "cristologico" imposto da un Douglas al di là di tutti i sadismi, tra piante dei piedi spellate, corpo ridotto ad un tizzone arso dal sole, flacche sulla faccia e disidratazione.

    Basterebbe questo per elevare The Reach qualche spanna sopra alle solite pericolose partite, e anche il tanto criticato finale ha dalla sua riverberi boormaniani (il sopravvissuto che torna a casa dall'amata dopo la traumatica avventura e gli incubi che lo perseguitano che fanno tanto Deliverance) nonchè il colpo di coda aggiuntivo, magari evitabile
    SPOILER
    Se si concludeva al risveglio del brutto sogno il film ne avrebbe guadagnato
    FINE SPOILER
    Ma con sapori e umori non dissimili dalla resa dei conti manniana di Manhunter.

    Le splendide e assolate location del deserto del Mojave, l'abbagliante fotografia di Russell Carpenter e la OST potentissima di Dickon Hinchliffe sono indissolubile valore aggiunto.
    Ultima modifica: 16/09/23 11:58 da Buiomega71