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Ho notato una certa somiglianza tra l'episodio "Cuore di padrone" e il film di Luciano Salce, uscito un anno dopo, Il sindacalista con Lando Buzzanca...
Quest'ultimo influenzato anche dal successo de La classe operaia va in paradiso di Elio Petri con un memorabile Volonté, mentre il film di Risi uscì al cinema solamente una decina di giorno dopo la pellicola di Petri.
Lodger • 3/04/18 14:15 Pulizia ai piani - 1601 interventi
Io invece ho avuto un déjà-vu guardando il primo episodio, Una giornata lavorativa, dove Monica Vitti si sveglia, prende l'autobus, suona i piatti in un'orchestra e torna a casa.
Nel libro "Il cinema secondo Hitchcock", parlando de L'uomo che sapeva troppo, Hitchcock dice che per la famosa scena dei piatti si è ispirato ad un fumetto che ha appunto la stessa trama di "Una giornata lavorativa":
François Truffaut: Ma mi permetta di riassumere l’episodio per rinfrescarci la memoria. Le spie hanno dunque deciso di uccidere questo diplomatico straniero durante un concerto all’Albert Hall. L’assassino dovrà sparare durante l’esecuzione della cantata, nel momento in cui sarà dato l’unico colpo di cembali previsto dalla partitura. Hanno «provato» l’attentato a freddo ascoltando più volte la cantata da un grammofono.
Dunque il concerto incomincia, tutti i personaggi sono al loro posto e noi attendiamo con angoscia crescente il momento in cui il cembalista, impassibile, userà il suo strumento.
Alfred Hitchcock: L’idea del colpo di cembali mi è stata suggerita da un disegno umoristico, o meglio da una serie di disegnini che occupavano quattro pagine di una rivista del tipo di «Punch». Mostravano un uomo che si sveglia. Si alza da letto, va in bagno, fa i gargarismi, si rade, fa una doccia, si veste e fa colazione. Tutto questo in diverse vignette. Poi si mette il cappello, il cappotto, prende una piccola custodia di cuoio per uno strumento musicale ed esce in strada, sale sull’autobus, entra in città e arriva all’Albert Hall. Entra nell’ingresso riservato agli artisti, si toglie il cappello, il cappotto, apre la custodia e tira fuori un piccolo flauto; raggiunge gli altri musicisti e insieme a loro va verso il podio. Si accordano gli strumenti, il nostro uomo si siede al suo posto. Arriva il direttore d’orchestra, dà il segnale e inizia la grande sinfonia. L’omino è seduto qui, aspetta, volta le pagine. Finalmente si alza dalla sedia, prende lo strumento, l’avvicina alla bocca e, a un certo segnale del direttore d’orchestra, soffia una nota nel flauto: «bloop». Poi ripone lo strumento, lascia discretamente l’orchestra, riprende il cappello, il cappotto, esce in strada. Fa buio. Prende l’autobus, arriva a casa, cena, va in camera, entra in bagno, fa i gargarismi, si mette il pigiama, va a letto e spegne la luce.
Tersilli, Hearty76
Reeves
Saintgifts, Il Dandi, Daidae
Il Gobbo, Ciavazzaro, B. Legnani
Manfrin