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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'avventura parigina dell'aspirante modella danese Emma (Palm), che dal paese giunge nella grande città colma di speranze, è quella di chi non sa cosa aspettarsi, di chi si tuffa in un mondo diverso da quello in cui ha vissuto e che nei suoi confronti provava quasi repulsione: lei così diversa, gli arti lunghi e magrissimi. Tipulide la chiamavano, come gli insetti... Emma si sentiva fuori posto e ora no, è nel suo ambiente, anche se vi arriva preda di uno spaesamento che sembra connaturato: lo sguardo perso nel vuoto, poi quel sorriso che d'improvviso ridona vita a un volto non comune, di una bellezza che turba e colpisce. Non Shane White però (Skrein),...Leggi tutto il fotografo sotto le cui mani Emma finisce per un primo servizio fallimentare. Impacciata, legnosa, rigida nonostante le si ripeta di sciogliersi. Niente da fare. Shane la caccia dal set e non le dà una speranza per il futuro. E così lei medita vendetta: al party dove c'è pure Shane lo avvicina, lo stuzzica in silenzio, lo abbaglia, balla con lui finché d'improvviso lo pianta e se ne va. Quello attornito la richiama e finalmente scopre in Emma la modella che cercava. Diversa dalle altre, imperiosa, regale.

La vita a Parigi forse prende la piega giusta e la ragazza lo confessa alla sua unica amica, la compagna d'appartamento e collega Zofia (Tomaszewska), polacca, bionda, un'altra silfide. Ma è Emma il centro di tutto, il fulcro attorno al quale Mads Matthiesen costruisce il suo film, ritratto di ragazza inquieta e prostrata da un mondo che vorrebbe comprendere meglio ma fatica a farlo, raggiunta nella capitale francese dal suo ragazzo danese (Ilso) convinto che lei sia ancora sua. Ma Emma è cambiata e ora s'immerge in una realtà fatta di mondanità e proposte allettanti, così vicine al suo sogno che al loro confronto tutto scompare.

Non una storia nuova, ma chi l'ha detto che il cinema debba esserlo per forza? Matthiesen fa di tutto per donare al suo incubo ad occhi aperti i colori grigi della malinconia, così lontano dalla rappresentazione tradizionale di Parigi. Persino la Tour Eiffel sullo sfondo è inghiottita dalle nuvole. Emma finisce col subire una situazione che è incapace di gestire con maturità (d'altra parte ha ancora sedici anni, benché ne dichiari diciotto), e quando si crede più furba degli altri è solo preda di un'ingenua illusione. Il ritorno brusco alla realtà sono metaforici pugni in faccia, vuol dire rischiare lo stordimento perché poi c'è sempre chi è pronto ad approfittare di te, soprattutto se sei giovane e attraente.

Ogni tanto il liquido procedere annega nelle sabbie mobili di una scena esageratamente attendista, che fa affidamento quasi esclusivo sulla bellezza anomala della Palm, la quale nulla fa per splendere ammiccando; esibisce anzi fiera difetti e imperfezioni, un'espressione talvolta stupefatta, per nulla acuta eppure magnetica. E' nella sua recitazione naturale, mai forzata, che il film trova le qualità migliori. Un film imperfetto come lei, che a volte gira a vuoto e s'incaglia tra le maglie di un anonimato cui lo condannano i limiti di budget. Eppure sincero, persino quando indugia nella violenza che fa timidamente capolino nell'ultima parte. Nessuna grandeur nel disegno del fashion d'olltralpe, solo lo spicchio di una storia cruda come tante, nascosta all'ombra di una scintillante, falsa felicità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/17 DAL BENEMERITO CAPANNELLE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/01/24
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Buiomega71 17/03/18 01:05 - 2901 commenti

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Immerso in una Parigi plumbea, uggiosa e a tratti polanskiana, la discesa paranoide di una modella al pari della Dunaway di Frammenti di una donna. Le crudeltà dei set fotografici (l'esordio poco felice) tra castelli, festini, amori rubati, possessioni/ossessioni morbose e una dirittura d'arrivo che assume le sembianze di un thriller interiore, che sembra quasi di vedere Der fan. Colori refniani e suspiriani (nella piscina), spizzichi e bocconi di rape and revenge (il viscido padrone di casa) e l'inquietante bellezza della Palm. Sotto il vestito tormenti e male di vivere.
MEMORABILE: Il volto di Emma quasi sempre corrucciato; La bugia della gravidanza; La vomitata dopo lo stupro; L'amplesso in piscina; La telefonata finale.

