Discussioni su Right at your door - Film (2006)

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Gestarsh99 • 24/08/11 14:08
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Capannelle ebbe a dire riguardo "Tempo di reazione" (2011):
    Ok Gest. Ah sto guardando il film, a breve primi commenti.

    Ricorda però di visionare anche Right at your door, in modo da poter cogliere il succo del mio intervento.
  • Capannelle • 31/08/11 22:40
    Scrivano - 3509 interventi
    Una perla della versione italiana al minuto 34:
    "..sono centinaia le persone in attesa di cure davanti ai centri di raccoglimento".

    Complimenti al traduttore e al doppiatore, spero li abbiano pagato poco.

    @Gest: ti ho risposto nell'altra scheda
    Ultima modifica: 1/09/11 00:11 da Capannelle
  • Gestarsh99 • 1/09/11 01:57
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Una perla della versione italiana al minuto 34:
    "..sono centinaia le persone in attesa di cure davanti ai centri di raccoglimento".

    Complimenti al traduttore e al doppiatore, spero li abbiano pagato poco.


    Fortuna che non l'hanno tradotto come raccolta differenziata...
  • Buiomega71 • 8/05/23 09:41
    Consigliere - 25998 interventi
    Inizio al fulmicotone con l'isteria del panico dopo l'ecatombe annunciata alla radio (notevoli, poi, le notizie incerte e approssimative date continuamente, che ricordano, per angoscia, quelle delle notti romeriane) e dove si comincia a imporre la "legge marziale" alla Città verrà distrutta all'alba (il tizio in Mercedes freddato dalla polizia, l'arresto dei contaminati da parte dell'esercito in modalità Guantanamo).

    Poi la claustrofobia ansiogena (la casa sigillata) e un realismo quasi da docufilm.

    Al di là dello spettro dell'11 settembre (reso in maniera coinvolgente) interessante anche la scelta di non spiegare l'origine dell'attacco (probabilmente di matrice terroristica, Al Qaida?) e l'incognita sulla potenzialità delle tossine sprigionate dai fumi delle esplosioni e la cenere che ricopre ogni cosa come se fosse neve.

    Peccato, però, che Gorak ci infili dei sentimentalismi non richiesti che annacquano il potenziale e ci metta dentro personaggi inutili (il piccolo Timmy, Alvaro) quasi per guadagnar metraggio.

    Lexi che sente la madre per telefono, poi il fratello, poi ascolta i messaggi dell'amica (troppi "ti voglio bene"), la stucchevolezza dei dialoghi da soap opera da latte alle ginocchia tra Lexi e Brad della serie ("Sei il motivo per cui mi sveglio la mattina") che ammazzano la tensione e smorzano la narrazione "pandemica".

    In dirittura d'arrivo il finale crudele e beffardo della casa-trappola, che però non dipana le parti mosce di cui si poteva fare a meno.

    Ottime (come sempre) le musiche di Tomandandy e i titoli di testa saulbassiani. Alla fine non male, ma con riserve.


    Ultima modifica: 8/05/23 10:06 da Buiomega71