Vai alla scheda Sei nel forum Discussioni di

Discussioni su Star's lovers - Film (1983)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/02/21 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Js

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 3/02/21 10:19
    Consigliere - 27344 interventi
    Autore personale e parecchio particolare, poco amato dal pubblico (i suoi film, sul database Davinottico, hanno solo un commento) ora più che mai per i fattacci di molestie sessuali che lo hanno coinvolto , e dalla critica, stretto tra il cinema di Schrader e di Scorsese, amico fidato di Mike Tyson, auteur a tutto tondo (scrive, produce, dirige e spesso interpreta, in piccoli ruoli-quì è un professore un pò misogino innamorato della Kinski che, una volta rotto bruscamente il rapporto amoroso, la stalkerizza e la prende a male parole-, i suoi film) e con una poetica tutta sua, che và dal cinema da "strada" scorsesiano, appunto, alla commedia corale altmaniana.

    Non fà eccezione questo Star's Lovers (che all'epoca fu un tremendo flop al botteghino) che parte come una commedia con la Kinski che molla gli studi e arriva dal Wisconsin alla Grande Mela, dove incappa in una serie di sventure (appena arrivata le rubano i soldi con un metodo subdolo, poi cerca lavoro come pianista , infine ogni caso umano le si attacca addosso), finchè scoperta in un ristorante da un famoso fotografo, sfonda nel mondo della moda, e quì il film assume i tratti di una commedia corale almaniana, fitta di personaggi sopra le righe e di dialoghi.

    Nella seconda il film muta in uno spy virato in nero, tra terroristi (grande Harvey Keitel nel ruolo dello spietato Rivas), pedinamenti depalmiani (la Kinski che segue la terrorista Bridget), pianificazioni di attentati, esecuzioni a freddo (Keitel spara alla nuca, a bruciapelo, a Marcel), inseguimenti per le fredde vie di Parigi e finale violento con chiusa tragica con l'immagine che passa dal colore al bianco e nero , dove salta fuori il Toback di Rapsodia per un killer 

    Dalla surreale dimensione romanticheggiante (le pantomime poco realistiche di Nureyev post Valentino che seduce la Kinski, con dialoghi pomposi e balzane "violazioni di domicilio", ai set fotografici di alta moda che anticipano quelli vanziniani di Sotto il vestito niente  del primo tempo si passa alla Tamburina, tra vendette e rese dei conti.

    Inizio shock con la bomba che esplode in un caffè del centro parigino (dove Toback non lesina sui devastanti effetti dell'esplosione con vittime fatte a pezzi dall'ordigno) e dove Toback ci infila almeno due momenti straordinari, il primo una scatenata e invasata Kinski si produce in una febbrile danza autoerotica parazulawskiana sulle note di The shoop shoop song" , nel secondo, inaspettatamente, mentre la Kinski e la terrorista Marion Varella discutono in un bar parigino, i loro discorsi sono accompagnati, in sottofondo, da "Felicità" di Al Bano & Romina (grande orecchio melomane quello di Toback, che riempie il suo film di una soundtrack davvero notevole)

    Un giovanissimo James Russo nel ruolo di un ristoratore parecchio agitato, nel party modaiolo ha un piccolo cameo l'incantevole Amy Steel (la Ginny del secondo Venerdì 13) e un redivivo Pierre Clementi terrorista pentito e traditore che scheccheggia un pò troppo, nonchè Nureyev non molto azzeccato e poco credibile nei panni del vendicatore. Inutile soffermarsi sulla bellezza quasi irreale della Kinski, quì al massimo dello splendore post Il bacio della pantera.

    Un mix che non sempre funziona, dove si passa da New York a Parigi da Parigi a New York, dove Toback spezza il film in due tronconi ben distinti non trovando la giusta amalgama e perdendosi un pò (la storia d'amore tra la Kinski e Nureyev è tra le più fittizie mai apparse sullo schermo, così come la Kinski novella Tamburina), ma che ha una sua personalità e una sua particolarità che lo esula dalla convenzionalità

    Il cinema di Toback sarebbe da riprende e da rivalutare, non fosse altro che per la sua originalità

    Melodico lo score di Georges Delerue

    Come produttore esecutivo l'ex sodale di Luis Bunuel, Serge Silberman.
    Ultima modifica: 3/02/21 22:05 da Buiomega71
  • Caesars • 3/02/21 11:05
    Scrivano - 17018 interventi
    Bella rece Buio.
    A proposito di Toback, devo ammettere che non ho mai visto nessun suo film; pur se dalla fine degli anni '70 provo un certo interesse per il suo lavoro (avendo letto a suo tempo recensioni de "Rapsodia per un killer" che mi fecero pensare ad un film alla Scorsese).
    I fatti delle molestie sessuali non riguardano il valore artistico dei suoi film, e quindi per me non sarebbero deterrente per vederli. Semplicemente non ne ho mai avuto occasione (penso comunque che prima o poi almeno il suo esordio cinematografico cercherò di vederlo...)

  • Buiomega71 • 3/02/21 11:10
    Consigliere - 27344 interventi
    Caesars ebbe a dire:

    I fatti delle molestie sessuali non riguardano il valore artistico dei suoi film, e quindi per me non sarebbero deterrente per vederli

    Per molti, purtroppo, non è così. Non riuscendo a scindere le due cose (uomo e artista). Comunque sì, Toback merita una doverosa riscoperta.



    Ultima modifica: 3/02/21 11:10 da Buiomega71