Discussioni su Shadows - Film (2020)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/05/21 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Anthonyvm, Enzus79
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Teopanda, Puppigallo
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Saintjust

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Anthonyvm • 4/05/21 18:37
    Scrivano - 805 interventi
    Vista la locandina ho avuto qualche remora prima di premere play... Ma per fortuna con Haunted identity non ho trovato altri elementi di contatto.
    Ultima modifica: 5/05/21 17:04 da Zender
  • Zender • 5/05/21 17:40
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Beh sì, qui la clonazione mi pare evidente :) Stupisce che esista solo un anno di differenza tra i due film...
    Ultima modifica: 5/05/21 17:41 da Zender
  • Buiomega71 • 2/04/22 10:06
    Consigliere - 25998 interventi
    Shaymalaniano nell'assunto, imparentato con i più recenti "nidi" italiani, misto di favola nerissima alla fratelli Grimm e sentori post-catastrofici, con il nome dell'albergo, sperduto in mezzo ai boschi, assai evocativo (Starlight motel di hooperiana memoria).

    Femmineo fino allo spasimo, fitto di mistero e suggestioni, dove Calvagna adotta una regia intimista e avvolgente (nulla lascerebbe trapelare che si tratti di un film italiano) tra sangue mestruale sotto la doccia (Carrie non è passata invano), intrugli erboristici, insidiose trappole per cervi a là Ultimo mondo cannibale, fughe tra la fitta boscaglia per sapere cosa c'è al di là del guado (come recita una sdrucita copertina del LIFE : "Disastro globale!"), un giornaletto pornografico per passare il tempo (e stimolare la curiosità delle due sorelle, sui ragazzi e sul concepimento), grotte, miniere abbandonate, la luminosa stanza della madre, dotata di un letto comodissimo (mentre le due sorelle dormono su un materassaccio scomodissimo nella loro squallida stanzetta) e pavoni suspiriani, e un twist finale tanto inaspettato quanto raggelante, che dipana l'arcano e scuote l'emotività, portando il film su lidi sconcertanti e alterazioni psicologiche.

    Che ci sia qualcosa che non quadra è palese fin dall'inizio, ma Calvagna è abile a nasconderlo e il colpo di scena in dirittura d'arrivo (in realtà sarebbero due, uno conseguente all'altro, di cui il secondo rimanda direttamente ad un'altro film, tacendo il titolo per non commettere dannato spoiler), con i dialoghi tra le due sorelle, la crudeltà della madre che si fa sempre più insistita, i lavori quotidiani all'hotel (la luce viene attivata attraverso un rudimentale generatore di corrente elettrica), il terrore della luce del sole (da antologia Alma in preda al panico, mentre attraversa l'argentiano corridoio a vetri dell'hotel, innondato dai raggi del sole) che, pare, sia radioattiva e avrebbe decretato la fine dell'umanità.

    Sci-fi, thriller, un pò di 10 Cloverfield lane (ma quì la risoluzione evita cafonate), fiaba, avventura, la ragazzina che diventa donna, nel trapasso dall'adolescenza all'età adulta, la caccia al cervo, il tirare con l'arco, le punizioni alimentari della privazione del cibo, il miele, l'infuso di tè al narcotico e una madre con l'osssessione psicotica del controllo che porta a spiare le figlie in un buco nel muro, in pieno Norman Bates style.

    In campo solo tre attrici, tutte e tre straordinarie, tutte e tre bravissime, dalla figlia di Kate Winslet, all'irlandese Petticrew, fino alla Reeves, mater terribilis di impressionante fredezza e mascolinità, spietata e insensibile MADRE che non lesina a chiudere a chiave le figlie dentro la loro stanza, lasciandole per giorni senza cibo, privandole di ogni tipo di comodità o contatto col mondo esterno (si esce solo di notte, soprattutto per andare a caccia, loro sono le uniche tre sopravvissute a un ecatombe planetaria).

    Lavagna lavora di fino, mischiando certo cinema di fantascienza nostrano (i suoi numi tutelari Le orme, L'invenzione di Morel, Il seme dell'uomo) ai temi tanto cari al regista di The Village (di cui il film ne è un degno successore), immergendo il tutto in suggestive location nelle selve irlandesi o in tetri e decadenti motel non poi tanto dissimili da quelli dell'Occhio nel triangolo.

    Una piacevole sorpresa (eppoi quel finale che difficilmente si potrà scordare), di un opera che può rivaleggiare con pellicole estere senza farsi troppi problemi, un pò come è successo, appunto, con Roberto De Feo e il suo The Nest.

    Bellissima, poi, la canzone sui titoli di coda, dopo che il mistero è stato sorprendentemente svelato, che ne amplifica lo stato emotivo.

    Plauso a Matteo Rovere per aver creduto in questo coraggioso e originale (per gli standar nostrani) progetto.

    Da confrontare con Into the forest, anche se quì c'è di più, molto di più.
    Ultima modifica: 2/04/22 12:00 da Buiomega71