Capannelle 22/02/17 23:29 - 4398 commenti

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Dalla provincia a Parigi, Emma compie un prevedibilissimo percorso di iniziazione con il mondo del fashion. I personaggi sono quelli tipici, non esiste variazione sul tema e la narrazione sceglie il didascalico invece che evocare. Aggiungete che il budget non pare stratosferico e avrete il classico filmetto da serata tv che denuncia povertà di idee e, appunto, di mezzi. La Palm qualche carta da giocare ce l'avrebbe, ma non le si può chiedere di sobbarcarsi il peso del film.

Fedeerra 24/08/17 01:10 - 770 commenti

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La Parigi dipinta in questo film è malinconica e spesso deserta, come a voler sottolineare lo stato psicologico della sua protagonista. Maria Palm, col suo volto attraversato dal freddo, è davvero brava, gioca di sottrazione e riesce a dare vita a un personaggio ambiguo e squilibrato senza cadere mai nell'eccesso. Finale sospeso, con un momento (telefonico) di una freddezza da far venire davvero i brividi.

Minitina80 4/09/20 01:09 - 2980 commenti

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Qualche vago sentore di The neon demon si sente, anche se non c’è traccia della visione crudele e dell’acredine con le quali Refn ha intinto il suo lavoro. A livello storiografico appare abbastanza lineare nel descrivere i tormenti di una giovane modella incapace di gestire sé stessa alla prima vera occasione fuori di casa. Particolare che finisce con l’essere il limite principale poiché lascia presagire lo sviluppo che seguirà. Ad ogni modo emergono maggiormente l’ingenuità della protagonista e il marciume del mondo della moda.

Ira72 16/08/21 20:08 - 1309 commenti

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La prima parte - piuttosto banale, con tutti i classici cliché del mondo della moda - vede coinvolti fotografo e modella in una passionale relazione. Poi, nella seconda parte, il film svolta con una serie di meno prevedibili sviluppi. Apprezzabile l’interpretazione della giovane protagonista, così come l’atmosfera malinconica e plumbea che esalta una Parigi più verace e meno ruffiana. Nel complesso una pellicola non memorabile, ma meno insignificante di quanto avrebbe potuto sembrare, aiutata anche da un ritmo scorrevole.

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  • Discussione Buiomega71 • 17/03/18 09:27
    Consigliere - 25934 interventi
    Avevo le più basse aspettative (opera mal distribuita spacciata per un thriller erotico da bancarella) , anche se la produzione Zentropa mi accendeva il campanellino, è, a ridosso dei drastici pronostici, ne sono rimasto folgorato

    Film gelido , tagliente, intenso, avvolgente, morboso, ossessivo e psicotico questo del promettente Matthiensen, che avvinghia nelle spire della psicosi, in un narrato realistico e senza orpelli (il mondo della moda resta sullo sfondo e fà solo da cornice)

    Emma (un'intensissima, bravissima e bellissima-ma di una bellezza inquietante, dal viso spesso corrucciato, persa nei suoi tormenti interiori , che a tratti assumono quelli dell'alienazione più irreversibile- Maria Palm) dal piccolo paesello danese si reca a Parigi a tentare la fortuna come modella.

    In una Parigi uggiosa, fredda, plumbea , quasi polanskiana (che riflette lo stato d'animo della ragazza), Emma assaggerà il successo, ma di contrapasso ad un amore sofferto che la porta sull'orlo della follia, sino ad un finale sospeso, beffardo e , a suo modo, crudele (come può esserlo la vita) ma che potrebbe racchiudere, a doppia faccia, anche un flebile segno speranzoso.

    Dal cinismo sui set fotografici (la sua imbarazzante prima esperienza che ha del disastroso), alle feste in castelli di ricconi bizzarri (la scena del bacio al vicino di tavola), all'amplesso rubato nella piscina, alle menzogne, all'ossessione amorosa e patologica per il suo amore perduto che traghetta Emma ai confini delle femmine folli.

