Buiomega71 • 17/03/18 09:27
Consigliere - 27151 interventiAvevo le più basse aspettative (opera mal distribuita spacciata per un thriller erotico da bancarella) , anche se la produzione Zentropa mi accendeva il campanellino, è, a ridosso dei drastici pronostici, ne sono rimasto folgorato
Film gelido , tagliente, intenso, avvolgente, morboso, ossessivo e psicotico questo del promettente Matthiensen, che avvinghia nelle spire della psicosi, in un narrato realistico e senza orpelli (il mondo della moda resta sullo sfondo e fà solo da cornice)
Emma (un'intensissima, bravissima e bellissima-ma di una bellezza inquietante, dal viso spesso corrucciato, persa nei suoi tormenti interiori , che a tratti assumono quelli dell'alienazione più irreversibile- Maria Palm) dal piccolo paesello danese si reca a Parigi a tentare la fortuna come modella.
In una Parigi uggiosa, fredda, plumbea , quasi polanskiana (che riflette lo stato d'animo della ragazza), Emma assaggerà il successo, ma di contrapasso ad un amore sofferto che la porta sull'orlo della follia, sino ad un finale sospeso, beffardo e , a suo modo, crudele (come può esserlo la vita) ma che potrebbe racchiudere, a doppia faccia, anche un flebile segno speranzoso.
Dal cinismo sui set fotografici (la sua imbarazzante prima esperienza che ha del disastroso), alle feste in castelli di ricconi bizzarri (la scena del bacio al vicino di tavola), all'amplesso rubato nella piscina, alle menzogne, all'ossessione amorosa e patologica per il suo amore perduto che traghetta Emma ai confini delle femmine folli.
Dai colori refniani e quasi suspiriani della piscina, il film cambia tono, diventando sempre più cupo, trasformandosi in qualcosa che lo avvicina sempre più a
Der Fan, finendo in zona "rape and revenge" (il viscido padrone di casa, la vomitata post stupro, le coltellate), il vagare catatonica in una Parigi albeggiante che sembra uscita da un fotogramma onirico rolliniano, sino ai sogni che si infrangono nel sangue e nella follia.
Non dissimile dalla Faye Dunaway di
Frammenti di una donna, e dal precipitare nel baratro dello squilibrio e nella demenza amorosa che pare quasi un contraltare della Deneuve di
Repulsion
Le "cronenberghiane" chiazze rosse sulla faccia, prima di calcare il set fotografico, evidente segno di disagio e malessere interiore.
Tutto addosso alla Palm, che per Matthiesen mette a nudo non solo un corpo slanciato (da ragazzina era soprannominata Tipulide, per le sue gambe lunghe e la sua magrezza, facendola sentire una specie di freak) ma anche la sua anima, la sua interiorità complessa e malinconica, tra la depressione e lo squilibrio mentale.
Di grande impatto emotivo la sequenza al Leopard (locale "in" parigino) con il fidanzatino e l'amara sorpresa o la zuffa violenta con la compagna di stanza polacca.
Pellicola di rara intensità e colpevolmente passata inosservata
Sotto il vestito tormenti e male di vivere.
Tra i ringraziamenti finali salta fuori il nome di Thomas Vinterberg
Ti piace spiarmi sotto la doccia...sono bella vero?
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/01/24
Buiomega71
Fedeerra
Minitina80, Ira72, Marcel M.J. Davinotti jr.
Capannelle