Buiomega71 • 31/08/15 20:47
Consigliere - 25892 interventi Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-
Non ho visto l'originale di Litvak (se l'ho visto ero piccino e non ricordo), ma questo remake televisivo e spassoso e divertente, a volte soffre di uno stampo un pò da telefilm, ma tiene piuttosto sulla corda per tutti i suoi 85'minuti di durata.
New York, sera dell'ultimo dell'anno. La richissima ereditiera Madeleine Stevenson (l'ex moglie di Burt Reynolds e star televisiva Loni Anderson) e inchiodata a letto perchè sofferente di cuore. Il marito (odiato dal padre di Madeleine che crede l'abbia sposata solo per il suo patrimonio) non rincasa ancora, e lei le telefona in ufficio. Mentre resta in linea per parlare con il consorte, intercetta una telefonata inquietante: due uomini progettano l' omicidio di una donna sola in casa allo scoccare della mezzanotte. Precoccupata di ciò che ha sentito, comincia una serie di telefonate (alla polizia, alla segretaria del marito, alla sua migliore amica) e ne riceve altre da tizi sconosciuti che la informano che il marito si e messo nei guai "commerciando" droga. La donna e sempre più terrorizzata, e mentre una serie di flashback dipanano l'intricata vicenda, qualcuno forza la finestra e penetra nel lussuoso appartamento, per dirigersi, minaccioso, verso la camera da letto di Madeleine...
Ovvio che la Anderson non e Barbara Stanwyck, che Carl Weintraub non e Burt Lancaster e che la regia di Tony Wharmby non e ai livelli di quella di Anatole Litvak (ma nemmeno pretende di esserlo), perchè il target e quello del tv movie, che dovrebbe seguire fedelmente il testo originario di Lucille Fletcher, senza svarioni o chissà quali colpi di coda.
Appunto per la sua struttura da tv movie che questo remake di un classico del brivido d'antan fà la sua figura e non tradisce le sue intenzioni
Certo, cascano un pò le braccia vedere la storiella d'amore tra la bella ereditiera e l'uomo senza arte ne parte (con ovvie preoccupazioni di solo interesse economico da parte del paparino di Hal Holbrook, deciso a salvaguardare l'incolumità dell'unica figlia ereditiera di un patrimonio cosmico), che pare uscita dalle commedie rosa romantiche degli anni '50, così come e debole e legnosa la vicenda di droga con cui si impegola l'amato maritino (con un trafficante ispanico)che lascia il tempo che trova
Però la regia televisiva di Wharmby (che non aspira a chissachè) e solida, e non disdegna voli pindarici hitchcockiani, inserendo quà e là momenti di humor (la segretaria con coinquilina, il cardiologo, il detective al distretto di polizia, il tassista), con buona direzione del cast e gustosi movimenti della MDP nella stanza di Medeline
Poi arriva il finale bello teso e pregno di suspence (Madeleine sempre più in preda al panico che finalmente riesce a rintracciare il marito per telefono, la figura in guanti neri che rompe la finestra e sale le scale del lussuoso appartamento per dirigersi nella camera di Madeleine, il marito "Alzati dal letto, Madeleine, e vai alla finestra e grida aiuto con tutto il fiato che hai" e lei "Non posso, sono malata di cuore!", intanto un ombra si staglia sulle scale, arriva la mezzanotte e partono i botti dell'ultimo dell'anno...E la chiusa finale e tanto beffarda quanto perfidamente inaspettata, che fà alzare il livello del filmetto
Si richiede un' attenzione maggiore per seguire bene la faccenda, con i flashback dove si inseriscono, al suo interno, altri flashback, raccontati dai vari personaggi per far luce sull'intricata situazione (che sia la segretaria del marito, il cardiologo, il chimico, l'amica, i ricordi della stessa Madeleine)
Riecheggiano sonorità herrmanniane le musiche di Bruce Broughton
Alla fine ci si diverte abbastanza (e la Anderson non e poi così male, alla fine, un pò vittima e un pò lagnosa, che se ne stà nel lettone a telefonare a destra e a manca, mentre la sua vita e in estremo pericolo, in vestaglia bianca che fà intravedere due poppe davvero notevoli) e se lo si prende per quello che e (non sfigurerebbe come episodio di ALFRED HITCHCOCK PRESENTA) potrebbe lasciare una certa soddisfazione, con quel finale che fà stampare sul volto un ghigno cinico e quasi compiacente. "Spiacente, ha sbagliato numero" click.
Momento cult: Tutte le crisi di panico di Madeleine. Quando si agita comincia a balbettare, eppoi sviene di botto. Fuori dal cinema, Madeliene, parla al suo innamorato di Renoir e Antonioni, anche se lui ci capisce un h.
Fauno
Buiomega71, Daidae