    Dai colori refniani e quasi suspiriani della piscina, il film cambia tono, diventando sempre più cupo, trasformandosi in qualcosa che lo avvicina sempre più a Der Fan, finendo in zona "rape and revenge" (il viscido padrone di casa, la vomitata post stupro, le coltellate), il vagare catatonica in una Parigi albeggiante che sembra uscita da un fotogramma onirico rolliniano, sino ai sogni che si infrangono nel sangue e nella follia.

    Non dissimile dalla Faye Dunaway di Frammenti di una donna, e dal precipitare nel baratro dello squilibrio e nella demenza amorosa che pare quasi un contraltare della Deneuve di Repulsion

    Le "cronenberghiane" chiazze rosse sulla faccia, prima di calcare il set fotografico, evidente segno di disagio e malessere interiore.

    Tutto addosso alla Palm, che per Matthiesen mette a nudo non solo un corpo slanciato (da ragazzina era soprannominata Tipulide, per le sue gambe lunghe e la sua magrezza, facendola sentire una specie di freak) ma anche la sua anima, la sua interiorità complessa e malinconica, tra la depressione e lo squilibrio mentale.

    Di grande impatto emotivo la sequenza al Leopard (locale "in" parigino) con il fidanzatino e l'amara sorpresa o la zuffa violenta con la compagna di stanza polacca.

    Pellicola di rara intensità e colpevolmente passata inosservata

    Sotto il vestito tormenti e male di vivere.

    Tra i ringraziamenti finali salta fuori il nome di Thomas Vinterberg

    Ti piace spiarmi sotto la doccia...sono bella vero?
    Ultima modifica: 17/03/18 14:43 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 17/03/18 09:30
    Consigliere - 25934 interventi
    Buono il blu-ray edito dalla Koch Media

    Formato: 1.85:1

    Audio: italiano (5.1), inglese (5.1)

    Sottotitoli: italiano

    Come extra solo il trailer

    Un pò sgranato nelle immagini buie

    Durata effettiva del film in blu-ray 1h, 48m e 00s
    Ultima modifica: 17/03/18 09:31 da Buiomega71
  • Discussione Digital • 17/03/18 09:40
    Portaborse - 3990 interventi
    Grandissima recensione, as usual, Buio! Penso lo vedrò.. ;)
  • Discussione Buiomega71 • 17/03/18 09:48
    Consigliere - 25934 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Grandissima recensione, as usual, Buio! Penso lo vedrò.. ;)

    Grazie, sempre buono Digital

    Ma attenzione, il film NON e un thriller (se non dell'anima), ma il resoconto di una ragazza che perde la trebisonda per amore (un amore sofferto, che sconfina nel patologico)

    Quello che mi ha preso e come Matthiesen ha impacchettato il tutto, di un realismo quasi doloroso, cupo, disperato (qualcuno parla di un The neon demon senza elementi horror, che però non ho ancora visto) e della graduale discesa nella follia femminea (la rottura del rapporto, il non rassegnarsi a perdere l'oggetto del suo amore, le derive che la porteranno a confrontarsi con una realtà squallida e viscida)

    Meriterebbe anche solo per la performance lancinate della Palm (che , a tratti, assume inquietanti lineamenti di pura alienazione, trasformando la sua bellezza in qualcosa di perturbante), vera modella nella vita reale.

    Non credo che possa incontrare i favori di molti (dipende che cosa uno si aspetta di vedere)

    Forse perchè le mie aspettative erano assai parche, forse perchè non mi aspettavo una narrazione così intensa e lacerante, ma me ne sono innamorato.
    Ultima modifica: 17/03/18 11:57 da Buiomega71
  • Discussione Lucius • 15/08/18 18:44
    Scrivano - 9063 interventi
    Stesso anno di The neon demon, stessa ambientazione. E aperto a un seguito...La protagonista ha un apparente candore che ricorda la Connelly di Phenomena, ma in realta'...Davvero per niente male..
    Ultima modifica: 15/08/18 22:22 da Lucius