Schramm • 29/01/14 10:59
Scrivano - 7539 interventiragazzi, la critica che muovete a king circa il suo essere ripetitivo è applicabile a
tutti gli scrittori, i registi, i pittori, i musicisti. tutti gli autori e gli artisti hanno sempre fatto e fanno
SEMPRE la stessa cosa. anche quando sono animati da un polimorfismo esasperato che rende apparentemente differenti i lavori. anzi è soprattutto là che lo si nota. non si cambia, mai.
c'è forse che ora si sa fin troppo bene cosa attendersi da lui, e come sia fatto questo cosa. ma in ogni caso è sempre capace di portarti dove non sai (leggere
tutto è fatidico o
al crepuscolo per credere)
e poi non è nemmeno così vero che king è così infelicemente ripiegato su se stesso: avete avuto per le mani
notte buia niente stelle, per dirne uno? è uno dei king più sopraffini di sempre.
22/11/63 ha una tenuta letteraria, narrativa, strutturale e descrittiva della madonna.
@daniela, non solo nella vita reale durante gli avvenimenti drammatici o tragici è del tutto plausibile e possibile concentrarsi -per lo choc, ad esempio- su dettagli incongrui (e son dettagli che tanto più naturalmente riaffiorano nella narrazione), ma non capisco tecnicamente parlando il tuo revisionismo critico: parli di un racconto molto vecchio, di quelli appartenenti a un'epoca in cui simili espedienti, dany dixit, "erano un modo per rendere più concreta la scrittura". come possono ora, a posteriori, lo stile e l'approccio narrativo di allora essere di maniera, pedissequi, ricalcati? mi sembra paradossale. soprattutto, come tu stessa noti, è più una tua personale stanchezza che un problema dell'opera...
Ultima modifica: 29/01/14 11:00 da
Schramm
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